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Hummus: la delizia di un piatto per capire il nemico. Dal 7 all’11 maggio allo Spazio Oberdan la rassegna Nuovo Cinema israeliano del CDEC

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Commedie musicali e glitter, documentari e film-capolavoro. Per raccontare la danza, il dramma, la marginalità. Senza rinunciare alla chiave ironica, umoristica, paradossale.
Dal 7 all’11 maggio torna allo Spazio Oberdan la 10° edizione del Nuovo Cinema Israeliano organizzata dal CDEC. Creatività e nuove voci per conoscere il meglio di Israele

Hummus the movie!
Hummus the movie!

 

 

La grazia della vita che diventa danza. La felicità aerea del movimento. L’allegria spumeggiante della commedia musicale e la tristezza del lutto che si smorza in sorriso. Ironia, dramma, introspezione, senso del paradosso e una cascata di humour. Questo e altro troveremo nei nuovi film in rassegna nel Nuovo Cinema Israeliano, dal 7 all’11 maggio (Spazio Oberdan), festival in collaborazione con la Cineteca Italiana e Il Pitigliani di Roma, giunta alla sua 10a edizione, prodotta dalla Fondazione CDEC, Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, con la direzione artistica di Ariela Piattelli e Dan Muggia e l’organizzazione di Nanette Hayon. (Clicca qui per il programma).

Il sipario inaugurale si alza sullo splendido Mr. Gaga, di Tomer Heymann: corpo e anima di uno dei personaggi più celebri della cultura israeliana, Ohad Naharin, nato e cresciuto in un kibbutz. Uno dei coreografi più importanti e innovativi al mondo, un mito, conosciuto sulla scena internazionale per aver creato il linguaggio di movimento corporeo chiamato “Gaga” che Naharin, da ragazzo, inventa per poter comunicare col fratello gemello affetto da autismo. Artista magnifico, incarna il dinamismo – e la poesia -, della creatività israeliana E poi, la proiezione in anteprima a Milano (al cinema Palestrina), del bellissimo One Week and a Day, opera prima di Asaph Polonsky, che affronta il tema della morte e del lutto in chiave umoristica, vincitore del premio per il Miglior Film Israeliano al Festival di Gerusalemme. Presenting Princess Shaw, di Ido Haar, è invece la storia di Samantha Montgomery, cantautrice americana dal passato difficile, dotata di una splendida voce e di un enorme talento compositivo, che su un canale YouTube, con il nome di Princess Shaw, posta confessioni personali e performance musicali. Un altro film affronterà invece le tematiche gay con i toni della commedia glitter, tutta colori e musica: Cupcakes, di Eytan Fox, definito l’Almodovar israeliano.
Twilight of a Life, di Sylvain Biegeleisen, racconta invece, con l’ausilio del bianco e nero e delle canzoni di Jacques Brel, l’inevitabile addio senza funebri sentimentalismi alla madre 95enne del regista.

Una delle serate sarà dedicata alla Shoah, affrontata con un nuovo stile e approccio: Il Labirinto del Silenzio, di Giulio Ricciarelli, film scelto dalla Germania per concorrere al Premio Oscar come Miglior Film Straniero e che narra, per la prima volta e attraverso la ricostruzione della “macchina della morte”, la progressiva presa di coscienza della società tedesca dei crimini nazisti. Il secondo film, The Little Dictator, di Nurith Cohn – vincitore del Gran Premio “nello Spirito della Fede” all’ultima edizione del Religion Today Film Festival di Trento -, sarà presentato dal suo sceneggiatore Emanuel Cohn. Attraverso umorismo e paradosso, affronta i temi della Storia e della vita raccontando la situazione in cui si trova un grigio professore di storia durante la festa di compleanno di una donna sopravvissuta alla Shoah.
Quindi, Hummus! The movie, di Oren Rosenfeld, a cui seguirà una sorpresa per il pubblico in sala. Il film, presentato all’ultima edizione del Religion Today Film Festival di Trento, non solo racconta, attraverso varie ricette, la preparazione della famosa salsa mediorientale, ma sottolinea quanto questo piatto possa unire le varie religioni dell’area, dall’ebraismo al cristianesimo all’islam.
Infine, un omaggio a Ronit Elkabetz, regista, sceneggiatrice e attrice poliedrica, scomparsa prematuramente, all’apice del successo, nell’aprile del 2016, che ha contribuito a scrivere la storia del cinema israeliano degli ultimi vent’anni. Pluripremiata ai festival internazionali, assieme al fratello Shlomi, con cui ha diretto la Trilogia di Viviane, ha portato il cinema israeliano alla ribalta. A Ronit, dunque è dedicato il film To Take a Wife, primo atto della Trilogia di Viviane.

