di Jonathan Safran Foer
Libri
Passione e tragedia. La storia degli ebrei russi
di Riccardo Calimani, da poco arrivato in libreria, prosegue la ricerca dellautore sul mondo ebraico europeo dellOttocento e del Novecento. Infatti può essere considerato, per certi versi, un seguito ed un approfondimento del precedente I destini e le avventure dellintellettuale ebreo. Solo in parte, ovviamente, poiché qui si delinea la storia di tutta la minoranza ebraica nellimpero russo prima, nellURSS poi. È la storia dello sviluppo di una autocoscienza linguistica, politica e infine nazionale, che porterà allo sviluppo della grande letteratura jiddish e ad un apporto incredibile a quella russa
Lamore mio non può
il nuovo romanzo di Lia Levi sarà presentato a Roma in occasione delle celebrazioni del 16 ottobre.
racconta una vicenda che parte dal 1938, con il licenziamento, a seguito delle leggi razziali, di Andrea, il marito della protagonista, che un anno dopo attuerà un clamoroso suicidio. Elisa, la vedova, dovrà lottare da sola per provvedere alla sua bambina. Dopo provvisori lavori in nero e una drammatica esperienza nellufficio del suo datore di lavoro, attraverserà unaltra e per motivi diversi umiliante esperienza lavorativa, come domestica nella casa di una ricchissima famiglia ebrea, dove però alla fine, in quel 16 ottobre 1943, giorno della grande retata degli ebrei romani, proprio quella umiliante esperienza diventerà la ragione della sua salvezza. Di questo libro vi offriamo in anticipazione due brani.
La canzone dimenticata
tenera e struggente, ecco limpressione di fondo che rimane dopo la lettura di questi brevi, intensissimi racconti. Scritti da uno degli ultimi autori che ancora oggi, ai nostri giorni, continua a scrivere (e direi a pensare, in senso pregnante) in yiddish. La sua scelta, di perpetuare attraverso la lingua il mondo scomparso della yiddishkeit, quando avrebbe potuto usare il russo, il tedesco, o il romeno, non è stata nostalgia (come dice W. Goldkorn nella sua introduzione), o perlomeno non è stata solo nostalgia, ma è un modo per resistere
Torino Spiritualità
seconda edizione della più importante manifestazione italiana dedicata al pensiero e all’esperienza religiosa; particolarmente significativa non solo per il numero e l’autorevolezza dei conferenzieri coinvolti, ma anche per l’ispirazione verso il dialogo delle religioni e la reciproca accettazione. L’ebraismo, che era già stato partecipante attivo in misura notevole alla prima edizione, quest’anno è stato presente solo a parte della manifestazione
Un messia in calzamaglia
Il supereroe americano dalla forza sovrumana, con la sua divisa blu e rossa e linconfondibile S inscritta nel triangolo, con la sua allergia alla kryptonite è di nuovo fra noi, dopo unassenza di quasi ventanni.
Dallultima edizione, Superman IV del 1987, la figura, o meglio, la professione dei supereroi ha subito notevoli trasformazioni. Più seri come Batman, meno soggetti agli imperativi categorici della morale come gli X-Men, più sensibili come Spiderman, essi vivono e agiscono in un mondo da cui è scomparso ogni ideale di giustizia e di verità.
Itinerari ebraici nelle province di Modena e Reggio Emilia
della cultura ebraica tra i tanti meriti ha anche quello di fornire ai visitatori materiale sempre nuovo da consultare e studiare. Così anche questanno la Comunità ebraica capofila dellevento, Modena-Reggio Emilia, ha realizzato unoriginale guida storico-turistica delle province di Modena e Reggio, rispondendo così anche al tema della giornata che riguarda gli itinerari ebraici.
La sinistra e Israele
della sinistra italiana e del mondo sindacale, da Piero Fassino a Luigi Angeletti, da Fausto Bertinotti a Antonio Polito, insieme a rappresentanti dello Stato di Israele, si confrontarono in un dibattito, tenutosi a Roma il 24 novembre 2005 (promosso da Il Riformista, libetàEGUALE, dallassociazione Appuntamento a Gerusalemme e dallAssociazione Romana Amici dIsraele) e di cui questo volume è il resoconto. La discussione affronta i temi dei rapporti tra la sinistra italiana e Israele, rintracciando le circostanze e le ragioni delle posizioni di frattura, analizzando le pregiudiziali e lideologia alla base della condanna dIsraele e del sionismo.
Il Sefer Torah e l’arte del sofer
rappresenta la più viva e autentica testimonianza di quella legge acquisita sul Monte Sinai che ha garantito la sopravvivenza millenaria del popolo ebraico. Il rapporto intimo che lega ogni ebreo a questo rotolo di pergamena, vergato a mano con devozione ed esperienza, giunge al punto che ogni ebreo, nel corso della propria vita, dovrebbe scriversene una copia personale o delegare qualcuno a farlo per lui. Così si legge nell’introduzione di Rav Elio Toeff al libro Torah Immagini
Il caso Zolli
– Eugenio Maria Zolli, a 60 anni di distanza dagli avvenimenti cruciali è un episodio che fa ancora discutere e su cui esistono aspetti non chiariti, una sorta di piccola ferita ancora aperta. Certo i tempi sono cambiati, ma ancora nellanno 2000 la San Paolo edizioni ha pubblicato un volume (Judith Cabaud, Il rabbino che si arrese a Cristo), il cui contenuto è ben esplicitato del titolo, e che suscitò polemiche vivaci. Colpiva, allora, che una casa editrice cattolica, che pubblicava testi di Martin Buber piuttosto che di Ibn Paquda, tra laltro con una grande cura filologica e scientifica, potesse contemporaneamente pubblicare un testo di esplicita propaganda per la conversione degli ebrei al cristianesimo.
I dieci per la razza
che firmarono il Manifesto della razza: questo è il sottotitolo del libro che ci spiega chi fossero i dieci personaggi a cui rinvia il titolo.
Franco Cuomo è un giornalista, saggista e romanziere dai molti interessi ed il libro non ha né vuole avere un taglio storico-scientifico, per quanto si tratti di un saggio accurato e ben documentato. Il taglio è divulgativo ed è, credo un bene che su questa vicenda sia uscito un volume che può essere letto con profitto anche da chi non è uno storico o un ricercatore di professione. Chi furono i dieci primi firmatari di quel manifesto che riassunse lideologia fascista sul tema della razza e che costituì la base
Meir Shalev nella Casa delle donne
è un romanzo in bilico tra narrazione e introspezione, un libro sensibile che racconta con ironia la storia dell’unico maschio di una famiglia ad avere raggiunto i cinquantadue anni. Rafael sorveglia la preziosa rete di canali di irrigazione nel deserto del Negev. Sentendo vicina la fine immagina di narrare alla sorella la sua storia. E stato cresciuto allombra di cinque donne, la mamma, la nonna, due zie e la sorella che diventano la grande madre. Una storia non autobiografica che racconta con molta dolcezza, nostalgia ed ironia la crescita di questo ragazzino in balia dell’amore e delle nevrosi di cinque donne.