di Stefano Levi Della Torre
Memoria e storia hanno modi diversi. La ricerca storica intende ricostruire su documenti i fatti anche recenti ma in quanto passati; al contrario la memoria ( individuale o collettiva) seleziona soggettivamente i fatti che – in qualunque tempo siano avvenuti – avvertiamo agire tuttora sul nostro presente e sulla nostra posizione nel mondo.
Opinioni
Oltre Babele: lingua, linguaggio e comunità umana. Parole di pietra, pietra nelle parole
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Da quando l’uomo si è manifestato come tale, ossia in quanto animale sociale, tale poiché in grado di interagire con i suoi simili, la lingua e il linguaggio comuni sono divenuti i vettori fondamentali della coesione sociale.
I più letti nel 2024. Il Regno di Israele è esistito: una risposta a Alessandro Barbero
di Elena Lea Bartolini De Angeli, Marco Cassuto Morselli, Sara Ferrari, Gabriella Maestri
In vista della fine dell’anno, pubblichiamo un articolo al giorno fra i più letti durante il 2024. Qui un articolo del 2021 risultato il più letto fra giugno e agosto.
La documentazione relativa all’esistenza del Regno di Israele esiste: sicuramente c’è ancora molto da poter cercare e studiare, ma ciò che già è in nostro possesso ha un valore documentario importante che va compreso tenendo conto di una serie di fattori validi per lo studio di tutte le civiltà antiche.
Eternità e mutamento: sull’idea di “tradizione”. Si sopravvive solo se ci si adatta e si è capaci di cambiare
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Tutto muta. Proprio per una tale ragione, nulla rimane uguale a sé stesso nel corso del tempo. A partire da quel complesso di riferimenti, predizioni (come anche predilezioni) e rimandi che chiamiamo, ognuno per la sua propria specifica parte, con il rimando alla cosiddetta “tradizione”.
Quando Trump firmò gli Accordi di Abramo… Un ritorno che fa sperare nella pace regionale? Forse sì
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Quando sentiamo parlare di “pericolo per la democrazia” riferito alla vittoria elettorale di Donald Trump, ricordiamoci che cosa è stato Barack Obama per l’America, per il mondo e in modo particolare contro Israele.
Quei cattivi maestri, seminatori di odio (davvero inconsapevoli?)
di Ester Moscati
I loro volti sono pubblici e noti. Usano le parole come frecce di morte. Fanno della verità una menzogna e della menzogna una verità. Piacciono ai giovani e sono star sui social. Sono professori, opinionisti, intellettuali, cantautori. E alti prelati. L’articolo di copertina del numero di dicembre di Bet Magazine
L’ultima trovata: Trump avrebbe vinto per colpa d’Israele
di Emanuele Calò, Daniela Santus
Roberto De Vogli (Blog FQ, 5 novembre 2024) scriveva: “Un recente sondaggio dell’Institute for Social Policy and Understanding, condotto in tre stati chiave (Georgia, Pennsylvania e Michigan), ha rivelato che la “guerra” a Gaza rappresenta una delle principali preoccupazioni politiche per la maggioranza degli elettori musulmani (61%).
«Agente sionista», reagente umano. Siamo plurali e molteplici, questa è la nostra ricchezza
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Calma e gesso. Concentriamoci: si tratta, a seguire, di parole difficili, complicate, complesse. Per alcuni – forse – noiose. Tuttavia necessarie. Imprescindibili. Dobbiamo quindi, a tale riguardo, capirci nel merito. Ossia, ritornare a comprenderci
La prevalenza del cretino (purché utile e famoso)
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Si potrebbe iniziare con Noam Chomsky, leggendario linguista che a suo tempo si schierò con la Cambogia di Pol Pot e che incontrò Nasrallah nei trent’anni del suo governo in Libano, molto prima che giacesse tra le braccia di 72 vergini.
Michele Serra contro “gli ebrei del Levitico”. La risposta di Roberto Della Rocca
Dopo Vecchioni, anche Michele Serra scivola su letture e paragoni improponibili. L’ignoranza dei “cattivi maestri”
di Gherush92 – Comitato per i Diritti Umani
NES Noi Ebrei Socialisti
Noi Ebrei Socialisti democratici messianici del Levitico, noi non siamo, no!, l’onore residuo di Israele, come immagina Michele Serra in “La fatica degli ebrei democratici” ne L’amaca di La Repubblica del 26 ottobre scorso. Noi siamo Israele, noi siamo popolo di Israele.