di Marina Gersony
Il nonno dell’autrice de ‘Il nemico ideale’, Nathania Zevi, le diceva: «Anche quando penserai di essere come gli altri, uguale agli altri, insieme agli altri, ricordati che non è quello che pensano gli altri di te»: parole che spingono a riflettere sull’infinita complessità dell’identità ebraica in una società che tende all’omologazione e alla classificazione. E che dopo il 7 ottobre vive un rinnovato e feroce clima di preoccupante antisemitismo.
Libri
Storia di Maja Einstein, sorella di Albert
di Nathan Greppi
Le vicende narrate cominciano negli anni ’30 del secolo scorso: Maja Einstein, donna colta e pianista dotata, felicemente sposata ma in condizioni economiche modeste, vive sulle colline vicino a Firenze. Qui, continua a sentirsi con il fratello Albert, che un giorno le invia in regalo un pianoforte Blüthner del 1899. Che sopravvivrà alla guerra.
La toccante storia della milanese Susanna Pardo: da Corso Vercelli agli inferi di Treblinka
di Michael Soncin
Susanna Pardo era milanese a tutti gli effetti. Nata nel 1916 a Salonicco, qualche anno dopo, per volere dal padre Joseph, commerciante di tessuti, si trasferisce con la famiglia a Milano, città già a quei tempi frizzante ed in pieno fermento. Ma in che modo Susanna dalla grande casa di corso Vercelli finirà poi a Treblinka?
Il Midrash, il commento: lavorare sui testi della tradizione ebraica per rinsaldare la specifica identità
di Ugo Volli
Nella tradizione ebraica, che pure a partire dalla tarda antichità ha risentito di influssi greci, e poi cristiani e islamici, vi sono categorie di pensiero assai diverse, che gli ebrei occidentali più o meno assimilati devono reimparare se vogliono comprendere davvero la loro identità.
Viaggio virtuale con la filosofia di Hannah Arendt
di Nathan Greppi
La storia ha per protagonisti Gaia e Leo, due bambini milanesi di nove anni ai quali la maestra assegna un compito: fare una ricerca su un personaggio importante per la storia dell’umanità: Hannah Arendt.
Chi ha ucciso Haim Arlozoroff? Omicidio politico o romantico? Quando i romanzi si ispirano a trame e complotti
di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] L’enigma dell’assassinio di Haim Arlosoroff sulla spiaggia di Tel Aviv, il 16 giugno 1933, non è mai stato risolto. Varie teorie sono state proposte per capire i motivi della morte del giovane e carismatico direttore del Dipartimento politico dell’Agenzia Ebraica
Alla scoperta dell’Io nascosto di Italo Svevo, ebreo “residuale”
di Michael Soncin
Quale fu il vero volto di uno dei più grandi scrittori del Novecento italiano? Era reale la simbiosi con Zeno, il suo personaggio leggendario? Un saggio dello studioso Alberto Cavaglion
La religione ha davvero una storia: non è una categoria originaria del vivere umano
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Uno degli ostacoli principali alla comprensione della tradizione ebraica nel mondo contemporaneo è paradossalmente la nozione di religione. È un luogo comune che l’ebraismo sia una religione.
Gli ebrei di Este e la riscoperta del campo di concentramento di Vo’
di Michael Soncin
Il saggio “Da Este ad Auschwitz” a cura di Francesco Selmin è una ricerca di storia locale, dove viene affrontata la condizione degli ebrei in una piccola realtà italiana, documentata attraverso fotografie, pagine dei giornali, manifestini di propaganda antisemita e schede anagrafiche degli ebrei estensi.
I Dorfles, una famiglia temeraria ai tempi dell’occupazione
di Nathan Greppi
Quando Mussolini annunciò la promulgazione delle Leggi Razziali proprio nella loro città, in un primo momento i Dorfles pensarono di poterne uscire indenni: radicati da tempo nell’alta borghesia triestina, erano una famiglia ebraica fortemente assimilata nella società italiana.
Edith Bruck si racconta attraverso i suoi oggetti di casa
di Michael Soncin
Gli oggetti sono i protagonisti di questo poemetto, pezzi dove si vedono riflesse le varie fasi della sua vita, quella di Edith Bruck, scrittrice ebrea di origini ungheresi. Dopo due decenni, “Specchi” è recentemente tornato alle stampe, ora in una nuova edizione, con un’intervista inedita.
La storia di Ginette, che non voleva ricordare
di Nathan Greppi
Dopo la Shoah, molti dei sopravvissuti ai campi di concentramento non hanno mai voluto raccontare ciò che avevano vissuto, nemmeno ai propri parenti. Altri, invece, l’hanno fatto solo dopo decenni, per togliersi un peso dal cuore e impedire che ciò che è successo finisse nel dimenticatoio.