di Pietro Baragiola
Il dipinto La Maison Rondest, l’Hermitage, Pontoise del 1875 rimarrà parte della collezione permanente del Kunstmuseum di Basilea e sarà esposto nel suo edificio principale, in cambio le eredi riceveranno una somma pattuita da entrambe le parti. Il dipinto fu venduto all’asta ad Amsterdam nel giugno del 1933 dal proprietario Richard Semmel, ebreo tedesco.
Arte
L’arte di Silvio Wolf, a Parma e San Vito al Tagliamento, prende forma con delle installazioni site-specific
di Michael Soncin
Per vivere un’esperienza immersiva l’artista ha da poco realizzato due installazioni: “Essere e Divenire. Un Viaggio all’Origine dell’Immagine, della Vita”, dentro lo spazio di Borgo delle Colonne a Parma, fino al 22 dicembre 2024; “I Nomi della Luce. Rivelazione e Occultamento dell’Immagine” presso l’Antico Ospedale della Confraternita dei Battuti, a San Vito al Tagliamento (Pordenone), fino al 12 gennaio 2025.
Yuval Avital: un appello per il progetto “Alma Mater,” al Museo di Israele
Le “Scatole della Memoria” in mostra al Santa Marta
di Nathan Greppi
Da giovedì 19 settembre, le sue opere saranno esposta in una mostra personale presso lo Spazio BIG Santa Marta di Milano, dal titolo Le Scatole della Memoria. L’artista ha tratto ispirazione da un viaggio a Praga per le sue opere artistiche sul tema della memoria, coniugando la fotografia con tecniche innovative di elaborazione dell’immagine.
“Donna nuda seduta”, l’opera di Schiele trafugata dai nazisti, è stata riconsegnata agli eredi di Fritz Grünbaum
di Pietro Baragiola
Un’altra opera dell’artista austriaco Egon Schiele è stata restituita venerdì 26 luglio agli eredi di Fritz Grünbaum, il cabarettista e collezionista d’arte ebreo a cui i nazisti l’avevano sottratta durante la Seconda Guerra Mondiale. L’opera, intitolata “Donna nuda seduta”, è un disegno del 1918, realizzato meno di un anno prima della morte di Schiele.
Restituito il Matisse agli eredi del proprietario ebreo costretto a venderlo durante il nazifascismo
di Redazione
«È stato costretto a vendere il suo dipinto per necessità». È quanto riportato dal Comitato olandese per le restituzioni come motivazione che ha disciplinato il ritorno del dipinto Odalisque (1920-21) di Henri Matisse ai legittimi proprietari. L’opera apparteneva originariamente ad Albert Stern, un imprenditore ebreo nel campo dell’industria tessile.
“Artists on Antisemitism”: la mostra collettiva sull’antisemitismo apre a New York
di Pietro Baragiola
Il progetto è stato ideato dall’associazione Jewish Art Salon e ha come protagoniste le 38 opere di 21 espositori che, attraverso dipinti, fotografie e sculture diverse, denunciano sia l’antisemitismo del passato che quello contemporaneo. Dal 9 giugno fino al 30 agosto 2024 alla 81 Leonard Gallery a New York.
Saltiamo con Halsman: una mostra a Palazzo Reale fino al 9 luglio
di Cesare Badini
La bella esposizione “Philippe Halsman – Lampo di genio” in corso a Palazzo Reale di Milano fino al 9 luglio, mostra la capacità introspettiva di Halsman, fotografo nato a Riga che fu accusato nel 1928 da protonazisti di parricidio.
Arte – Mostre/ Marco Cingolani. Anni ’80-’90, c’eravamo tanto amati…
di Fiona Diwan
Ogni tanto fa bene ricordare com’eravamo. Non per passatismo o, peggio, per tardivo compiacimento narcisistico. Semplicemente per misurare la distanza di un cammino compiuto o forse, per capire meglio l’oggi grazie alle turbolenze della memoria di ieri. Com’eravamo: ovvero tuffarsi in un’epoca che era solo venti o trent’anni fa ma che ci appare sideralmente distante.
Richard Kenigsman: come dipingere l’angoscia di oggi
di Sonia Schoonejans e Andrea Finzi
Arte contemporanea: una mostra a Parigi. «Ogni giorno, dopo il 7 ottobre, immergo i miei pennelli nelle tenebre. Li inzuppo nel fango, al fondo delle ciotole che servono a pulirli. Le dighe crollano, l’umanità si decompone, la disumanità fluisce, una ‘immondazione’ di pittura ha invaso il mio studio…».
Mare, sabbia, deserto: la tavolozza poetica di Barbara Nahmad
di Sofia Tranchina
La memoria, l’insegnamento, l’irriducibile “contentezza interiore” di avere una patria: la pittrice Barbara Nahmad racconta Israele, il suo mondo artistico e lavorativo. Nata a fine anni ’60 a Milano da una famiglia ebraica mediorientale, Nahmad ha affrontato l’arte e la vita
Beni Gassenbauer, l’acquarellista israeliano più famoso nel mondo: l’intervista
di Michael Soncin
È l’acquerellista vivente più noto in Israele, ed uno dei più grandi della sua generazione, conosciuto a livello internazionale. Beni Gassenbauer, classe 1949, ha lasciato la Francia, dove è nato, più di quarantacinque anni fa per trasferirsi in Eretz Israel.