lo storico negazionista Robert Faurisson morto il 21 ottobre

Sul web in molti (anche Jean-Marie Le Pen) elogiano il negazionista Robert Faurisson

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr
“Faurisson è un simbolo di come la libertà di parola è stata criminalizzata in questo paese. Lo stato ha fatto di tutto per mettere a tacere Faurisson per decenni”. Così il fondatore del National Front, Jean-Marie Le Pen, ex leader del partito e candidato alla presidenza, ha elogiato Robert Faurisson, il negazionista francese morto il 21 ottobre scorso a Vichy Domenica all’età di 89 anni.

«Non conoscevo Robert Faurisson, ma i considerevoli mezzi usati per decenni per zittirlo sembrano emblematici del declino della libertà di espressione e di opinione nel nostro paese. – ha scritto in un comunicato stampa -. Le cosiddette leggi commemorative per criminalizzare gli oppositori politici di ogni tipo sono il marchio di una curva anti-democratica che le varie potenze usano contro lo spirito patriottico e l’identità dei popoli».

Ricordiamo che Jean-Marie Le Pen si era pronunciato diverse volte sulla Shoah facendo battute di cattivo gusto e sostenendo le teorie negazioniste, descrivendo, ad esempio, il genocidio come “mero dettaglio” nella storia della Seconda Guerra Mondiale. “Mi sto ponendo molte domande, non sto dicendo che le camere a gas non esistessero, non le ho viste io stesso, non ho studiato la domanda, ma penso che sia solo ‘un dettaglio nella storia della seconda guerra mondiale.’

Le controverse dichiarazioni di Le Pen, in particolare sull’Olocausto, portarono la figlia Marine Le Pen, che gli succedette a capo del Fronte nazionale nel 2011, a prendere le distanze e ad allontanarlo dal partito.

Il fondatore del Front National Jean-Marie Le Pen

Le teorie di Faurisson e la sua celebrazione

Nato nel Regno Unito e cresciuto nella città di Vichy in Francia, Faurisson ha attirato l’attenzione della comunità internazionale come uno dei fautori più visibili di teorie antisemite che negano l’Olocausto.

Un convinto difensore del maresciallo Pétain, Faurisson è stato il primo condannato in Francia per aver negato l’Olocausto. Alla fine fu costretto a lasciare il mondo universitario nel 1991.

Faurisson ha affermato che la Germania nazista non ha mai perseguito l’eliminazione sistematica degli ebrei e ha definito i resoconti personali dell’Olocausto, incluso il Diario di Anna Frank, dei falsi. Fra le sue frasi più famose: “Hitler non ha mai ordinato o ammesso che qualcuno è stato ucciso a causa della sua razza e religione”, “La non esistenza delle” camere a gas “è una buona notizia per la povera umanità”.

Molti sui social sono i commenti che celebrano Faurisson. Come riporta il Messaggeroin tanti hanno scritto parole di saluto allo storico, elogiandone le teorie negazioniste. Fra questi anche il partito di estrema destra italiano Casa Pound: sulla pagina Facebook del suo giornale Il Primato Nazionale, sono molti i commenti che celebrano la vita e le tesi dell’ex professore francese: «Onore ad un uomo coraggioso» scrive sotto al post S.M. «La Shoah in Italia è un dogma. Non può essere oggetto di discussione. Una verità dimostrata, ma da chi?» risponde un altro utente. «Arrivederci Professore… grazie per questi 70 anni di Coerenza e coraggio» commenta F.C. che come immagine del profilo ha la bandiera col fascio littorio. Lanza Marialucia, che sul suo profilo facebook si descrive in breve come MILITANTE FORZA NUOVA (MAI ABBASSARE LA GUARDIA), scrive: «Ora riposa, in quell’angolo di cielo, riservato ai Santi, ai Martiri e agli Eroi!!».

Mentre su Twitter la Lega antirazzista francese ironizza sulla morte del negazionista: “Robert Faurisson esigerebbe le prove della propria morte”.