di Redazione
“Per la prima volta proporremo una visita guidata tutta online, gratuita e facilmente accessibile per l’intera giornata del 27 gennaio, visibile sui nostri canali social”, spiega il presidente Roberto Jarach.
Attualità e news
A Buchenwald i visitatori fanno sport: protesta della Fondazione del campo di concentramento
di Roberto Zadik
Alcuni visitatori del campo di concentramento tedesco si sarebbero divertiti nella neve con tanto di slittini e racchette da sci, seminando indignazione e polemiche. “Un disturbo alla pace dei morti” ha commentato il direttore della Fondazione Buchenwald.
“È come se fossero entrati in casa mia”: Parla la figlia di Lia Tagliacozzo dopo l’incursione su Zoom di neonazisti
di Nathan Greppi
“È stato orribile: la cosa peggiore è che, trovandoci in casa nostra, ci sentivamo al sicuro. Per questo veder irrompere questa gente e sentire certe frasi è stato ancora più brutto, visto che all’inizio era una situazione tranquilla”. Parla così a Mosaico Sara De Benedictis, figlia di Lia Tagliacozzo, dopo che domenica 10 gennaio un gruppo di neonazisti è entrato in un evento su Zoom durante la presentazione del saggio sulla Shoah La generazione del deserto della madre gridando invettive antisemite quali “Ebrei ai forni!” e “Vi bruceremo tutti!”, nascondendosi dietro immagini di svastiche e foto di Hitler. L’evento, organizzato dal Gruppo studi ebraici di Torino e dall’Istoreto (Istituto Piemontese di Storia della Resistenza), verteva sul libro in cui la Tagliacozzo parla della generazione dei figli di sopravvissuti alla Shoah, partendo dalla propria esperienza personale.
Sul suo profilo Facebook, Sara De Benedictis aveva già espresso la propria indignazione all’indomani dei fatti. “Sono Sara, sono ebrea, figlia di madre ebrea. Laica, anzi lontana dalla religione, anzi molto critica nei confronti dell’ebraismo. Sono nipote di sopravvissuti alla shoa, la mia famiglia è stata dilaniata e dimezzata dalle persecuzioni razziali, vivo tutt’ora nella casa dove i nazisti vennero a bussare e a portare via la mia famiglia, compresa Ada. Una bambina dai capelli scuri e il viso dolce, potevo essere io. Sono temi della mia quotidianità. Vivo immersa nella coscienza della seconda generazione. Mia mamma scrive di questo e mio nonno gira per le scuole a parlare di shoa (sono sempre stata molto critica, ho sempre detto “basta parlare di ebrei, basta parlare di shoa!) Sono conversazioni frequenti in casa mia. Ci sono “abituata”. Non mi sconvolge parlare dei miei morti. Ma quello che è successo oggi mi ha sconvolta. Questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a “noi”, per il fatto di essere ebrei. Io seduta nella mia stanza ad ascoltare mia madre e questi stronzi sono riusciti in questo modo ad entrare nella mia casa, un’altra volta. Non mi era mai successo. Non così. Non mi hanno mai augurato di finire nei forni. Non davanti alla mia mamma (….). Oggi ho capito quanto siano importanti le lotte per l’uguaglianza, per i diritti, l’equità e l’accoglienza. E non perché sono ebrea, forse anche, ma soprattutto perché sono un essere umano. Oggi ho capito che sta a me, Sara, costruire un mondo in cui questi sporchi fascisti e neonazisti che mi vogliono nei forni spariscano”.
Lo zoombombing
L’accaduto si inserisce in un fenomeno più ampio, detto “zoombombing”, nel quale provocatori estremisti si infiltrano in eventi su Zoom per fare dei veri e propri “raid telematici” per interrompere o destabilizzare l’evento lanciando insulti. La Tagliacozzo, tuttavia, non si è lasciata intimidire, spiegando ai media che “dopo quei due deliranti minuti che hanno visto protagonisti questi vili e codardi odiatori, la presentazione è proseguita in modo naturale. Con più gente di prima. È così che dobbiamo vedere questa vicenda, guardando avanti, con la consapevolezza che dobbiamo continuare a lottare.”
Non sono mancate parole di sostegno da parte delle istituzioni, tra cui l’ANPI, la CEI attraverso le parole di Monsignor Ambrogio Spreafico, e dell’Università di Macerata (dove insegna il marito della Tagliacozzo). Tra i primi a raccontare i fatti sono stati, sulle loro pagine Facebook, i figli della Tagliacozzo, Sara e Daniele De Benedictis, anch’essi presenti quando è successo.
Canada: imbrattata di svastiche la sinagoga preferita di Leonard Cohen
di Roberto Zadik
L’autore di questo spregevole gesto è stato prontamente arrestato dalle forze dell’ordine canadesi dopo essere stato bloccato dalle guardie fuori dallo stabile.
Al Memoriale della Shoah domenica 17 gennaio una raccolta di cibo e coperte per i senzatetto a fianco di City Angels e Progetto Arca. Specificare nell’autocertificazione
Dalle 10 alle 18 si raccolgono coperte, giacconi e indumenti caldi come maglioni, pantaloni, sciarpe, cappelli e guanti, biancheria e prodotti per l’igiene, alimenti a lunga conservazione e bottiglie d’acqua. Specificare nell’autocertificazione “raccolta beni per i senzatetto presso Piazza Safra 1”.
