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Un monumento per le vittime di Babi Yar

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La commemorazione delle vittime si è svolta ai piedi di un monumento che ricorda l’accaduto. Sono stati portati fiori da esponenti politici e da veterani dell’Armata Rossa; sono seguite preghiere da parte di un rabbino e di preti ortodossi. Tra i numerosi discorsi, quello del rabbino capo di Tel Aviv che fu prigioniero a Buchenwald

European Partnership Blockade Mission San Pietroburgo

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“Tutti i figli d’Israele sono responsabili l’uno dell’altro”. Ho recentemente avuto il grande onore di rappresentare l’Unione delle comunità ebraiche italiane in una missione organizzata dal JDC (The American Jewish Joint Distribution Commitee) a San Pietroburgo. Scopo della nostra visita è stato conoscere l’ottimo lavoro

Polonia: Nobel per la Pace a un Giusto fra le nazioni

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Nel 1942, quando fu costruito il Ghetto di Varsavia, Irena Sendler, che aveva allora 32 anni e si era già dedicata con tutte le sue forze ad aiutare gli ebrei anche prima dell’invasione della Polonia, entrò a far parte della Zegota che era un’organizzazione per l’aiuto agli ebrei. È di questi giorni la visita del presidente polacco Kaczynski in Israele.

Damasco first

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comparso sul quotidiano Jerusalem Post, è di Uri Savir, che è stato capo dei negoziatori israeliani al processo di pace bilaterale con la Siria tra la fine del 1995 e l’inizio del 1996.

“A Wye Plantation il processo si stava muovendo nella giusta direzione anche se dovemmo affrontare

Nali Shila, un’israeliana su Al Jazira

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di Al Jazira, la stazione televisiva più seguita nel mondo arabo, hanno ormai imparato a conoscere, di fianco ai portavoce del governo libanese e di Hasan Nasrallah, anche i portavoce dell’esercito israeliano e del governo dello Stato ebraico

Da Israele a Trieste

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di Trieste ha ospitato, dal 15 agosto, 33 ragazzi, di età dai 13 ai 17 anni, provenienti da Haifa, Naharya e Kiryat-Shmona, le tre città nel nord di Israele più colpite dai missili lanciati da Hezbollah. Nell’iniziativa, organizzata dalla New Jerusalem Foundation, erano coinvolti altri 70 giovani, ospitati a Roma. Il presidente della Comunità, Andrea Mariani

Chi ha vinto la guerra?

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e gli analisti specializzati in questioni mediorientali hanno finito per trascorrere questo ultimo scorcio d’estate friggendosi il cervello. E ancora adesso che la missione militare italiana è in rotta verso le sponde del Libano, ancora adesso che un nuovo capitolo sulla vicenda della situazione mediorientale sta per aprirsi, continuano a interrogarsi. La domanda emblematica sarebbe: chi ha vinto la guerra?

Manifestazione al Consolato Libanese: parole di dialogo

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organizzata dall’ADI (Amici di Israele) e dalla Comunità ha visto la partecipazione di moltissime persone, tante delle quali non ebrei, che sono intervenute per dimostrare la solidarietà a Israele in questi momenti gravissimi.

L’incontro era davanti al Consolato libanese, la finalità quella di consegnare una lettera al Console, ma non aveva intenti di protesta: ci sono stati interventi di esponenti delle istituzioni milanesi che con varie sfumature, e anche sbavature, hanno appoggiato la politica israeliana, foto, scritte, bandiere, giornalisti.

Ciò che rappresentava meglio lo spirito della manifestazione erano due cartelli che ricorrevano più frequentemente: “Israele e Libano non sono nemici, ma hanno un nemico comune, il terrorismo”, e “Iran e Siria complottano, Israele e Libano soffrono”.

Gli ebrei d’Egitto a congresso a Haifa

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e di piacere ho partecipato al Congresso degli Ebrei d’Egitto (WCJE), che si è tenuto a Haifa, dal 2 al 6 luglio, patrocinato dall’Union des Juifs d’Egypte, con sede a Tel Aviv, e in collaborazione con l’Università di Haifa. Sorpresa per l’altissimo numero di presenti, provenienti da tutti i continenti, piacere per aver potuto prendere contatto con il mondo in cui i miei genitori avevano vissuto la loro giovinezza