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Ulrich Egger: Der Engel de Geschichte

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Alla Galleria Mandelli di Seregno è in corso fino al 10 aprile la mostra personale dell’artista altoatesino Ulrich Egger Der Engel der Geschichte. Il titolo della mostra trae ispirazione dal celebre testo dello scrittore e filosofo Walter Benjamin contenuto nelle Tesi di Filosofia della storia, opera elaborata dall’intellettuale ebreo tedesco nel 1940.

Secondo la teoria di Benjamin, l’Angelo della Storia è quello che, trascinato dal vento del progresso verso il futuro, procede con le ali aperte, ma con lo sguardo rivolto al passato, assistendo all’inesorabile accumularsi delle macerie prodotte dal trascorrere della Storia.

La banda

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La banda del titolo è quella della polizia di Alessandria d’Egitto, che opera sotto la scure dei tagli alla cultura (tutto il mondo è paese…), specializzata non tanto nelle marce militari quanto nella musica tradizionale araba, anche se c’è chi tra i componenti (il bello del gruppo) adora Chet Baker e chi compone una sinfonia. Gli otto musicisti vengono invitati in Israele a suonare al Centro di cultura araba di una piccola cittadina.

L’arte rubata

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di Gerusalemme ha aperto recentemente due esposizioni derivate da un tragico contesto: si tratta infatti di opere ed oggetti d’arte sottratti ai collezionisti ebrei durante il regime nazista, e mai reclamate dai proprietari, spesso vittime dell’Olocausto e della guerra.

Tra le opere in mostra vi sono dipinti artisti del calibro di Matisse, Monet, Seraut, Delacroix, e persino uno Schiele valutato diversi milioni di dollari

La magia del colore

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Al Museo Ebraico di Bologna in mostra le opere di Antonietta Raphael.
Antonietta Raphael De Simon nasce a Kowno nel 1895 da una famiglia di ebrei chassidici, e nel 1905, dopo la morte del padre, lascia la Lituania a causa dei continui pogrom e si trasferisce a Londra, dove frequenta il British Museum e conosce gli scultori Ossip Zadkine e Jacob Epstein.

Beaufort

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un lungometraggio israeliano è stato candidato all’Oscar come miglior film straniero: si tratta di Beaufort, diretto da Joseph Cedar ed ispirato al romanzo best-seller If Heaven Exists in cui l’autore, il giornalista trentaduenne Ron Leshem noto per i suoi reportage sull’Intifada, narra la storia, drammatica, ironica e triste al contempo, degli ultimi giorni di occupazione militare trascorsi in Libano nel 2000. L’Oscar è andato però a Il falsario – Operazione Bernhard, regia di Stefan Ruzowitzky (Austria).

Menashe Kadishman da Ermanno Tedeschi Gallery a Roma

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di Roma, luogo dell’antico quartiere ebraico, lo sfondo della personale del grande artista israeliano Menashe Kadishman che, inaugurata da Ermanno Tedeschi lo scorso 12 febbraio e curata da Arturo Schwarz, proseguirà fino al prossimo 3 aprile.

Il percorso espositivo consiste in un’unica grande installazione “site specific” costituita da oltre 150 tele

Tikkun

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“Restaurazione”, è il titolo che il bergamasco Giovanni Bonaldi ha scelto per la sua duplice esposizione veneziana, in corso nelle due sedi di Scalamata Gallery e Françoise Calcagno Art Studio.

Secondo la tradizione cabalistica che fa capo ad Isaac Luria, “Tikkun” è la fase in cui all’essere umano spetta la ricostruzione del mondo frantumato e disperso dopo la Shevirah ha-kelim

Vita e destino

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ritorna a Milano e porta in scena al Piccolo Teatro Studio, dal 12 al 16 febbraio, una grande opera della letteratura sovietica: Vita e destino, il capolavoro di Vasilij Grossman. Scrittore e giornalista ebreo russo tra i più importanti e più ignorati, Grossman, nato nel 1905, visse personalmente le devastazioni della seconda guerra mondiale: il trionfo e la sconfitta di Hitler, la battaglia di Stalingrado a cui assistette come cronista, l’ascesa di Stalin, e le trascrisse nel suo celebre romanzo narrando la storia di uno scienziato ebreo russo che vive e sopravvive tra persecuzioni e prigionia, tra lotta e speranza.