Sotheby’s mette all’asta la Bibbia di Shem Tov con una stima da record: 7 milioni di dollari

di Pietro Baragiola
Durante la festa di Shavuot la prestigiosa casa d’aste Sotheby’s ha annunciato che tra i suoi prossimi lotti in programma per il 2024 vi sarà la Bibbia di Shem Tov, uno dei manoscritti ebraici medievali più importanti di sempre.

Scomparso dalla circolazione per diversi secoli, questo prezioso manoscritto è apparso per la prima volta all’asta nel 1984 quando è stato venduto a 825.000 dollari, una cifra record per un testo ebraico dell’epoca. Ciononostante, gli esperti di Sotheby’s sono certi che, durante la nuova asta che inizierà a settembre, la Bibbia batterà il suo precedente record grazie al suo valore aggiornato che oggi si aggira attorno ai 7 milioni di dollari.

“La Bibbia di Shem Tov è stata a lungo riconosciuta in tutto il mondo come un tour de force dell’erudizione biblica e costituisce un emblema della tradizione spagnola medievale” ha affermato Shaul Sedler-Feller, esperto del reparto Libri e Manoscritti di Sotheby’s. “Questo testo ha un fascino irresistibile che deriva non solo dalla sua storia intricata e dalla sua bellezza ma anche dai numerosi misteri conservati al suo interno.”

Il manoscritto verrà esposto nella sede di Sotheby’s a New York dal 21 al 26 giugno e di nuovo dal 5 al 9 settembre mentre l’asta inizierà ufficialmente il 10 settembre.

La storia della Bibbia di Shem Tov

Scritta nel 1312 a Soria, in Castiglia, come testo personale dell’illustre rabbino Shem Tov Ibn Gaon, la Bibbia di Shem Tov venne presto ceduta ad un principe della comunità ebraica, il Nasi Sar Shalom ben Pinhas, che si spostò prima in Egitto e poi a Baghdad.

Per via di questi numerosi viaggi il manoscritto divenne irreperibile per centinaia di anni finché tornò alla luce nel XIX secolo come parte della collezione della famiglia Seror, un’importante casata ebraica di Tripoli.

A Tripoli si pensava che la Bibbia fosse “amuletica”. Gli studiosi di storia di Sotheby’s affermano, infatti, che, quando una donna aveva un parto difficile, il testo venisse portato a casa della partoriente per alleviare il suo travaglio.

Nel 1909 la Bibbia fu presto notata da David Sassoon, il più importante collezionista di manoscritti ebraici al mondo, che l’acquistò dalla famiglia Seror.

Nonostante venne catalogato come il lotto numero 82 della sua collezione di oltre 1200 testi, Sassoon era particolarmente affezionato alla Bibbia di Shem Tov, ritenendola uno dei pezzi più importanti in suo possesso, tanto da richiederla vicino a sé quando fu prossimo alla morte.

“Sassoon era particolarmente entusiasta dell’accuratezza del testo” ha affermato Sharon Liberman Mintz, International Senior Specialist presso Sotheby’s. “Era chiaro dalle copiose note a margine che il suo autore aveva fatto tutto il possibile per garantire l’accuratezza della Bibbia, anche ispirandosi a molti altri manoscritti.”

Dopo la morte di David, la famiglia Sassoon decise di vendere la Bibbia insieme ad altri testi ad una serie di aste di Sotheby’s a partire dalla fine degli anni ’70. La Bibbia è stata acquistata nel 1984 e venduta nuovamente nel 1994 quando Jacqui Safra, l’attuale proprietario, ne entrò ufficialmente in possesso.

 

Il valore del testo

Oltre al suo grande valore storico e spirituale, la Bibbia di Shem Tov è considerata un capolavoro dell’arte scribale del Secolo d’Oro spagnolo ed una delle poche Bibbie miniate della penisola iberica di quell’epoca.

Il termine “miniato” si riferisce ai manoscritti medievali decorati con disegni, pigmenti o anche con foglie d’oro e d’argento.

Nelle sue 768 pagine decorate la Bibbia di Shem Tov presenta un classico esempio dell’estetica della tradizione ebraica, cristiana ed islamica che in quel periodo si diffusero per tutta la penisola iberica. Ai margini del testo sono anche presenti disegni di archi che ricordano quelli dell’Alhambra, il palazzo moresco di Granada, ed altri che si rifanno alla tradizione gotica.

Il manoscritto inoltre è impregnato di un significato mistico perché il Rabbino Shem Tov non esitò ad aggiungere una dimensione cabalistica alle lettere ebraiche del testo. Il rabbino, infatti, aveva incluso nella sua Bibbia una delle quattro copie conosciute del Sefer Tagei (“il libro delle coroncine”) un testo medievale considerato tra le prime opere autorevoli che specifica esattamente come gli scribi ebrei avrebbero dovuto scrivere le lettere sacre della Bibbia in ebraico. Le “tagei” (le corone sulle lettere ebraiche) si pensa contengano profondi segreti cabalistici il cui significato è, purtroppo, ancora un mistero.

La Bibbia di Shem Tov è anche uno degli unici testi al mondo ad aver attinto al leggendario Codex Hilleli, un manoscritto perduto che si ritiene sia stato creato nel 600 d.C. e venerato come la trasmissione più accurata della Bibbia ebraica.

Gli studiosi della Open University of Israel e della Bar-llan University hanno analizzato la struttura del testo suggerendo che in origine la Bibbia di Shem Tov fosse destinata principalmente allo studio personale più che all’uso liturgico. Il manoscritto era anche accompagnato da un commento biblico, il Sefer Ha-Derash, che però andò perduto nei suoi continui spostamenti attraverso i secoli.

“La Bibbia di Shem Tov costituisce una parte fondamentale della storia religiosa” ha affermato Mintz durante la presentazione dell’asta. “La provenienza illustre di questo testo, la riconosciuta accuratezza e la bellezza delle sue pagine magnificamente decorate incarnano i più alti valori della tradizione manoscritta ebraica e questa è un’opportunità unica di ritrovarla sul mercato.”