di David Zebuloni
La sua candidatura alleggiava nell’aria già da mesi, forse da anni. Che Ron Huldai volesse abbandonare la politica municipale per dedicarsi a quella nazionale lo sapevano ormai tutti, era solo una questione di tempo. La notizia ufficiale è arrivata tuttavia la sera del 28 di dicembre, quando il noto leader ha annunciato in diretta televisiva la sua candidatura al quarto girone di elezioni parlamentari – che si terranno il 23 marzo 2021- fondando un partito dal nome semplice ed efficace: HaIsraelim. Ovvero, “gli israeliani”.
Con un curriculum promettente e compromettente, Ron Huldai si lancia in una nuova importante avventura politica. Il lato promettente di questo personaggio così discusso dagli israeliani, si riassume nella linea più importante del suo curriculum: Sindaco di Tel Aviv, dal 1998 ad oggi. Una delle cariche politiche più importanti, ambite ed apprezzate del paese. Il lato compromettente invece si manifesta specie nella sua nota incapacità di dialogare con le realtà circostanti a quella di Tel Aviv. Huldai infatti si è più volte espresso duramente contro le comunità ultraortodosse sparse per il paese, invitando i cittadini a rivoltarsi contro le loro autorità in modo tale da “far vincere la democrazia”. Un’espressione che nel 2010 era stata condannata di incitamento all’odio e alla violenza.
Conscio di questo suo passato ombroso, Huldai ha cercato di rimediare nel discorso tenuto il 28 di dicembre, mostrando un nuovo lato di sé, decisamente più rappacificatore rispetto a quello già noto agli elettori. “Ventidue anni fa ho preso una città trascurata come Tel Aviv e l’ho resa una delle città più avanzate al mondo”, ha dichiarato in diretta nazionale. “Una città in cui ebrei e arabi, laici ed ortodossi, eterosessuali e omosessuali vivono insieme in pace e in armonia”.
Il suo obiettivo è semplice: risollevare una sinistra israeliana ormai estinta. Secondo i sondaggi di N12, infatti, i partiti con il maggior numero di mandati sono tutti di destra (Netanyahu, Saar e Bennett), seguiti dai partiti ortodossi e quelli arabi. Lapid continua a definirsi un partito di centro, Lieberman non rilascia dichiarazioni a riguardo, Gantz arranca e lo storico partito laburista attualmente non riceve nemmeno il numero minimo di voti necessari per entrare in parlamento.
Per compiere la sua missione, Ron Huldai ha scelto come partner Avi Nissenkorn – attuale Ministro della Giustizia – che ha lasciato il partito Blu e Bianco di Benny Gantz per proseguire il proprio cammino politico insieme al noto sindaco. A proposito del resto della lista, invece, vi sono già alcuni nomi, ma il tutto rimane ancora aperto e Huldai dichiara di voler continuare a cercare altre figure importanti che possano aiutarlo nella sua impresa. Una cosa è certa: la lista presenterà un numero pari di uomini e donne, uno dei principi fondamentali del partito HaIsraelim.
Il quadro sembra perfetto e promette molto bene. Tutto sembra garantire a Huldai una nuova importante carriera politica anche sul piano nazionale, oltre che a quello municipale, se solo non fosse che i sondaggi non rispecchiano in alcun modo l’entusiasmo di chi ha tanto voluto il sindaco in parlamento. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Maariv, infatti, Huldai arriva ad un numero massimo di otto mandati. Discreti, certo, ma decisamene non sufficienti per sostituire l’attuale governo. Che si tratti dunque dell’ennesimo flop politico?
Intanto una cosa è certa: il municipio di Tel Aviv ha chiesto a Huldai di dimettersi dal ruolo di sindaco. “Abbiamo bisogno di un sindaco a tempo pieno”, hanno affermato alcuni importanti esponenti interni. La sua risposta, tuttavia, non è ancora arrivata.