Ritorna l’esposizione delle 3.000 scarpe dei bambini assassinati ad Auschwitz, dopo un processo di conservazione

Personaggi e Storie

di Redazione
Dopo un lavoro durato oltre un anno per preservarle dal passare del tempo, le oltre 3000 delle 8000 scarpe, appartenenti ai bambini che furono assassinati nel campo di sterminio di Auschwitz, sono tornate in mostra negli spazi del museo del memoriale.

L’intervento è stato necessario per poterle rendere visibili alle future generazioni. I principali problemi erano dovuti alla fragilità della pelle, al suo scolorimento e alla corrosione causata dalle parti metalliche.

Il lavoro di conservazione è stato reso possibile grazie all’appello lanciato nel settembre 2023 dalla Auschwitz-Birkenau Foundation. Mezzo milioni di dollari era l’importo necessario per il processo di riconversione delle scarpe. Questo è stato possibile anche attraverso l’appoggio dell’organizzazione International March of the Living che in pochi mesi ha raccolto i fondi necessari attraverso una campagna internazionale a cui hanno contribuito migliaia di persone.

Il filantropo Eitan Neishlos, i cui nonni sono dei sopravvissuti alla Shoah, ha dato la prima significativa donazione per avviare il progetto. «Preservare le ultime prove rimaste dei bambini che furono assassinati ad Auschwitz ha ancora più significato oggi, poiché il popolo ebraico in tutto il mondo sperimenta un dilagante antisemitismo. Dobbiamo unirci tutti per assicurarci che nessuno sarà in grado di negare o distorcere gli orrori che il popolo ebraico ha dovuto sopportare durante l’Olocausto», ha detto Neishlos.

Un processo del delicato processo di conservazione della scarpe

Si tratta di un progetto dall’importantissimo valore educativo. I sopravvissuti al genocidio ad opera del nazifascismo hanno accolto l’iniziativa con viva gratitudine. Durante il lancio del progetto erano presenti Naftali Furst e Aryeh Pinsker, i quali da bambini si trovavano nel campo di Auschwitz ed avevano partecipato alla marcia della morte. Pinsker ha detto: «Questo è un momento che chiude il cerchio. Quando mi trovavo di fronte alla montagna di scarpe del Memoriale di Auschwitz, con in mano le scarpe fatiscenti dei bambini, ho pensato alla mia famiglia che fu lì assassinata e a tutti i bambini innocenti brutalmente uccisi dai tedeschi durante l’Olocausto. Dobbiamo preservare la loro memoria per sempre». Un fatto della storia che deve essere preservato affinché «la prova dei crimini nazisti rimanga per sempre», ha aggiunto Furst.

Nella foto in alto: Il personale durante il lavoro di analisi delle scarpe in esposizione al Memoriale di Auschwitz-Birkenau. Fonte foto: Jerusalem Post