Lunedì 11 aprile alle ore 19 19.00 si è tenuta la lezione online intitolata ‘Acqua, pane e sale: la formula magica dell’hamotzi’ a cura del Morè Alfonso Sassun.
Lunedì 11 aprile alle ore 19 19.00 si è tenuta la lezione online intitolata ‘Acqua, pane e sale: la formula magica dell’hamotzi’ a cura del Morè Alfonso Sassun.
di Nathan Greppi
Il ruolo che il Primo Ministro israeliano si è ritagliato come mediatore tra Russia e Ucraina dimostra ancora una volta quanto lo Stato Ebraico eserciti un ruolo importante che va oltre i suoi confini nazionali. Se ne è parlato nel corso di un dibattito intitolato L’importanza d’Israele per il futuro dell’Occidente, il 3 aprile. Relatori i giornalisti Fiamma Nirenstein e Carlo Panella.
Giovedì 24 marzo 20.30 si è tenuta la presentazione della nuova Haggadah di Pesach a cura di rav Alfonso Arbib e Ronny Jaffé. Erano presenti gli autori rav Roberto Della Rocca, Dario Coen, Micol Nacamulli e Alberto Sonnino.
Domenica 27 marzo, alle ore 17.00 è stato trasmesso in diretta streaming l’evento organizzato dall’associazione Kesher con il titolo Quattro scrittori sopravvissuti alla Shoah: Paul Celan, Aharon Appelfeld, Primo Levi e Georges Perec. L’incontro era curato dallo studioso e scrittore Cyril Aslanov e introdotto da Raffaella Scardi.
Video del corso di ebraismo su Quadrati magici tra matematica, arte e Cabbalà, a cura di Daniele Liberanome e Alfonso Sassun
di Nathan Greppi
Di questo si è parlato domenica 20 marzo in un dibattito su Zoom organizzato da Kesher, intitolato L’esodo silenziato degli ebrei dai paesi arabi. L’incontro è stato moderato da Davide Romano, il quale ha specificato che il tema riguarda anche gli ebrei nei paesi islamici non arabi, come l’Iran e la Turchia.
Video dell’evento intitolato ‘Sepoltura e cremazione nell’ebraismo’, a cura di rav Alberto Somekh (6 marzo 2021)
Domenica 20 febbraio alle ore 17.00 si è svolto in diretta streaming su Zoom l’appuntamento intitolato Antisemitismo e antigiudaismo. L’evento è stato organizzato dall’associazione Kesher e ha ospitato gli interventi di Stefano Gatti, Ugo Volli e del giornalista del Corriere della Sera Paolo Salom.
di Redazione
Domenica 13 febbraio alle ore 17.00 si è svolto un incontro in streaming su Zoom intitolato Il teatro nella tradizione ebraica. L’appuntamento è curato da Maddalena Schiavo ed era introdotto dalla giornalista Ester Moscati.
di Esterina Dana
Domenica 30 gennaio si è tenuto l’evento organizzato dall’Assessorato alla cultura della comunità ebraica intitolato ‘Dal romanzo Apeirogon di Colum McCann: come raggiungere l’oggettività nel conflitto fra gli israeliani e i palestinesi’, a cura di Cyril Aslanov e Claudia Mazzucato.
di Francesco Paolo La Bionda
A 40 anni dall’odioso crimine, l’associazione Kesher ha organizzato un evento dedicato e intitolato “L’attentato alla Sinagoga di Roma: le responsabilità dello Stato”. L’appuntamento si è svolto online sulla piattaforma Zoom il 23 gennaio.
di Nathan Greppi
In una recente intervista al quotidiano Avvenire, Rav Alfonso Arbib ha affermato in merito ai no vax che si paragonano agli ebrei perseguitati sotto il nazismo che “dobbiamo porci alcune domande sul processo di banalizzazione della Shoah che è stato praticato da molti. Nel corso degli ultimi anni si sono paragonate alla Shoah tutte le sofferenze e tutte le persecuzioni e la si è anche usata a fini politici. […] Con i no vax siamo a una strumentalizzazione che ho il dubbio se definire ridicola o inquietante.”
