si annuncia uno scontro elettorale tra i più combattuti e guerreggiati della storia della Comunità ebraica di Milano. Elezioni a cui invito tutti i lettori del Bollettino a partecipare, rimandando viaggi e week end al mare e sollecitando anche i figli che hanno compiuto la maggiore età a non disertare le urne. Il passato governo della Comunità è naufragato tra veleni, animosità, accuse reciproche, rigide prese di posizione e, in definitiva, si è inabissato a causa di una grave incapacità di dialogo tra le parti politiche. Senza contare i troppi personalismi che hanno alimentato un clima in cui tutti si sentivano offesi da tutti e nessuno ascoltava nessuno. Col risultato di lasciare a metà un’opera di risanamento delle casse comunitarie e di rinnovamento dei processi e dei servizi verso gli iscritti.
Da osservatore super partes quale ho sempre cercato di essere, volendo dare voce su queste colonne (e sul sito Mosaico), sia a governo che a opposizione, con resoconti e cronache di Consiglio il più possibile equilibrate, vorrei aggiungere un’osservazione: mai i livelli dello scontro politico in Comunità hanno raggiunto i toni aggressivi e avvelenati visti in certe sedute di Consiglio. Mi auguro perciò che il prossimo esecutivo possa fare della moderazione e del dialogo un obiettivo primario, in nome di una Comunità che ha bisogno di ritrovare se stessa, in un clima di ascolto, di rispetto e di collaborazione, unico modo per poter far coesistere le tante anime della Milano ebraica.
In questa nuova tornata elettorale, molti consiglieri non potranno ricandidarsi, in base alle norme del nuovo regolamento elettorale, che prevedono che dopo tre mandati, si debba saltare un turno. Ma la loro esperienza non andrà persa. Alcuni di loro saranno nelle liste per l’elezione del “parlamentino” Ucei, l’Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia, che da quest’anno vedono applicato un nuovo statuto e una nuova forma di governo. In tutto una cinquantina di consiglieri di cui 20 di Roma, 10 di Milano e i restanti 19 provenienti dalle varie Comunità in ragione di un rappresentante per ogni Comunità. E inoltre, verranno eletti tre rabbini. Ma la novità è che con questo statuto TUTTI potranno finalmente avere voce in capitolo, e ciascuno un proprio rappresentante. Tornando alle elezioni per Milano del 10 giugno e mancando ancora il quadro degli schieramenti e i nomi dei candidati (la chiusura delle liste è l’11 maggio), arriverà presto nelle vostre case un supplemento, con tutti i nomi e le informazioni di voto, per dare a tutti la possibilità di riflettere e decidere con anticipo.
A tutti quindi, buon voto.
Fiona Diwan