L’attivista arabo israeliano sbugiarda l’Autorità Palestinese all’ONU. “Noi vacciniamo i palestinesi, voi gli amici”

Personaggi e Storie

di Paolo Castellano

«Presidente, sono state avanzate accuse secondo cui il programma di vaccinazione di Israele contro il Coronavirus sarebbe “razzista”. È falso!». Questo il j’accuse che l’attivista arabo israeliano Yoseph Haddad ha espresso durante la 46esima seduta del Consiglio ONU sui diritti umani avvenuto il 16 marzo.

Durante la riunione, i rappresentanti di Iran, Qatar e dell’Autorità Palestinese hanno infatti accusato lo Stato di Israele di aver un atteggiamento razzista nei confronti dei palestinesi che chiedono il vaccino. Le argomentazioni dei paesi arabi sono state demolite dall’attivista Haddad.

«Come me, in Israele, sono stati vaccinati la mia famiglia, i miei amici e centinaia di migliaia di altri arabi israeliani», ha sottolineato Haddad. «Lo Stato d’Israele conduce campagne in arabo per incoraggiare noi arabi israeliani a vaccinarci e il servizio di pronto soccorso Magen David Adom, in cui lavorano arabi ed ebrei, opera direttamente nelle comunità arabe da vaccinare».

Nel suo discorso, Haddad ha inoltre sostenuto che Israele stia vaccinando anche i palestinesi che lavorano dentro i suoi confini contrariamente alle comunicazioni dei rappresentanti dell’Autorità palestinese e dei suoi supporter: «Per quanto riguarda i nostri vicini palestinesi, senza essere obbligati dagli Accordi di Oslo, noi li aiutiamo lo stesso», ha aggiunto l’attivista arabo israeliano. «Israele, non l’Autorità Palestinese, ha già vaccinato migliaia di palestinesi, mentre l’Autorità Palestinese usa i vaccini per i propri funzionari e i loro amici».

Haddad ha ribadito che lo Stato ebraico abbia creato centri di vaccinazione per i palestinesi che si trovano in Israele per lavoro o per altri motivi. Dunque, chiunque sostenga che lo Stato israeliano promuova il “razzismo vaccinale” sta soltanto tentando di diffamare una nazione sovrana, distogliendo l’attenzione dell’ONU dagli episodi di corruzione che stanno avvenendo nei territori controllati dall’Autorità Palestinese.

«Anziché richiamare l’Autorità Palestinese alle sue responsabilità, prendete di mira Israele. Anziché discutere della discriminazione che subiscono i palestinesi in Libano, attaccate Israele. Anziché mettere i paesi di fronte alle loro responsabilità per le violazioni dei diritti umani, compresa la Cina che siede in questo Consiglio mentre commette un genocidio contro i musulmani, voi diffamate il mio paese», ha esclamato l’attivista arabo israeliano che si è presentato ai presenti in seduta come “arabo di Nazareth. Fiero di essere arabo e di essere israeliano”.

Haddad ha infine concluso il suo intervento facendo un appello a tutti i rappresentanti collegati in remoto: «Israele si prende cura di tutti i suoi cittadini, e anche degli altri. Se il resto del mondo prendesse esempio da Israele invece di depistarci dai suoi fallimenti attaccando Israele, ci troveremmo già in una realtà diversa nella battaglia contro il Coronavirus».

Per ascoltare il discorso integrale di Yoseph Haddad bisogna collegarsi al sito UnWatch.com.