Il Portogallo apre il suo primo museo sulla Shoah
di Ilaria Ester Ramazzotti
Aprirà questo mese a Porto il primo museo sulla Shoah del Portogallo. La struttura sarà inaugurata il 20 gennaio dal sindaco di Porto Rui Moreira e dal presidente della comunità ebraica locale Dias Ben Zion. All’inaugurazione sono stati invitati gli ambasciatori di tutti i paesi che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale.
Lungo il percorso museale saranno esposti beni e patrimoni, fra cui preziosi rotoli della Torah, che sono stati donati dai rifugiati ebrei in Portogallo della seconda guerra mondiale, alcuni dei quali trasferitisi nelle Americhe, ma anche contenuti educativi e materiali didattici sui pericoli dell’odio, dell’intolleranza e dell’estremismo politico. Dara Jeffries, rappresentante della comunità ebraica di Porto, ha spiegato a proposito che “da bambini l’Olocausto non veniva spiegato nelle scuole”. Il museo è stato creato anche in collaborazione con altri musei della Shoah situati a Hong Kong, a Mosca e negli Stati Uniti.
Lo scrittore statunitense Jonathan Lackman, residente a Porto dal 2019, ha dichiarato al Jerusalem Post, da cui abbiamo ripreso questa notizia, di voler condividere durante l’inaugurazione la storia dei suoi nonni e di come sono sopravvissuti alla Shoah. “Mia nonna si era nascosta, poiché degli aveva amici non ebrei che l’aiutavano a ripararsi nei fienili e nelle cantine. Ma poi è stata scoperta e ha visto finire la guerra a Bergen-Belsen, dove è infine stata liberata. Mio nonno aveva 18 anni quando è scoppiata la guerra; era stato catturato e poi mandato a Treblinka, dove morì suo padre. Ha preso parte alla rivolta ed è poi fuggito con altri cinque uomini. Hanno poi trovato rifugio da contadino non ebreo, disposto a nasconderli, per due anni, fino alla fine della guerra”. “Considero [il museo] in onore del loro sacrificio, motivo per cui desideravo avere un luogo dove la loro storia potesse essere condivisa con gli altri – ha sottolineato Lackman -. Si spera che possa istruire le generazioni future”.
Portogallo terra di fuga dal nazismo
Il Portogallo non ha partecipato alla seconda guerra mondiale e ha ospitato in quegli anni circa 50 mila rifugiati ebrei. Governato dal dittatore militare António de Oliveira Salazar fino al 1974, è stato una delle ultime nazioni europee a mantenere le sue colonie in Africa. Poi il paese ha avuto un presidente socialista di origini ebraiche alla fine degli anni ’90, Jorge Sampaio. La maggior parte degli ebrei nel paese risiede a Lisbona o Porto”.
- Leggi qui l’inchiesta di Mosaico e Bet Magazine sulla rinascita delle comunità ebraiche in Portogallo.
Ministero della Diaspora: “Israele vaccinerà tutti i superstiti della Shoah sparsi per il mondo”
di David Zebuloni
La ministra Yankelevich ha incaricato l’ong ebraica Schalom Corps di potenziare le ricerche di tutti i superstiti della Shoah sparsi nella diaspora ancora in vita. In totale sarebbero 190.000 in Israele e altri 130.000 nel resto del mondo.
Francia: “Non consegno agli ebrei”. Denunciati rider di food delivery
di Michael Soncin
La vicenda è avvenuta nella cittadina francese di Strasburgo. Come riporta il periodico Algemeiner, i due titolari dei ristoranti hanno visto almeno due addetti alle consegne nel declinare l’intenzione di consegnare i pasti a dei clienti poiché ebrei.
Si spegne all’età di 87 anni Sheldon Adelson, il Rothschild della nostra epoca
di David Zebuloni
Ebreo americano, ha donato molto allo stato ebraico: diverse sono infatti le facoltà universitarie che portano il suo nome, nonché gli edifici e le strutture che sono state costruiste grazie al suo contributo, come lo Yad VaShem.
Per l’Unione mondiale degli studenti ebrei, il problema più grande è il finanziamento delle proprie attività
di Ilaria Ester Ramazzotti
Unità e solidarietà nei difficili tempi della pandemia. È quanto hanno scelto oltre duecento leader studenteschi di diverse nazioni a conclusione del congresso dell’Unione mondiale degli studenti ebrei che si è svolto online la scorsa settimana.
Arnold Schwarzenegger paragona l’attacco al Campidoglio alla Notte dei Cristalli
di Redazione
“Sono cresciuto in Austria. Conosco molto bene la Notte dei Cristalli, o la notte dei vetri rotti. Fu una notte di furia contro gli ebrei condotta nel 1938 dall’equivalente nazista dei Proud Boys ”, ha dichiarato l’attore ed ex governatore della California in un video su Twitter.
Netanyahu: “Entro il mese di marzo l’intera popolazione israeliana verrà vaccinata”
di David Zebuloni
Da un lato 1.700.000 vaccini anti-Covid somministrati ai cittadini in meno di un mese, dall’altro 8000 contagi al giorno. Questa è la situazione paradossale di Israele, che inizia un terzo lockdown, ma che, come dichiarato dal premier, a fine marzo potrà avere vaccinato tutta la popolazione.