di Paolo Castellano
La scorsa settimana, un gruppo di rabbini di Los Angeles ha scritto una lettera al proprio rappresentante al Congresso americano per invitarlo a convincere il governo americano a opporsi con misure concrete alle persecuzioni della Cina nei confronti della minoranza musulmana degli uiguri. Gli autori del messaggio rappresentano varie correnti dell’ebraismo e hanno voluto esprimere il loro disappunto per la condotta di uno dei principali partner commerciali degli Stati Uniti.
Come riporta il Jerusalem Post, la lettera è rivolta a Ted Lieu, politico democratico, ed è stata firmata da 16 rabbini e un chazan. I rappresentanti ebrei vivono infatti nell’ampia zona che copre gran parte della contea occidentale di Los Angeles, che tra l’altro ospita una numerosa comunità ebraica.
L’appello dei rabbini americani s’inserisce nel quadro di precedenti denunce effettuate da altri attivisti ebrei sparsi per il mondo. In particolare i rappresentanti ebrei della Gran Bretagna che hanno chiesto al governo di Boris Johnson di difendere i diritti umani degli uiguri, sollevando una questione morale che dovrebbe influenzare anche i rapporti commerciali.
Linea di condotta apprezzata soprattutto dai rabbini americani, che hanno invitato il loro rappresentante ad appoggiare la nascita di una legge che vieti l’ingresso negli Stati Uniti di prodotti fabbricati dagli uiguri nei campi di detenzione cinesi.
«Il suo sostegno a questa legislazione è assolutamente cruciale per appoggiare il nostro impegno e per prevenire con successo ulteriori atrocità nei confronti di questa minoranza», si legge nella lettera. Per di più, il democratico Lieu è stato invitato a collaborare con il Jewish World Watch, un’associazione con sede a Encino in California, che organizza campagne contro i genocidi. Infatti, il gruppo ebraico ha recentemente messo in piedi un’operazione mediatica di sensibilizzazione sulla condizione degli uiguri in Cina.