7/11 Maggio 2017 c/o Spazio Oberdan Via Vittorio Veneto 2

 

I film e i documentari vengono proposti in lingua originale, sottotitolati in italiano.

La biglietteria è aperta in concomitanza delle proiezioni.

Prezzi
Cinetessera annuale: € 10,00 – valida anche per il MIC (Museo Interattivo del Cinema e Area Metropolis 2.0)
Biglietto d’ingresso: € 7,50; € 5,50 con Cinetessera
Spettacoli delle 17.00 giorni feriali (lunedì – venerdì’): € 6,00; € 4,50 con Cinetessera
Spettacolo di Domenica 7 maggio, ore 10.30: € 4,00

Convenzioni
I tesserini di tutte le università sono validi come Cinetessera e danno quindi diritto alla riduzione prevista.

E’ possibile effettuare il pagamento con Bancomat e contanti.

L’ingresso in sala è consentito fino a 15 minuti dopo l’inizio del film.

Prevendita
I biglietti di tutti gli spettacoli saranno in prevendita presso la cassa dello Spazio Oberdan, da mercoledì 1 maggio 2017 nei seguenti orari:
feriali dalle 17.00 alle 21.00
sabato e domenica dalle 15.00 alle 21.00
Per informazioni 02 83982421

Il 26 e il 27 gennaio Lucky Red distribuisce al cinema ‘Il Viaggio di Fanny’

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Il viaggio di FannyPer il Giorno della memoria, Lucky Red distribuisce il 26 e il 27 gennaio il film Il viaggio di Fanny della regista francese Lola Doillon.

Il viaggio di Fanny è la storia vera della tredicenne Fanny Ben-Ami e delle sue sorelle, lasciate dai genitori in una delle colonie francesi destinate a proteggere i minori dai rischi della guerra. Lì conoscono altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, sono costrette alla fuga. Questi bambini dovranno fare appello a tutta la loro forza interiore e al loro coraggio per affrontare pericoli e peripezie nel tentativo di raggiungere il confine svizzero e salvarsi. Dovranno fare i conti con la fame, con il freddo, con l’odio dei nemici, ma incontreranno talvolta persone disposte a proteggerli anche a rischio della propria vita. Anche nelle difficoltà più ardue e nella paura riusciranno però a conservare il loro essere bambini, imparando ad essere indipendenti e scoprendo il valore della solidarietà e dell’amicizia.
(Guarda il trailer)

«Volevo raccontare la storia di chi è costretto a crescere velocemente – confida Lola Doillon -. Il cuore del film è costituito proprio dal passaggio dall’infanzia all’adolescenza e dalle esperienze emotive di questi giovani eroi: l’angoscia derivante dalla separazione, la paura dell’ignoto, dell’oblio – al quale Fanny si oppone usando una macchina fotografica –, della morte, ma anche dalla loro energia positiva, dal loro coraggio e dalla loro perseveranza».

Anche se il film si svolge nella Francia occupata, la regista ha lasciato fuori campo le immagini del conflitto o quelle dell’arresto dei genitori. Quello che le importava era infatti adottare il punto di vista dei bambini: «Quello che mi interessava -continua -era vivere quegli avvenimenti attraverso gli occhi di un gruppo di bambini. Di mostrare come quei bambini, che non si trovavano sotto i bombardamenti, ma che avevano comunque subito la violenza dell’abbandono e la paura di restare orfani, avessero vissuto la guerra, e di riprodurre tutto questo dal loro punto di vista».

Il film avrà una distribuzione nazionale e rappresenta il consueto impegno
cinematografico della casa di distribuzione cinematografica in occasione del giorno della memoria. nel passato, infatti, sono stati distribuiti altri titoli
molto significativi come La chiave di Sara, Corri ragazzo corri e The
Eichmann Show.

Il film è stato inoltre presentato e premiato all’ultimo GIFFONI Film
Festival, un festival cinematografico per ragazzi che si tiene ogni
anno nell’omonima città.