di Redazione
Le immagini di ostaggi sorridenti e che salutano sembrano essere frutto di costrizione, come dimostra un video in cui gli ostaggi liberati salutano i combattenti di Hamas. Il redattore del video ha evidentemente dimenticato di eliminare la voce di un combattente che ordinava agli ostaggi di salutare.
Israele
Liberati altri 11 ostaggi israeliani. La tregua prosegue per altri due giorni
di Redazione
Il gruppo era originariamente previsto per essere l’ultimo dei quattro gruppi di ostaggi da liberare come parte di un accordo per il rilascio di 50 donne e bambini israeliani. Tuttavia, ore prima che fossero trasferiti, il Qatar ha annunciato un accordo per estendere la tregua di due giorni, aprendo la strada al rilascio di altri 20 ostaggi.
Liberati altri 17 ostaggi da Gaza: 14 israeliani e 3 tailandesi. Hamas chiede l’estensione del cessate il fuoco
di Redazione
Fra i 13 israeliani liberati 9 sono bambini. Fra questi la piccola Avigail Idan, rimasta orfana il 7 ottobre. Una 84enne portata in urgenza in elicottero in ospedale. Un russo-israeliano liberato per rispetto a Vladimir Putin.
Liberati 26 ostaggi israeliani grazie alla tregua e agli sforzi diplomatici
di Anna Balestrieri
Tredici ostaggi israeliani, detenuti da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, sono stati consegnati alla Croce Rossa ed hanno attraversato il confine di Rafah con l’Egitto per tornare poi alle loro famiglie. Il rilascio del secondo gruppo, previsto per il pomeriggio del 25 novembre, è stato ritardato da Hamas.
Israele- Hamas: venerdì 24 novembre alle 7 la tregua, al pomeriggio liberi i primi 13 ostaggi
di Anna Balestrieri
Saranno rilasciati 13 dei cinquanta ostaggi concordati nell’accordo con Hamas. In tutto trenta bambini, otto madri e altre dodici donne saranno rilasciati come parte della trattativa per il rilascio degli ostaggi sottoposto all’approvazione del governo la sera del 21 novembre, ad un mese a mezzo dallo scoppio della guerra.
Uso cinico degli ospedali: ritrovate armi e munizioni in zone protette dal diritto internazionale
di Sofia Tranchina
Nell’ospedale Rantisi è stato trovato un ingresso ai tunnel, una moto con buchi di proiettile utilizzata il 7 ottobre per rapire gli ostaggi, biberon e pannolini che lasciano intuire che alcuni dei neonati rapiti fossero detenuti lì, un foglio con i turni di guardia dei terroristi e una lugubre corda legata alla gamba di una sedia. Mentre armi sono state rinvenute all’ospedale Al Quds e Al Shifa.
Attentato ad un checkpoint di Gerusalemme Est
di Anna Balestrieri
È di giovedì 16 novembre mattina presto la notizia di un attentato a Gerusalemme Est. L’attacco sarebbe avvenuto vicino al checkpoint dei tunnel di Gerusalemme Est, lasciando feriti almeno quattro uomini, uno dei quali, un soldato, versa in condizioni critiche. Seguiranno aggiornamenti.
La marcia da Tel Aviv alla Knesset per il rilascio degli ostaggi
di Redazione
Martedì 14 novembre è iniziata da Tel Aviv, la marcia per sensibilizzare il rilascio degli ostaggi, che si concluderà a Gerusalemme sabato 18, al termine dello Shabbat. Le famiglie hanno invitato i cittadini di tutto il paese ad unirsi alla marcia che durerà cinque giorni, per chiedere la liberazione degli israeliani rapiti dai terroristi di Hamas e portati a Gaza.
La morte di Noa Marciano: uccisa da Hamas o da un bombardamento israeliano? Il terrorismo psicologico dell’organizzazione terroristica
di Sofia Tranchina
La brigata Al Qassam di Hamas ha dichiarato che sarebbe rimasta uccisa durante un bombardamento israeliano su Gaza, e la notizia è stata presa per vera e condivisa da diverse testate. Tuttavia, dalle foto sembrerebbe da escludere una “morte per bombardamento”. Per questo, abbiamo intervistato Michael Sfaradi, reporter di guerra specializzato in politica mediorientale e analisi militari.
Cronaca di guerra al giorno 38: aggiornamenti su Israele, Hamas e tensioni internazionali
di Redazione
Israele è impegnato nel confronto con Hamas, ma contemporaneamente deve affrontare le critiche internazionali, oltre all’escalation delle tensioni in Libano e in Francia. L’obiettivo di questa visione d’insieme è fornire un quadro completo della situazione attuale.
Uno dei maggiori ospedali d’Israele ha aperto una succursale a Eilat per curare 60.000 sfollati
di Francesco Paolo La Bionda
Il Beilinson Hospital, uno dei più grandi centri medici d’Israele, ha aperto una succursale temporanea a Eilat, località meridionale affacciata sul Mar Rosso: la città non dispone attualmente di infrastrutture mediche in grado di soddisfare le esigenze dei 60.000 sfollati evacuati lì dalle zone adiacenti a Gaza, dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.
Dal 7 di ottobre metà degli israeliani si è dedicato al volontariato
di Redazione
Durante le prime due settimane della guerra di ottobre, innescata dai brutali attacchi terroristici contro uomini, donne e bambini israeliani, sono emerse più di 1.000 iniziative civili in tutto Israele e il 48,6% della popolazione israeliana si è impegnata nel volontariato, secondo un rapporto.