Comunità

Sogni, miracoli e matrimoni

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C’è un imprenditore, un ebreo milanese, interessato ad acquistare Alitalia. Si dice convinto di poter rimettere in pista e risanare la disastrata compagnia aerea nazionale. Se il suo progetto andasse in porto sarebbe certo un piccolo miracolo. E non a caso il Fondo d’investimento che rappresenta è noto con il nome di Dreams and Wonder, Sogni e miracoli. Ma un fulminante episodio tratto dalla vita leggendaria del Rabbi Yossi ben Halafta (secondo secolo dell’era volgare) e riferito nel Midrash Rabba (capitolo 64:8) ci aiuta a comprendere che i veri e grandi miracoli, anche nei giorni attuali, non sono quelli che fanno volare gli aerei.

Milano in piazza per ricordare

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Comuni cittadini, uomini politici, rappresentanti di numerose organizzazioni, come l’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti (Aned), le organizzazioni dei partigiani, i Figli della Shoà, gli Amici di Israele, Italia-Israele, sindacati, associazioni giovanili della sinistra, hanno sfilato nel centro di Milano, da piazza San Babila a piazza del Duomo, per celebrare la Giornata della Memoria 2007. La manifestazione si è conclusa sotto la sede della rappresentanza consolare dell’Iran, una dittatura islamica che oltre a minacciare la democrazia vorrebbe cancellare la memoria.

Giochi Europei Maccabi 2007

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della dodicesima edizione dei Giochi Europei Maccabi 2007 (European Maccabi Games- Emg). La più grande manifestazione ebraica mai svoltasi in Italia coinvolgerà dal 4 al 12 luglio oltre 3000 atleti provenienti da tutta Europa, ma anche dal Canada, dagli Stati Uniti e da Israele. Sedici le discipline sportive con protagonisti atleti junior, senior e open dai quattordici anni in su: basket, beach volley, calcio, tennis, squash, pallavolo, taekwondo, ma anche bridge e scacchi.

L’incontro fra i giovani ebrei del Centroeuropa

Giovani


mi convinco sempre di più che noi giornalisti faremmo cosa utile imparando a tacere. Non nel senso, ovviamente, di sottostare passivamente a qualche censura, ma in quello di imparare ad ascoltare gli altri. E soprattutto di lasciare spazio ai giovani.
Mentre stavo mettendo giù qualche pensiero per il primaditutto di questi giorni, ho pensato che forse quello che avrei voluto dire ai lettori per una volta potrebbe attendere qualche giorno.
L’urgenza di esprimersi non deve impedirci di saper ascoltare. E il miglior servizio che possiamo rendere a noi stessi e alle nostre comunità è quello di dare voce alle giovani generazioni, insegnare loro a farsi sentire nella società contemporanea e mettere loro a disposizione gli strumenti per fare confronti, ragionare e lanciare un proprio messaggio.
L’incontro degli scorsi giorni fra i giovani ebrei del Centroeuropa costituisce un’occasione straordinaria per mettersi in ascolto.

Ghetton, Ghettout: idee giovani

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di sport, dibattito e socializzazione, avviata autonomamente anche sul web alcuni anni fa da un gruppo di giovani milanesi, ha un volto. E per la prima volta parla di sé, si guarda dall’esterno, analizza i problemi e la realtà giovanile, porta un proprio contributo a quella che dovrà essere l’analisi, la riflessione più importante dei prossimi anni per realtà ebraica italiana.

LA SCOMPARSA DI FRANCO BORDIERI

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l’improvvisa scomparsa del marito Franco Bordieri, ha colpito la famiglia del direttore del Bollettino della Comunità ebraica di Milano Annie Sacerdoti.

Il coro Col Hakolot

Insider-Associazioni


come una associazione culturale, intenta
a divulgare la cultura ebraica tramite la musica
cantata.
Ho cercato di classificare questa musica in quattro
categorie: Le festività ebraiche, Il cammino del
popolo ebraico nella diaspora, La musica israeliana

Noi giovani: qualcosa si muove

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Ma quali iniziative potrebbero attrarre, coinvolgere, stimolare, i giovani ebrei di Milano?
In che modo si dovrebbe agire per far convergere, non solo una piccola parte, espressione di uno dei tanti gruppi etnico-culturali che compongono la nostra comunità, ma tanti se non tutti i giovani ebrei milanesi?
Queste sono le domande che ci poniamo noi, generazione di studenti o già lavoratori che desiderano far rinascere una vita culturale e ludica tra i giovani nell’ebraismo italiano.

Gino il pollo sale in cattedra

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E l’occasione è storica. Stiamo parlando di Gino il pollo, un personaggio ormai amato dalle schiere dei bambini italiani, ma anche da tanti adulti. Ci ha fatto sorridere nei giorni bui che hanno seguito l’11 settembre, ha fatto cantare il motivetto che lo ha reso celebre (“Tu vo’ fa o’ Talebano”) anche sugli scranni dei parlamentari di Montecitorio. Ha fatto trillare i telefonini degli adolescenti, ha colorato i salvaschermi degli uffici più grigi, ha regalato un sogno, uno svago a milioni di telespettatori che continuano a seguirlo appassionati nelle micropuntate che lo vedono protagonista. Ora, state avvertiti, il cartone animato inventato da Andrea Zingoni che corre nella scuderia di MyTv scende in campo. Sul nostro campo. E c’è poco da scherzare. Perché declama i principi di uno dei massimi educatori del ‘900, Janus Korczak