Partendo da ciò, Rav Arbib ha illustrato la necessità delle argomentazioni racchiuse nell’ultimo libro del semiologo Ugo Volli, Mai più! Usi e abusi del Giorno della Memoria (Edizioni Sonda), presentato su Zoom domenica 16 gennaio in un dibattito organizzato dalla Comunità Ebraica di Milano.
Dopo l’intervento del Rav e i saluti introduttivi di Sara Modena, Assessore alla Cultura della Comunità che ha moderato l’incontro, ha preso la parola Roberta Vital dell’associazione Progetto Dreyfus, secondo la quale il libro di Volli “ci invita ad una riflessione collettiva su quello che è il Giorno della Memoria, mostrandone l’utilità ma anche le insidie e il pericolo del relativismo, che rischia di aprire le porte ad una banalizzazione della Shoah.”
Spesso ci si dimentica che la celebrazione a livello nazionale della Giornata della Memoria non è stato un traguardo semplice, bensì il frutto di numerosi sforzi portati avanti in particolare dall’Associazione Figli della Shoah. A tale proposito, Claudia De Benedetti ha rievocato un episodio del 2004: “Eravamo con Rav Arbib in una scuola a parlare di una mostra che l’Associazione aveva organizzato sull’infanzia rubata.” Ha spiegato che un tema che condivide di Volli è come ha trattato i metodi con cui Israele tramanda alle successive generazioni il ricordo della Shoah. Volli secondo lei “ci spiega che bisogna ricordare davvero, perché la memoria deve essere un impegno reale e concreto.” Un altro aspetto che ha apprezzato del libro è che parla di temi quali l’antisemitismo feroce portato avanti per secoli ordini monastici e tutti quegli intellettuali e artisti che in alcuni casi hanno promosso le istanze che hanno portato la Shoah, nonché il tema dell’odio di sé in seno al mondo ebraico.
Volli non è stato il primo intellettuale a criticare il modo superficiale in cui oggi viene utilizzata la memoria; già Rav Giuseppe Laras disse che la Giornata della Memoria fosse “profondamente logora, abusata e corrotta, non soltanto dall’esterno ma anche dall’interno.” Queste sue parole sono state lette all’incontro dal suo allievo Vittorio Robiati Bendaud, il quale spiegò che: “Rav Laras, che sopravvisse alla Shoah e lottò per avere il Memoriale di Milano, parlò nei suoi ultimi scritti di “Shoahismo” interno alle comunità ebraiche italiane, laddove il riferimento possessivo alla memoria sia stato trasformato in qualcosa di insano.”
Ha citato un altro importante rabbino, l’americano Rav Michael Wyschogrod (1928 – 2015), che scrisse a suo tempo: “Io non penso che dalla Shoah possa essere fatta derivare alcuna voce capace di parlare a credenti e non credenti.” Se si mettesse la Shoah al centro dell’ebraismo, secondo lui, ciò “distruggerebbe l’ebraismo e darebbe a Hitler quella vittoria postuma che tutti noi vogliamo negargli.”
Per concludere, lo stesso Volli ha sottolineato il fatto non banale che la Giornata della Memoria è stata istituita a livello legislativo in Italia nel 2000, 55 anni dopo la caduta del nazismo. “Sono stati anni in cui gli ebrei hanno combattuto molto per non far dimenticare quello che era accaduto.” Secondo lui, il fatto che il Memoriale della Shoah parli del fatto che lì sono morti degli antifascisti e comunisti prima che degli ebrei “sostanzialmente occulta il carattere ebraico della Shoah.” Ha aggiunto che se si è gradualmente iniziato a parlare di più dei crimini avvenuti, ciò è anche merito della scelta di Ben Gurion di organizzare il processo ad Eichmann non solo sulle sue colpe personali, bensì come un processo all’antisemitismo nazista in senso ampio, il che non era avvenuto a Norimberga.