Ucraina: discendenti di superstite della Shoah salvano quelli della Giusta che aiutò la nonna

di Nathan Greppi
Durante la Seconda Guerra Mondiale Maria Blishchik, una donna ucraina, nascose la giovane ebrea Fanya Bass salvandola dai nazisti. Ciò permise a Fanya di sopravvivere alla guerra e alla Shoah e di mettere su famiglia.

Nel corso dell’attuale guerra in Ucraina, proprio la famiglia di Fanya ha ricambiato il favore aiutando le discendenti della sua salvatrice: come racconta il sito Jewish Press le nipoti di Maria, Lasia Orshoko e Alona Chugai, sono fuggite dal paese nei primi giorni della guerra per atterrare all’Aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Al loro arrivo, sono state accolte da Sharon Bass, nipote di Fanya che si è presa cura di loro. (Nel link anche il video dell’intervista)

Intervistata dall’emittente israeliana Arutz 13, Sharon ha raccontato che prima di andare a prendere le due donne si è recata alla tomba di sua nonna Fanya, affinché vegliasse su di loro dall’alto e assicurasse loro il successo dell’operazione di salvataggio. Secondo lei, con questo gesto dopo 80 anni si chiude un cerchio, poiché sua nonna ha sempre cercato di aiutare chiunque fosse in difficoltà. Ha spiegato che verso fine aprile, in occasione di Yom HaShoah, vuole tornare difronte alla tomba della nonna per dirle che il cerchio si è chiuso.

Sharon Bass ha raccontato che avevano da tempo un forte legame con la famiglia Blishchik, che lei vede come parte del proprio albero genealogico; ha spiegato che dopo la dissoluzione dell’URSS, sua nonna ha invitato Maria in Israele nel 1995, e da allora le due famiglie hanno mantenuto i contatti. Anche le due nipoti, prima della crisi attuale, erano già state in Israele in anni passati per lavori a tempo determinato. Quando è scoppiata la guerra, Alona viveva in un paese al confine tra l’Ucraina e la Bielorussia, ed è fuggita nel timore che arrivassero anche lì le truppe.

Ha detto che adesso le sorelle vivono in casa sua, e spera che venga concesso loro il diritto di poter vivere in Israele in modo permanente, sia perché amano molto il paese sia perché al termine della guerra non hanno garanzie di ritrovare una casa in cui tornare. Verso i discendenti dei Giusti tra le Nazioni, ha affermato, il popolo ebraico ha delle responsabilità nel momento in cui hanno bisogno di essere protetti.