di Roberto Zadik
«Ecco il segreto dei Giusti: la responsabilità come ultimo baluardo della propria dignità, quando l’Umanità ha perso la bussola e ogni riferimento morale». Così dice Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, artefice e maestro di cerimonie della Giornata europea dei Giusti, il 6 marzo, giunta alla sua seconda edizione.
Diverse le iniziative di grande spessore che si tengono fra Milano e Roma, realizzate in stretta collaborazione con Gariwo e per la prima volta quest’anno con la Comunità ebraica milanese.
Il vicepresidente Daniele Cohen ha sottolineato così la propria soddisfazione: «Tenevamo molto a questa collaborazione e ne abbiamo parlato con Gabriele Nissim. È fondamentale specialmente per le giovani generazioni far capire l’importanza del Bene, e non solo il ricordo del Male compiuto dagli uomini, avvicinandole in questo modo alla storia di ciò che è stato. Il Consiglio ha aderito a questa iniziativa con attenzione e sensibilità e ne sono molto contento».
A Milano, il programma del 6 marzo prevede la piantumazione di nuovi alberi dedicati ai Giusti, (ore 11.00, Giardino dei Giusti al Monte Stella) alla presenza del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, di Gabriele Nissim, Giorgio Mortara, Consigliere Ucei, del console armeno in Italia Pietro Kuciukian e dei famigliari dei Giusti. Primo fra i nomi, anche in ordine di celebrità internazionale, Nelson Mandela, scomparso recentemente, ex presidente sudafricano che si è battuto tutta la vita contro apartheid e discriminazioni razziali nel suo Paese; Angelo Giuseppe Roncalli, meglio conosciuto come Papa Giovanni XXIII che, quando era delegato apostolico, ha protetto gli ebrei a Istanbul e che successivamente, col Concilio Vaticano II, riformò la visione della Chiesa riguardo agli ebrei; Beatrice Rohner, che diede rifugio ai bambini armeni in Turchia; Giuseppe Sala, Fernanda Wittgens e don Giovanni Barbareschi che hanno aiutato gli ebrei durante la Shoah.
In serata invece, spazio alle note con “Musica per la gratitudine”, concerto che si è tenuto nella prestigiosa cornice di Palazzo Marino con diversi strumentisti importanti, come il Maestro Gaetano Liguori.
Spostandosi verso la Capitale, a Roma, poco prima, il 3 marzo, la Camera dei Deputati aveva ospitato il convegno “Giusti dell’umanità. Memoria del bene e prevenzioni dei genocidi” (ore 15.00, Sala del Mappamondo), a ridosso della presentazione della proposta di legge per istituire la Giornata della memoria dei Giusti dell’umanità. L’incontro ha coinvolto una serie di personalità di spicco. Fra queste Marina Sereni, vicepresidente della Camera, Mario Giro, sottosegretario Affari Esteri, il deputato Emanuele Fiano, il senatore Gabriele Albertini, Liliana Picciotto dela Fondazione Cdec, il giornalista del Corriere Antonio Ferrari e il professore universitario Marcello Flores. A introdurre l’iniziativa c’era l’Onorevole Michela Santerini, che a proposito della Giornata ha messo in evidenza il significato universale del ricordare la memoria del Bene, comune ai Giusti della Shoah, valorizzandone l’importanza. Senza nulla togliere all’unicità della tragedia ebraica, ma trovando nei Giusti del mondo, anche se molto diversi tra loro, il paradigma della capacità di opporsi alle atrocità, di dire no davanti al Male. «La proposta di legge italiana – ha aggiunto – è uniformata a quella europea e intende istituire il ricordo del Bene, e delle persone che si sono battute contro i totalitarismi, nelle scuole e nelle istituzioni, con iniziative culturali in questo senso».
Riguardo all’iniziativa si è espressa anche la regista teatrale Andreè Ruth Shammah, che ne è stata fra le sostenitrici. «Ci sono molte manifestazioni in merito perché molte persone della nostra epoca tendono a vivere senza spessore e mancano racconti di storie che possano costituire un modello. I media valorizzano tutto il negativo e mai il positivo, mentre è importante rimarcare il fatto che nell’uomo c’è anche il Bene e non è per forza un gesto di eroismo. Recentemente – ha continuato la Shammah – ho letto un’intervista a Giorgio Perlasca che ha risposto di aver fatto solo il suo dovere. Bisogna ricordare il Bene e non solo le atrocità e ci dovrebbero essere, come per il Giorno della Memoria, più Giornate dei Giusti e non solo una. È molto importante esaltare il Bene, specialmente in un’epoca in cui qualcuno nega quanto è accaduto».
