di Anna Balestrieri
Tredici ostaggi israeliani, detenuti da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, sono stati consegnati alla Croce Rossa ed hanno attraversato il confine di Rafah con l’Egitto per tornare poi alle loro famiglie. Il rilascio del secondo gruppo, previsto per il pomeriggio del 25 novembre, è stato ritardato da Hamas.
Attualità e news
Rav Arbib risponde a Monsignor Ravasi: «Altro che vendetta, altro che Legge del Taglione. Il popolo ebraico sta tirando fuori risorse straordinarie»
di Fiona Diwan
«Credo che in questo momento il popolo ebraico stia tirando fuori risorse straordinarie, che stia dando prova di grande coraggio e energia, una capacità formidabile di superare il buio in quello che è certamente il peggior momento dal 1945. Lo vediamo in Israele con la prova di vicinanza, di unione e solidarietà».
“Articolo 3: Diversi tra uguali”, a Milano: cittadinanza, residenza e diritti alla luce del diritto internazionale
di R. I.
Nell’incontro che si è svolto il 20 novembre al Memoriale della Shoah, Giorgio Sacerdoti ha parlato di Abramo “straniero ma residente” e Diletta Tega dei limiti della legislazione italiana.
Argentina alla ribalta: dal neo Presidente Milei alla Comunità ebraica del passato tra intrighi e spionaggio in una coinvolgente serie TV
di Redazione
L’emigrazione ebraica in Argentina è stata un fenomeno importante e duraturo, che ha avuto un impatto non marginale sulla società. Gli ebrei hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo economico, culturale e sociale del Paese.
“Non è guerra, è terrorismo”: polemica per le parole di Papa Francesco. La nota della Assemblea dei Rabbini d’Italia
di Nathan Greppi
Il 22 novembre, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano due delegazioni, una israeliana e l’altra palestinese, con le quali parlare della situazione. Ma le sue parole hanno suscitato polemiche per l’equiparazione tra Hamas e Israele.
Israele- Hamas: venerdì 24 novembre alle 7 la tregua, al pomeriggio liberi i primi 13 ostaggi
di Anna Balestrieri
Saranno rilasciati 13 dei cinquanta ostaggi concordati nell’accordo con Hamas. In tutto trenta bambini, otto madri e altre dodici donne saranno rilasciati come parte della trattativa per il rilascio degli ostaggi sottoposto all’approvazione del governo la sera del 21 novembre, ad un mese a mezzo dallo scoppio della guerra.
Le elezioni in Olanda e i riflessi sugli ebrei e Israele
di Nathan Greppi
Nell’ultimo anno, la politica olandese ha riservato non poche sorprese ai commentatori internazionali: alle elezioni legislative di mercoledì 22 novembre è stato il turno del leader di destra Geert Wilders, noto per le sue posizioni fortemente antislamiste ed euroscettiche.
“Se mio figlio ha partecipato agli attentati di Hamas lo ammetterete?”: lo scherzo all’ufficio ammissioni di Harvard
di Pietro Baragiola
L’ufficio ammissioni di Harvard è caduto vittima di uno scherzo telefonico realizzato dalla giornalista Racheli Rottner che si è finta la madre di un terrorista di Hamas interessata a sapere se la partecipazione del figlio al massacro del 7 ottobre possa migliorare le sue possibilità di entrare nell’ateneo.
Walker Meghnagi, presidente della Comunità, ringrazia il sindaco Sala per la sua posizione contro l’antisemitismo
Un errore di valutazione: gli Houthi dirottano una nave giapponese al grido “maledetti ebrei”
di Sofia Tranchina
Sebbene sia gestita dalla giapponese Nippon Yusen Kabushiki Kaisha (NYK Line) e i suoi 25 membri dell’equipaggio siano civili di varie nazionalità, ma non israeliana, la nave è di proprietà di una compagnia britannica la cui società madre appartiene ad Abraham Rami Ungar, un uomo d’affari israeliano. Ma non c’erano a bordo israeliani.
Sondaggio choc: il 46% degli studenti italiani equipara Israele ai nazisti
di Nathan Greppi
Per il 46,3%, pensano che il governo israeliano si comporti con i palestinesi come i nazisti si comportarono con gli ebrei. Questo è solo uno dei risultati di un sondaggio condotto dall’Istituto Carlo Cattaneo, in merito a cosa pensano degli ebrei e di Israele gli studenti universitari del Nord Italia.
“Cari ebrei della diaspora, è finita”. L’angoscia di un blogger australiano davanti all’antisemitismo di oggi
di Anna Balestrieri
L’appello del giornalista a compiere l’aliyah nasce dalla convinzione che non esista Stato eccetto Israele in cui un cittadino ebreo possa sentirsi protetto. Una comunità di centomila anime, quella australiana, che fino a questa fase storica aveva avuto scarsa o nulla esperienza dell’antisemitismo.