Ieri sera Roma era in subbuglio, una folla di persone era nella piazza del Quirinale per l’annuncio delle dimissioni del Presidente del Consiglio. Le vie della capitale erano intasate, ma nella tranquillità di Villa Borghese, alla Casa del Cinema, si è svolta regolarmente e senza alcun intoppo l’inaugurazione della sesta edizione del Pitigliani Kolno’a Festival. Una serata ad inviti, più elegante e curata del solito, con molti ospiti, sia delle istituzioni e della cultura ebraica italiana che del mondo del cinema israeliano.
Hanno aperto la serata con i saluti di rigore, oltre ai due direttori artistici del festival, Dan Muggia e Ariela Piattelli, Ugo Limentani, presidente del Centro Ebraico Italiano “Il Pitigliani” e la neo direttrice della Casa del Cinema, Caterina D’amico. Ai saluti è seguita poi la proiezione del film “Ajami” e di due “corti” realizzati dalla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme, ospite d’onore di questa edizione del Pitigliani Kolno’a Festival.
Assente il mondo della politica, il presidente del Pitigliani, Ugo Limentani ha fatto un breve cenno all’attuale situazione politica israeliana: “sarebbe stato bello poter parlare di pace, avremmo voluto parlare di pace. Invece su Israele e tutti noi incombe oggi l’incognita della guerra contro l’Iran”. Più concentrata sul cinema Caterina D’amico che ha elogiato la vivacità, ma anche l’originalità e la partecipazione emotiva che si coglie oggi in tutto il cinema israeliano. Una realtà che la D’Amico ha ammesso di ammirare molto, e anzi di provare per essa anche un pizzico di invidia – per la capacità di questi giovani (e meno giovani) registi, di saper rendere e raccontare storie anche difficili, dai temi “importanti”, talvolta dolorosi o violenti, con quel tocco leggero o ironico che li rende un prodotto del tutto unico e pieno di personalità nel panorama del cinema contemporaneo.
“Ajami”, il film che ha inaugurato il Festival, di questa realtà è una delle migliori espressioni. Di produzione tedesco-israeliana e diretto da una coppia di registi, uno israliano, Yaron Shani, e uno palestinese Scandar Copti, “Ajami” parla dei diversi mondi – musulmano, cristiano, ebraico – che convivono, si incrociano e si scontrano nell’omonimo quartiere di Yafo, alle porte di Tel Aviv. Le cinque storie di cui il film si compone si svolgono secondo una narrazione non cronologica – ma che forse proprio per questo suscitano sorpresa nello spettatore e lasciano spazio al senso della “fatalità” delle cose e degli eventi. La paura di Nesri, un adolescente di tredici anni, e di suo fratello Omar, perché un loro zio ha ferito il membro di un importante clan, si alterna alla storia di Malek, un giovane profugo palestinese che lavora illegalmente in Israele pur di reperire i soldi necessari per l’operazione che consentirebbe di salvare la vita della madre. Binj, un giovane palestinese, sogna un futuro brillante e di successo con la sua fidanzata ebrea, mentre Dando, un poliziotto ebreo, vuole a tutti i costi vendicare la morte di suo fratello. Infine di nuovo Omar, protagonista di una storia d’amore contrastato per la bella, ma cristiana, Hadir.
Già vincitore di diversi premi, fra cui cinque statuette al Premio “Ophir” dell’Accademia Israeliana, e il Grande Premio al Festival di Gerusalemme, ora candidato per Israele come miglior film straniero agli Oscar, “Ajami”, è stato paragonato all’italiano “Gomorra” per lo sguardo realistico che esso lancia sulla condizione dei giovani di Yafo – una condizione da “gioventù bruciata”, segnata da povertà e conflitti sociali ed etnici.
Per oggi, 13 novembre, in programma fra gli altri, un film di animazione di produzione cinese “A Jewish Girl in Shangai”, di Wang Genfa, Zhang Zhenhui – il primo film cinese cinese della storia di argomento ebraico; il documentario “Leo Levi – L’uomo con la Nagra” di Yaala Levi Zimmerman e “Mary and Max” di Adam Elliot. Questa sera invece verrà proiettato “2 Night” di Roy Werner, ospite in sala insieme ai protagonisti, Saar Yogev e Naomi Levari.
Per il programma completo di oggi e dei prossimi giorni, http://www.pitiglianikolnoafestival.it/it/programma.php
Con la collaborazione di Nanette Hajon e Paola Mortara