Attualità e news

La Francia ebraica allo specchio del voto: davvero il suo futuro è sempre più fosco?

Mondo

di Ilaria Myr
«Il voto ebraico ha seguito le stesse dinamiche di quello generale: le classi più popolari hanno votato RN o Reconquête di Zemmour, quelle più borghesi le forze centriste. L’antisemitismo mascherato da antisionismo di Mélenchon? È pericoloso, perché lo usa come trampolino elettorale per guadagnare i voti della sempre più numerosa popolazione arabo-musulmana». Parla lo storico Georges Bensoussan

Mohammed Deif è morto, è gravemente ferito, non si sa, è in ottime condizioni

Israele

di Sofia Tranchina
È morto, è gravemente ferito, non si sa, è in ottime condizioni. Il gatto dalle sette vite, il fantasma che infesta il Paese e l’ospite che non si ferma due notti di fila, il comandante del braccio armato di Hamas Mohammed Deif pare sfuggire all’ennesimo tentativo di Israele di eliminarlo. Sabato 13 luglio un raid israeliano vicino al campo Al Mawasi, a Khan Yunis, avrebbe avuto come target principale proprio l’elusivo ‘arciterrorista’.

Tragedia in Galilea: un sergente riservista ucciso da Hezbollah

Israele

di Redazione
Il sergente maggiore Valeri Chefonov, 33 anni, è l’ultima vittima della tensione perpetua in Medio Oriente. Riservista della 228a brigata “Alon” di Netanya, Chefonov è stato ucciso mercoledì durante un attacco di droni lanciato da Hezbollah dal Libano verso la Galilea occidentale, colpendo anche l’area vicina a Kabri.

Hamas, il prezzo del dissenso

Mondo

di Anna Balestrieri
Amin Abed, 35 anni, è stato rapito vicino a casa sua da cinque uomini e successivamente ricoverato in ospedale con gravi ferite. La mattina dell’attacco aveva pubblicato un messaggio su Facebook, accusando Hamas di “dividere il popolo palestinese” e di aver creato le basi per l’invasione israeliana.

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Meta aggiorna la sua politica di moderazione per “sionista” usato nei discorsi d’odio online contro ebrei e israeliani

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
L’azienda ha annunciato un aggiornamento che rimuoverà tutti i post con la parola “sionista” e i suoi derivati come proxy per prendere di mira ebrei o israeliani. Allo studio anche la possibilità di estenderlo anche allo slogan filopalestinese “dal fiume al mare”, spesso usato in relazione all’eliminazione di Israele.