Comunità

L’incontro fra i giovani ebrei del Centroeuropa

Giovani


mi convinco sempre di più che noi giornalisti faremmo cosa utile imparando a tacere. Non nel senso, ovviamente, di sottostare passivamente a qualche censura, ma in quello di imparare ad ascoltare gli altri. E soprattutto di lasciare spazio ai giovani.
Mentre stavo mettendo giù qualche pensiero per il primaditutto di questi giorni, ho pensato che forse quello che avrei voluto dire ai lettori per una volta potrebbe attendere qualche giorno.
L’urgenza di esprimersi non deve impedirci di saper ascoltare. E il miglior servizio che possiamo rendere a noi stessi e alle nostre comunità è quello di dare voce alle giovani generazioni, insegnare loro a farsi sentire nella società contemporanea e mettere loro a disposizione gli strumenti per fare confronti, ragionare e lanciare un proprio messaggio.
L’incontro degli scorsi giorni fra i giovani ebrei del Centroeuropa costituisce un’occasione straordinaria per mettersi in ascolto.

Ghetton, Ghettout: idee giovani

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di sport, dibattito e socializzazione, avviata autonomamente anche sul web alcuni anni fa da un gruppo di giovani milanesi, ha un volto. E per la prima volta parla di sé, si guarda dall’esterno, analizza i problemi e la realtà giovanile, porta un proprio contributo a quella che dovrà essere l’analisi, la riflessione più importante dei prossimi anni per realtà ebraica italiana.

LA SCOMPARSA DI FRANCO BORDIERI

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l’improvvisa scomparsa del marito Franco Bordieri, ha colpito la famiglia del direttore del Bollettino della Comunità ebraica di Milano Annie Sacerdoti.

Il coro Col Hakolot

Insider-Associazioni


come una associazione culturale, intenta
a divulgare la cultura ebraica tramite la musica
cantata.
Ho cercato di classificare questa musica in quattro
categorie: Le festività ebraiche, Il cammino del
popolo ebraico nella diaspora, La musica israeliana

Noi giovani: qualcosa si muove

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Ma quali iniziative potrebbero attrarre, coinvolgere, stimolare, i giovani ebrei di Milano?
In che modo si dovrebbe agire per far convergere, non solo una piccola parte, espressione di uno dei tanti gruppi etnico-culturali che compongono la nostra comunità, ma tanti se non tutti i giovani ebrei milanesi?
Queste sono le domande che ci poniamo noi, generazione di studenti o già lavoratori che desiderano far rinascere una vita culturale e ludica tra i giovani nell’ebraismo italiano.

Gino il pollo sale in cattedra

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E l’occasione è storica. Stiamo parlando di Gino il pollo, un personaggio ormai amato dalle schiere dei bambini italiani, ma anche da tanti adulti. Ci ha fatto sorridere nei giorni bui che hanno seguito l’11 settembre, ha fatto cantare il motivetto che lo ha reso celebre (“Tu vo’ fa o’ Talebano”) anche sugli scranni dei parlamentari di Montecitorio. Ha fatto trillare i telefonini degli adolescenti, ha colorato i salvaschermi degli uffici più grigi, ha regalato un sogno, uno svago a milioni di telespettatori che continuano a seguirlo appassionati nelle micropuntate che lo vedono protagonista. Ora, state avvertiti, il cartone animato inventato da Andrea Zingoni che corre nella scuderia di MyTv scende in campo. Sul nostro campo. E c’è poco da scherzare. Perché declama i principi di uno dei massimi educatori del ‘900, Janus Korczak

Scuola e assistenza, il modello ebraico

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un patrimonio di conoscenze e di slanci di solidarietà. Rischiamo di perdere terreno sul campo dell’educazione dell’assistenza, della difesa dei valori della famiglia. Grazie a voi per aver mantenuto, nell’ambito della vostra comunità, molti di questi elementi preziosi”. L’assessore all’Istruzione, alle politiche sociali e alla famiglia Mariolina Moioli ha usato parole chiare accogliendo nel suo ufficio i rappresentanti della Comunità ebraica di Milano per un incontro dedicato alle problematiche della scuola e dell’assistenza. L’esponente della Giunta Moratti è a capo della struttura che controlla le importanti attività sociali nel Comune di Milano

I giovani e le risorse per il futuro

Giovani


che aderiscono all’Unione dei giovani ebrei d’Italia (Ugei) hanno appena concluso a Livorno il loro dodicesimo congresso. La relazione del segretario dell’organizzazione Tobia Zevi è a disposizione del lettori di Mosaico nello spazio dedicato all’intervento. Al di là dei risultati di questa importante assise, i quali forse interessano più alcuni addetti ai lavori che tutto il grande pubblico, ricordare che un tale appuntamento abbia avuto luogo va oltre il ritualistico riconoscimento di quanta importanza abbiano i nostri giovani.

Istituzioni sclerotizzate, leadership talvolta distratte e un sistema di informazione che finisce spesso per ripetere stancamente se stesso, rintanato nel quieto vivere di un’ossequienza che serve a rassicurare solo i propri inventori; hanno finito per relegare i giovani in una posizione secondaria ed emarginata. Escluderli, evitare di ascoltarli, ha costituito un errore imperdonabile, una maniera di più per abdicare al proprio futuro.

Un anno di opportunità

Giunta e Consiglio


Così vorremmo, come continuiamo instancabilmente a ripetere di generazione in generazione, l’anno nuovo che ci attende. Ma al di là del rituale, che è importante, eppure non può da solo esaurire tutte le esigenze autentiche del nostro animo, viene un momento in cui bisogna sostare un attimo e interrogarsi su cosa abbiamo compiuto nell’anno che ci sta ormai alle spalle e cosa ci ripromettiamo di fare in quello che ci attende.
E Superman, che c’entra? Non è lo sfoggio di una forza che in verità non ci è stata data, ma il simbolo delle potenzialità che si trovano alla nostra portata. Leggere per credere.