Il dialogo e il rispetto reciproco sono stati l’obiettivo e l’importante messaggio di Papa Giovanni Paolo II e del rabbino che esattamente trent’anni fa si abbracciarono davanti alla Sinagoga di Roma. Proprio per ricordare questi due coraggiosi religiosi, ad un anno dalla morte di Elio Toaff, è stata inaugurata oggi al Museo Ebraico una mostra dal titolo ‘1986-2016. Trentesimo anniversario dello storico abbraccio tra Papa Giovanni Paolo II e Rav Elio Toaff‘.
«Non tanto la mostra in sé ha importanza, ma quanto il simbolo di quello che vogliamo rappresentare, soprattutto quell’abbraccio fisico che oggi diventa momento ideale di accoglimento, di ascolto e di comprensione», ha detto all’Adnkronos Ruth Dureghello presidente della Comunità ebraica di Roma a margine dell’inaugurazione della mostra.
«Un gesto coraggioso che trent’anni fa segnò una svolta nelle relazioni tra il mondo ebraico e quello cristiano -ha aggiunto- e che oggi diventa non soltanto un percorso ma soprattutto un monito per le future generazioni. Un esempio da perseguire, un elemento
cardine di quello che deve essere l’educazione e la formazione nonché le relazioni tra i popoli e le persone».
La mostra che raccoglie fotografie, documenti, scritti dello stesso rabbino Toaff e quotidiani dell’epoca nasce da una collaborazione tra la Comunità ebraica romana e Poste Italiane. «Poste partecipa volentieri a questo percorso che ricorda la storia ma lavora sul
presente e sul futuro -ha detto Luisa Todini presidente di Poste Italiane- Poste da sempre è stata in cima alle grandi celebrazioni della Comunità ebraica, come anche di altre comunità religiose. Oggi in particolare ricordiamo i trent’anni dell’abbraccio tra Giovanni
Paolo II e il rabbino Toaff, motivo per cui Poste partecipa a questo viaggio, che così vogliamo definirlo, della Comunità perché rientra proprio nei nostri valori unire, ricordare e raccontare la storia attraverso lettere, messaggi e pacchi».