“Rimarremo per sempre migliori amiche”: muore a 96 anni Jacqueline van Maarsen, compagna di scuola e amica di Anne Frank

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Il 15 luglio 1942, pochi giorni dopo aver ricevuto il suo celebre diario come regalo di 13° compleanno, Anne Frank ha scritto che una compagna di classe conosciuta da poco era già diventata la sua ‘migliore amica’.

Questa ragazza era Jacqueline van Maarsen e, lo scorso giovedì 13 febbraio, si è spenta all’età di 96 anni. A darne la notizia è stato il team della Casa di Anne Frank, il noto museo di Amsterdam.

“Abbiamo sempre potuto contare su Jacqueline anche quando era già in età avanzata” ha raccontato il portavoce del museo nel comunicato stampa rilasciato venerdì. “Tra le diverse iniziative in cui ha messo il cuore ricordiamo quella del 12 giugno 2019 quando, in occasione del 90° anniversario dalla nascita di Anne, Jacqueline si è recata nella vecchia casa dei Frank per rendere omaggio alla sua cara amica e raccontare ai giovani cosa significa davvero essere una sopravvissuta alla Shoah.”

L’amicizia con Anne

Jacqueline van Maarsen è nata il 30 gennaio 1929 ad Amsterdam da padre ebreo e madre cattolica convertita all’ebraismo. Dopo l’occupazione nazista dell’Olanda, la giovane Jacqueline è stata costretta a lasciare la scuola pubblica, trasferendosi al Liceo Ebraico dove ha subito stretto amicizia con la solare e vivace Anne Frank.

Nel clima d’incertezze scatenato dal conflitto le due ragazze si sono avvicinate molto l’un l’altra, promettendosi di scriversi a vicenda se mai fossero state costrette a separarsi (cosa che effettivamente sarebbe accaduta poche settimane più tardi).

Il 25 settembre 1929, Anne, nascosta nel rifugio segreto insieme alla sua famiglia, ha scritto nel diario una lettera che non sarebbe mai riuscita a spedire di persona a Jacqueline: ‘spero che, quando ci rivedremo, rimarremo per sempre migliori amiche. Spero che ci rivedremo, ma probabilmente non sarà prima della fine della guerra.’

Quell’incontro, purtroppo, non avverrà mai perché Anne verrà catturata dai nazisti e deportata nel campo di Bergen-Belsen dove morirà di tifo nella primavera del 1945.

La madre di Jacqueline, invece, è riuscita a salvare la figlia facendo dichiarare lei e il resto della sua famiglia come “non ebrei”, scampando così alla Shoah.

Solo dopo la fine del conflitto Jacqueline è riuscita a leggere la lettera che Anne le aveva scritto, firmata ‘la tua migliore amica, Anne’.

 

Il ricordo di Jacqueline

Negli anni del dopoguerra Jacqueline si è sposata, ha avuto tre figli ed è diventata un’abile rilegatrice di libri.

Pur rimanendo a lungo in contatto con Otto Frank, il padre dell’amica sopravvissuto alla Shoah, Jacqueline ha sempre esitato a parlare pubblicamente della sua amicizia con Anne, almeno fino al 1986 quando ha iniziato a tenere conferenze e a raccontare la propria esperienza in giro per le scuole.

Nel 1990 van Maarsen ha scritto il libro Anne e Jopie dove, come ha affermato in diverse interviste, ha sentito il dovere di ‘scrivere per colei che non poteva più scrivere’. A questo sono seguiti altri due libri, intitolati Il mio nome è Anne, disse, Anne Frank (2003) e La tua migliore amica, Anne (2021).

“Sia nei libri che nelle visite alle classi Jacqueline ha parlato non solo della sua amicizia con Anne, ma si è soffermata anche sui pericoli dell’antisemitismo e del razzismo e sul dove questi possono portare” ha spiegato il portavoce della Casa di Anne Frank, ricordando come van Maarsen sia diventata un simbolo talmente importante della resilienza ebraica che nel 2020 è stata scelta per porre la prima pietra del monumento di Amsterdam dedicato alla Shoah.

Da sempre molto legata al team della Casa di Anne Frank, nell’aprile 2024 Jacqueline ha donato al museo un album di poesie che risaliva alla sua infanzia, con all’interno un verso scritto a mano da Anne e datato “23 marzo 1942”.

“Il fatto che van Maarsen abbia conservato con cura per tutti questi anni i versi dell’amica, è una testimonianza del profondo legame che ha unito le due” ha concluso il comunicato. “Un’amicizia profonda, durata tutta la vita.”