Cover della graphic novel Il nido

Il “nido” di Hitler, viaggio nell’oscurità

Libri

di Nathan Greppi
La graphic novel, ispirata a fatti realmente accaduti, si svolge dal 3 al 7 luglio 1944 in un luogo noto come il “Nido dell’Aquila”, all’epoca il rifugio di Hitler sulle Alpi Bavaresi.

Canaglia di Itamar Orlev e la relazione complessa di Israele con il suo passato polacco

Libri

di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] Moltissimi israeliani sono figli, nipoti o bisnipoti di ebrei venuti dalla Polonia in ondate successive di immigrazione: nel 1924; alla vigilia della Shoah; immediatamente dopo la Shoah; nel 1957 e nel 1968 quando la Polonia socialista espulse o spinse alla partenza gli ultimi ebrei sopravvissuti alla persecuzione nazista che costò la vita a tre milioni ebrei polacchi.

Allen, Brooks e Wilder: il loro cinema, le loro vite

Libri

di Marina Gersony
Tre biografie che portano i lettori e i fan nel cuore delle carriere professionali e delle vicende personali di tre giganti dello star system americano. Autori e registi (anche di se stessi) con alle spalle storie ebraiche di emigrazioni e fughe. Una instabilità, un’erranza geografica e spirituale che portano nelle loro opere.

Lingfield, dove i bambini scampati alla Shoah riscoprirono la vita

Libri

di Nathan Greppi
La vicenda narrata si svolge a Lingfield, in Inghilterra, poco dopo la fine della guerra: qui, in una villa di campagna di un ricco ebreo del posto, le educatrici Alice Goldberger e Anna Freud (figlia di Sigmund) accolgono a fasi alterne 25 bambini ebrei di età compresa tra i 4 e i 15 anni, sopravvissuti ai campi.

Speciale Libri Estate 2022 /4 – Saggistica

Libri

di Redazione
Sebbene le piattaforme social abbiano fatto numerose promesse per contrastare l’odio online, oggi è ancora molto facile inciampare in messaggi antisemiti mentre si naviga nell’ambiente digitale.

Auerbach, Fénelon, Sebald e la narrazione dell’esilio

Libri

di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Nel 1936, a quarantaquattro anni, quando era da tempo titolare di una cattedra di filologia romanza a Marburgo e un’autorità mondiale negli studi su Dante, Eric Auerbach venne espulso dall’università in quanto ebreo