PROGRAMMA IN SINTESI
A partire da Milano e Roma, Gariwo promuove in tutta l’Europa – fino in Africa – cerimonie, concerti, premi, nuovi Giardini dei Giusti. A Varsavia, concerto in onore dei Giusti in attesa dell’inaugurazione del Giardino dei Giusti prevista il prossimo 5 giugno. A Sarajevo Svetlana Broz, presidente della sezione bosniaca di Gariwo, consegna il Premio Dusko Kondor per il coraggio civile a cinque soccorritori di perseguitati della pulizia etnica nell’ex-Jugoslavia. A Praga nasce Gariwo-Repubblica Ceca, che ospita una conferenza sui Giusti e un concerto jazz del Maestro Gaetano Liguori. A Kigali, a poche settimane dal ventesimo anniversario del genocidio, Yolande Mukagasana, artefice di Gariwo-Rwanda (Garirwa), annuncia la posa nel 2015 della prima pietra nel Giardino dei Giusti, sulla via della riconciliazione nel Paese.
A Milano l’Associazione per il Giardino dei Giusti, composta da Gariwo, Comune e UCEI, organizza le celebrazioni sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Senato e della Camera dei Deputati e l’adesione di Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, Museo Istituto del Genocidio Armeno di Yerevan, Ambasciata della Repubblica d’Armenia, ARCI, Fondazione Giovanni XXIII, Fondazione Mons. Andrea Ghetti-Baden, Nelson Mandela Foundation. www.6marzo.eu
– ore 11, Giardino dei Giusti di tutto il mondo, Piazza Santa Maria Nascente (MM1 QT8). Dedica dei nuovi alberi a Nelson Mandela, Papa Giovanni XXIII, Beatrice Rohner, e a Don Giovanni Barbareschi, Giuseppe Sala, Fernanda Wittgens in onore di tutti i Giusti milanesi. Saluti del Sindaco Giuliano Pisapia, del Vescovo ausiliare Erminio De Scalzi e presentazione dei Giusti di Basilio Rizzo, presidente Consiglio comunale, Gabriele Nissim, presidente Gariwo, Giorgio Mortara, delegato UCEI, Pietro Kuciukian, console d’Armenia. Interventi di Sello Hatang, CEO Nelson Mandela Foundation, Marco Roncalli, pronipote di Papa Giovanni XXIII, Sargis Ghazaryan, Ambasciatore della Repubblica d’Armenia, Claudio Sala, nipote di Giuseppe Sala, Sandrina Bandera, direttore Pinacoteca di Brera e Don Giovanni Barbareschi. Gradita la prenotazione al numero 02/36707648 o a segreteria@gariwo.net
– ore 20.45, Sala Alessi, Palazzo Marino, Piazza Scala 2, Milano, “Musica per la gratitudine”. Con i maestri Ani Martirosyan, Tomoko Murakoshi e Paolo Gilardi (pianoforte), e Iakov Zats (viola), introdotti dall’editorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari e dal musicologo Danilo Faravelli. Partecipazione straordinaria del maestro Gaetano Liguori (pianoforte). Ingresso al concerto solo telefonando allo 02/36707648
A Roma in collaborazione con Gariwo, convegno alla Camera dei Deputati “Giusti dell’Umanità. Memoria del bene e prevenzione dei genocidi”, con eminenti studiosi e testimoni dei genocidi armeno, rwandese e cambogiano. A sostegno della proposta di legge istitutiva della “Giornata in memoria dei Giusti dell’Umanità”, a prima firma della deputata dei Popolari Per l’Italia Milena Santerini, per recepire la dichiarazione con cui il Parlamento europeo ha istituito il 6 marzo Giornata europea dei Giusti.
Palazzo Montecitorio, Sala del Mappamondo, lunedì 3 marzo, ore 15.00.
“È solo al suo secondo anno di vita e la Giornata europea dei Giusti è già un momento di reale condivisione e riflessione sull’eredità, non solo morale, che i Giusti ci hanno lasciato – afferma Gabriele Nissim, presidente di Gariwo – Sono moltissime le iniziative, anche simboliche, che nascono per celebrare questa ricorrenza in tanti Comuni d’Italia, nelle scuole, con le associazioni, negli ormai numerosi Giardini dei Giusti in tutta Europa. È un segnale straordinario, di grande speranza soprattutto per i giovani che, attraverso l’esempio dei Giusti, possiamo coinvolgere nell’impegno contro ogni forma di razzismo, di antisemitismo e intolleranza”.