Un passato florido, un presente difficile: gli ebrei in Giamaica ieri e oggi. Ma domani?

Personaggi e Storie

di Davide Foa

giamaica2Ci saranno ebrei anche in Giamaica?”: questo si è chiesta Melissa Solomon una ex insegnante di ebraico che ha deciso di andare a visitare l’isola caraibica con suo figlio. La risposta è: sì, ci sono, anche se ormai sono davvero pochi.

Una comunità che nel XIX secolo poteva contare 2500 membri e ben otto sinagoghe, ma che oggi, dopo migrazioni e assimilazioni, si riduce a circa 200 iscritti con un solo tempio rimasto:

Una situazione, quella della comunità ebraica giamaicana, che rischia di peggiorare col passare del tempo, anche perché la maggior parte degli iscritti supera ormai i cinquanta anni di età.

“A prescindere da quello che accadrà in futuro, voglio che la gente sappia che gli ebrei qui ci sono stati per davvero.” Questo il pensiero di Ainsley Henriques, capo della comunità ebraica, riportato in un articolo di The Times Of Israel. Per raggiungere il suo scopo, Henriques ha aperto un piccolo museo vicino alla sinagoga e ha provato a restaurare vecchi cimiteri ebraici.

La sinagoga di Sha’are Shalom a Kingston, Giamaica.
La sinagoga di Sha’are Shalom a Kingston, Giamaica.

L’obiettivo non è tanto quello di ricreare una comunità; si cerca piuttosto di farla conoscere al mondo esterno, affinché il suo ricordo non scompaia con le persone: qui entra in gioco il “turismo ebraico”.

Secondo quanto dichiarato dall’Ente giamaicano per il Turismo, sta per nascere un vero e proprio pacchetto vacanze chiamato “Giamaica Ebraica” (www.jamaicajewishtours.com); lo scopo è quello di far conoscere ai turisti la storia e le tradizioni di questa antica comunità ebraica, così da invogliarli ad organizzare i loro matrimoni o i loro bar/bat mitzvah in terra giamaicana.

Una storia, quella degli ebrei giamaicani, che parte nel 1500. Questi, arrivarono in Giamaica insieme ai colonizzatori spagnoli e portoghesi. Si trattava dei famosi marrani; alcuni studiosi sostengono infatti che la sabbia presente sul pavimento della sinagoga di Kingston, così come delle altre sinagoghe caraibiche, indichi il tentativo di coprire il suono delle preghiere.

Che attività svolgevano gli ebrei giamaicani al tempo? Facile, la pirateria, come racconta lo scrittore americano Edward Kritzler nel suo libro “Pirati ebrei dei Caraibi”. Forte era la presenza dei mercanti ebrei nella città di Port Royal, roccaforte dei pirati e principale città giamaicana prima dello tsunami del 1692.

Il legame tra gli ebrei e il commercio si rafforzò nel tempo, fino al XIX secolo, anni di dominazione britannica; diversi ebrei, oltre a rappresentare il nucleo della classe mercantile, occupavano ruoli di primo piano all’interno della società civile.

Dunque, la popolazione ebraica era presente eccome nel Mar dei Caraibi. Non è un caso se la più antica sinagoga attiva di tutto l’emisfero occidentale si trovi sull’isola di Curaçao, dove venne costruita nel 1732.

Ecco perché il turismo ebraico esiste già in diverse isole caraibiche e diversi ebrei hanno già scelto mete particolari per le loro cerimonie, basti pensare al caso delle Isole Vergini Americane, dove ogni anno si tengono ben 40 bar/bat mitzvah di turisti d’oltremare.

Ora tocca alla Giamaica.