di Marina Gersony
Soli, terrorizzati, innocenti e pieni di coraggio: sono i bambini di Haretz e la loro incredibile storia di sopravvivenza nei boschi e nel bel mezzo dell’inverno, esposti al gelo, all’ignoto, inseguiti dai nazisti e i loro cani. Ispirato a una storia vera raccontata da Rosa Ventrella.
Libri
Aprirsi alla gioia e al dolore. Perché la vita è preziosa
di Marina Gersony
Una casa in fiamme di Laura Forti è una profonda riflessione su come le ambivalenze e le difficoltà possano in realtà rappresentare delle occasioni uniche di crescita per imparare ad aprirsi alla gioia e al dolore in tutta la loro intensità.
Quante storie racconta il dottore…
di Marina Gersony
Dopo Svita, Luciano Bassani torna in libreria con una raccolta di racconti curiosi, a volte tragicomici e surreali, nella migliore tradizione del witz ebraico. Le illustrazioni, dalla mano felice di Jean Blanchaert, impreziosiscono il testo, edito da Salomone Belforte.
Da catastrofi e disastri a volte ci si salva. Dall’utopia alla distopia letteraria, il caso israeliano
di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] Lo Stato di Israele è nato da un’ispirazione essenzialmente utopica: il protosionista Moses Hess è stato designato da Marx come un rappresentante del socialismo utopico; la dimensione utopica compare anche negli scritti del padre del sionismo politico Theodor Herzl.
Una terapeuta, i suoi pazienti e il retaggio del trauma
di Michael Soncin
Una psicoanalista di origini israeliane ci conduce nel vortice delle emozioni, per suggerirci come uscire dal trauma ereditato dai nostri famigliari e rompere il ciclo intergenerazionale del dolore.
Pensiamo sempre a come difendere i nostri figli. Ma se la vera minaccia fossero loro?
di Redazione
«Probabilmente la migliore scrittrice della letteratura israeliana contemporanea», dice Eshkol Nevo a proposito della collega Ayelet
Gundar-Goshen che, dopo Una notte soltanto, Markovitch, Svegliare i leoni e Bugiarda, torna in libreria con una nuova opera. Imperdibile
La lezione di Rabbi Schneerson: anche il chassidismo è comprensione razionale e vigile amore della Torà
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Accade spesso col chassidismo lo stesso fenomeno che colpisce il ricordo della Shoah. Gli ebrei del passato commuovono ed emozionano, quelli del presente sono oggetto nel migliore dei casi di diffidenza e di silenzio, nel peggiore di ostilità e discriminazione.
Le cinque muse di Kafka, donne speciali e irriducibili
di Esterina Dana
Le relazioni sentimentali (e letterarie) dello scrittore boemo. Cinque donne lo hanno amato appassionatamente, ammaliate dalla sua personalità. Donne straordinarie: forti e indipendenti, intelligenti e coraggiose, irretite dall’enigma della sua irrequietezza. L’uomo è Franz Kafka,
“Salvando Freud”: come il padre della psicoanalisi riuscì a salvarsi dalla Vienna nazista
di Roberto Zadik
Un nuovo libro, Saving Freud, racconta la fuga del padre della psicoanalisi da Vienna, invasa dai nazisti, mentre tutta la sua famiglia venne devastata dalla Shoah.
Diario di un “internato libero” nella Toscana occupata dai nazisti
di Nathan Greppi
Il libro racconta di come questa famiglia riuscì a sopravvivere nel corso della guerra, sfuggendo alle ricerche degli occupanti: in un arco di tempo che va dal luglio 1943 al dicembre 1944, Alessandro Smulevich racconta ogni giorno gli avvenimenti più importanti: le ore in ufficio prima della fuga, la gioia provata quando cadde Mussolini e lo sgomento per l’arrivo dei nazisti dopo l’8 settembre, la paura di essere rintracciato quando era nascosto a Firenzuola.
Immagini e racconti sul mondo ebraico iraniano, nel libro del fotogiornalista Hassan Sarbakhsian “Jews of Iran”
di Roberto Zadik
Qual è la situazione attuale dell’ebraismo iraniano? Finora questo quesito è rimasto totalmente avvolto nel mistero ma a svelarlo, almeno in parte, ci pensa il coinvolgente manuale fotografico Jews of Iran, ebrei dell’Iran
«Così abbiamo accolto e salvato i bambini del Kindertransport da Hitler». I racconti eroici delle famiglie britanniche in un libro di Mike Levy
di Marina Gersony
Tra il dicembre 1938 e il maggio 1940, il Regno Unito accolse quasi 10.000 minori non accompagnati, prevalentemente ebrei, provenienti dalla Germania nazista e dai territori occupati sistemandoli presso famiglie affidatarie, ostelli e fattorie.