Da sinistra, Ruth Dureghello e Noemi Di Segni

Noemi Di Segni e Ruth Dureghello fra le 110 donne dell’anno scelte dal Corriere

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
Sono scienziate, politiche, dottoresse, infermiere, professioniste, artiste, sportive, attiviste, mamme e nonne. Soprattutto, sono «pioniere, creative, influencer, rivoluzionarie, resilienti, anticonformiste». Così il Corriere della Sera celebra le 110 donne del 2020 scelte dai suoi giornalisti e dalle sue giornaliste, un «mosaico di vite straordinarie».

Fra Angela Merkel, Sophia Loren, Barbara Streisand e la regina Elisabetta, solo per citare alcune fra le più note, spiccano anche le «nonne d’Italia», «la maestra di Torino», l’anonima infermiera impegnata in reparto Covid e tante altre donne non meno mirabili che hanno lasciato la loro indelebile impronta nel corso di quest’anno complicato.

Scorrendo la pagina del quotidiano troviamo anche Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, poiché «guida il mondo degli Ebrei italiani con decisione ma anche con pazienza e con una straordinaria capacità di dialogo e di comprensione delle ragioni altrui, sottolineando continuamente il valore delle differenze come ricchezza della società italiana» e che «in un anno molto difficile, in cui non sono mancati segnali di forte ripresa dei movimenti neofascisti, ha sempre opposto fermezza ma mettendo sempre da parte l’odio e la divisione».

Fra le rappresentanti del mondo ebraico italiano c’è anche Ruth Dureghello, che «rappresenta la complessa Comunità ebraica romana, la più antica della Diaspora, con grande tempra, combattendo ogni tendenza all’isolamento e aprendo continue porte al dialogo soprattutto con il mondo cattolico per superare le ferite storiche» e che «per combattere l’antisemitismo ha indicato nella scuola e nei social i luoghi contemporanei dove tutelare una Memoria che eviti di ripetere le tragedie del passato».

Infine, tra le donne su cui anche Mosaico ha quest’anno pubblicato notizie, citiamo Louise Glück, Premio Nobel per la Letteratura 2020, l’attrice Franca Valeri, l’attrice Shira Haas, protagonista della miniserie Unorthodox, e la scrittrice Deborah Feldman, la cui storia personale ne ha ispirato la sceneggiatura.

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