Attualità e news

OGGI NO, PIANGIAMO LE NOSTRE FIGLIE E I NOSTRI FIGLI

Israele

di Angelica Edna Calò Livnè
(da Shalom) A voi che siete occupati a firmare le petizioni contro Israele
Siamo in strada, in tutti gli incroci di Israele, con le bandiere, i palloncini arancioni, le immagini di Batman e il cuore frantumato, a dare l’ultimo saluto a Shiri, Ariel e Kfir Bibas e, con loro, a 55 ragazzini al di sotto dei 17 anni ormai dimenticati, bruciati, strangolati, decapitati e massacrati il 7 ottobre.

Le Università sono ancora uno spazio sicuro? Un evento in Regione Lombardia

Italia

di Nathan Greppi
Molto sentito per il tema affrontato, è stato l’evento tenutosi mercoledì 26 febbraio presso la sede di Palazzo Pirelli della Regione Lombardia, dal titolo Lo spirito critico e la ricerca della verità. Le Università sono ancora uno spazio sicuro?. Organizzato dall’ADEI-Wizo (sezione di Milano) e dall’Associazione Setteottobre, l’incontro è stato moderato dalla scrittrice e giornalista Luisa Ciuni.

Funerale e cerimonia per Shiri, Kfir e Ariel Bibas

“Non esistono parole per descrivere questa tragedia”. Addio a Shiri Bibas e ai suoi figli 

Israele

di Anna Balestrieri, da Gerusalemme
Migliaia di persone si sono unite lungo il percorso, accompagnando la famiglia. Non solo amici e parenti, ma cittadini da tutto il paese si sono radunati per esprimere il proprio dolore e la propria solidarietà, esponendo striscioni con la scritta “scusa”. Strazianti i discorsi del marito e della famiglia e amici nella cerimonia al Kibbutz Nir Oz dove sono stati seppelliti.

Ritorno a Damasco: una delegazione di ebrei in visita ai luoghi dell’antica e gloriosa comunità

Personaggi e Storie

di Sofia Tranchina
I partecipanti hanno camminato tra le rovine di antiche sinagoghe, visitato un’ex scuola ebraica e un cimitero ebraico dove riposano i loro antenati, e passeggiato in città alla ricerca delle proprie memorie. Sarà possibile un ritorno degli ebrei nella Siria di al-Jolani, che promette inclusione, tolleranza e protezione delle minoranze etnico-religiose del Paese?

Tutti in arancione per i Bibas: manifestazione davanti a Palazzo Marino

Italia

di Davide Servi
Martedì 25 febbraio è stato organizzato dalla Comunità ebraica di Milano davanti a Palazzo Marino, a Milano, un sit-in in protesta per tutti gli eventi che hanno circondato la morte dei fratellini Bibas, con tutti i partecipanti coperti di arancione: magliette, ombrelli, striscioni, tutto era del colore dei capelli dei fratellini.

“Stop alla complicità con il terrore”. Sul Corriere della Sera di oggi un annuncio per sensibilizzare contro l’indifferenza nei confronti delle vittime israeliane

Italia

di Ilaria Myr
L’iniziativa è stata promossa dall’Osservatorio Solomon con il sostegno della Federazione Associazioni Italia-Israele per denunciare il silenzio complice che dura da quel tragico sabato nero sulla sorte di civili innocenti israeliani, attaccati barbaramente quel giorno e tenuti ostaggio per tutto questo tempo e il sostegno a senso unico da parte di associazioni che dovrebbero difendere tutte le vittime, senza partigianerie.

Diario minimo (di un conflitto). La marea

Israele

di Luciano Assin
Mercoledì si terranno in forma privata i funerali di Ariel, Kfir e Shiri, un tragico epilogo che purtroppo non fermerà una lunga striscia di lutti e violenze che si trovano appena dietro l’angolo. Con la morte della famiglia Bibas è crollata un’ulteriore illusione: il pensare che anche in guerra si potesse salvaguardare un minimo di umanità e pietà.

Shaaban al-Sayed, il padre dell’ostaggio prigioniero di Hamas per quasi 10 anni: «Sembra un essere umano, ma non lo è più»

Israele

di Michael Soncin
Tra i sei ostaggi rilasciati a Gaza, c’erano anche Hisham al-Sayed e Avera Mengistu, liberati dopo un decennio di prigionia, nelle mani del gruppo terroristico di Hamas. Domenica sera, presso l’ospedale di Ichilov in Israele, si è tenuta una conferenza da parte dei parenti dei due ostaggi, in cui le toccanti testimonianze si sono alternate a momenti di gioia per il loro ritorno, ma anche di rabbia per il grave trauma subito.