Il filantropo americano Sheldon Adelson

Si spegne all’età di 87 anni Sheldon Adelson, il Rothschild della nostra epoca

Personaggi e Storie

di David Zebuloni
Si spegne all’età di 87 anni uno degli imprenditori ebrei più influenti al mondo: Mr. Sheldon Adelson. Nonostante lui abbia spesso preferito agire da dietro le quinte, il nome di Adelson è ben noto e da sempre molto apprezzato in Israele. Diverse sono infatti le facoltà universitarie che portano il suo nome, nonché gli edifici e le strutture che sono state costruiste grazie al suo contributo, come il Museo della Shoah a Gerusalemme, Yad VaShem.

Anche dietro l’ambizioso progetto Taglit, un’organizzazione educativa che sponsorizza dei viaggi gratuiti a quei giovani ragazzi di origine ebraica che desiderano riscoprire le loro radici in Israele, si nasconde il nome di Sheldon Adelson. Tante sono le iniziative sioniste da lui finanziate. Donazioni provenienti dagli Stati Uniti dalle cifre astronomiche, mai viste prima nello Stato Ebraico. Non a caso al nome di Adelson viene spesso associato il titolo di filantropo, oltre a quello di imprenditore e magnate.

Nato a Boston nel 1933, il giovane Sheldon iniziò a lavorare già in giovane età, per contribuire a mantenere la povera famiglia dalla quale proveniva. Cominciò vendendo giornali agli angoli delle strade, poi, a soli dodici anni, avviò il suo primo progetto imprenditoriale. Da allora Adelson non smise di lavorare nemmeno un giorno della sua vita. Facendo un piccolo balzo temporale, scopriamo infatti che nel 2008 Adelson era il terzo uomo più ricco degli USA e il dodicesimo uomo più ricco del mondo, con un patrimonio stimato 26 miliardi di dollari. Oggi invece il suo patrimonio supera la stima di 30 miliardi di dollari.

Altro evento fondamentale nella vita di Sheldon Adelson fu l’incontro con Miriam Ochsorn, un medico israeliano specializzato in dipendenze e tossicodipendenze. Nel 1991 i due si sposarono e presto fondarono la Adelson Clinic, una rinomata clinica per abuso di droghe che nel 2018 ha portato la dottoressa Miriam Adelson a ricevere la Medaglia Presidenziale della Libertà. Il riconoscimento più alto negli Stati Uniti, concessole dall’allora presidente Donald Trump. L’evento fece storcere il naso a molti, in quanto la profonda amicizia che legava Sheldon a Donald era già nota a tutti.

Un’altra amicizia importante, fu quella con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Nel 2008, infatti, i coniugi Adelson fondarono il quotidiano Israel Hayom: un giornale israeliano dichiaratamente di destra che aveva e ha lo scopo di raccontare la realtà israeliana in termini più conservatori rispetto a quanto facciano le altre testate giornalistiche, più comunemente identificate con i partiti della sinistra storica israeliana. Essendo l’unico quotidiano distribuito gratuitamente in Israele, Israel Hayom è diventato nell’arco di pochi anni il giornale più diffuso e affermato del paese, portando così ad una vera riforma nel mondo del giornalismo.

“C’è chi ha avuto la fortuna di conoscere dei filantropi sionisti quali Rothschild e Montefiore”, ha dichiarato Boaz Bimuth, direttore di Israel Hayom. “Io invece ho avuto la fortuna di conoscere Sheldon Adelson, l’uomo più generoso che lo Stato d’Israele abbia mai conosciuto”. Anche il premier Benjamin Netanyahu ha ricordato l’amico sul profilo Facebook. “Con sua moglie Miriam, Sheldon è stato uno dei più grandi contributori della storia al popolo ebraico, al sionismo, agli insediamenti e allo Stato di Israele”, ha scritto Netanyahu. “I grandi sforzi di Sheldon per rafforzare la posizione di Israele negli Stati Uniti e per rafforzare il legame tra Israele e la diaspora saranno ricordati per generazioni.”