di Nathan Greppi
Vladimir Putin avrebbe già perso in partenza, a prescindere dal fatto che ritiri le truppe o continui a bombardare le città ucraine fino a sottometterle: questa è l’opinione recentemente del noto storico israeliano espressa durante un’intervista ad Arutz 12.
Attualità e news
Israele, gli scienziati vogliono coltivare il tartufo nel deserto del Negev
di Paolo Castellano
I tartufi non crescono soltanto in luoghi con una florida vegetazione ma anche nel deserto. Altrettanto prelibati, crescono in territori inospitali come la zona desertica del Negev e per questo motivo gli scienziati israeliani stanno cercando di coltivarlo in un terreno arido.
L’ex autore di Putin: “Solo Bennett è in grado di fargli ascoltare ragioni
di Redazione
Secondo Abbas Gallyamov, ex scrittore di discorsi per Putin che attualmente vive in Israele, tra tutti i paesi democratici, Israele ha le migliori relazioni con la Russia”, ha spiegato. “E Putin tratta davvero Israele in modo diverso. … Quindi, se c’è qualcosa in generale che può aiutare l’Occidente e la Russia a trovare un terreno comune, allora è attraverso Israele”.
Gli ebrei a Melegnano, una storia dimenticata
di Nathan Greppi
Stando ai documenti storici, il primo flusso consistente ad arrivare in Lombardia si attesta nel 1387, anno in cui il Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti permise loro di insediarsi e aprire banchi di pegni in varie città poiché aveva bisogno delle loro risorse economiche. Ne parla anche Shlomo Simonsohn nel suo libro The Jews in the Duchy of Milan.
L’onore perduto di Amnesty che accusa Israele di apartheid. La copertina di Bet Magazine di marzo
di Paolo Castellano e Ester Moscati
Disonore su Amnesty International: da tempo l’associazione non coltiva più solamente il nobile scopo di liberare prigionieri politici. In un rèport dichiara che Israele tiene i palestinesi in regime di apartheid. E anche altre ONG, apparentemente super partes, propalano contro Israele una narrazione a senso unico, in cui le responsabilità arabe e il terrorismo palestinese sono ignorati.
Il premier israeliano Bennett tenta una mediazione parlando a Mosca con Putin
di Nathan Greppi
Il premier israeliano Naftali Bennett ha incontrato oggi, sabato 5 marzo, a Mosca al Cremlino il presidente russo Vladimir Putin per tentare una mediazione che faccia cessare le ostilità contro l’Ucraina.
La guerra fra Russia e Ucraina, vista dalla New York ebraica, “Little Odessa”
Sono 5mila gli ebrei di Kiev costretti a fuggire e migliaia di ebrei russi interessati all’aliyah
di Redazione
Il terrore per la comunità ebraica ucraina è che la storia possa ripetersi, questa volta a causa di una guerra che il presidente russo Vladimir Putin, con un paradosso assurdo, ha dichiarato a nome di una «denazificazione» del Paese vicino.
“Non abbiamo cibo e medicine”: le comunità di Kherson e Mariupol di fronte all’emergenza umanitaria
di Anna Lesnevskaya
A Khershon mancano cibo e medicine, racconta a Mosaico il rabbino rabbino Yossef Itzhak Wolff. E anche a Mariupol la situazione è drammatica, spiega il rabbino Menachem Mendel Cohen.
Giornata dei Giusti 2022. Gabriele Nissim: «Il nostro pensiero va a tutti i ragazzi ucraini che volevano una vita di democrazia e di libertà»
di Marina Gersony
È stata una mattinata molto intensa e significativa quella che si è svolta ieri al Monte Stella di Milano con la cerimonia di scoprimento delle nuove targhe al Giardino dei Giusti dedicate a coloro che hanno lottato per la libertà e contro i genocidi e le intolleranze, a cui ha fatto seguito, in pomeriggio, il Convegno internazionale Mai più genocidi. Il comandamento morale dei Giusti nella sede prestigiosa della Sala Alessi del Comune di Milano.
In un video sui social la rabbia contro Putin di due donne sopravvissute alla Shoah. “Esci dall’Ucraina, vogliamo la Pace!”
di Redazione
Il video mostra un gruppo di persone che si rifugiano in uno scantinato nella capitale Kiev a causa dell’assalto russo all’esterno. Le due anziane guardano direttamente nella telecamera mentre ricordano a Putin la sofferenza delle loro famiglie durante l’Olocausto, prima di chiedere il ritiro delle forze russe dal territorio ucraino.
Il Memoriale della Shoah di Babyn Yar è rimasto illeso? Un aggiornamento
di Michael Soncin
Nelle ultime ore però alcuni aggiornamenti vengono pubblicati su alcuni siti. Dalla BBC si legge che viste le condizioni, il personale incaricato per valutare i danni non avrebbe avuto modo nell’immediato, di poter accedere all’area. In seguito, è stato riportato che i monumenti più iconici del parco sarebbero rimasti illesi.