Uso qualsiasi strumento mi consenta di tradurre i miei impulsi in unevidenza fisica, così afferma Julian Schnabel nella presentazione della retrospettiva che si è aperta il 27 giugno alla Rotonda della Besana, a Milano. Una mostra che ci consente di ripercorrere i trentanni della multiforme produzione dellartista newyorkese, lasciandoci sorpresi per la forza espressiva delle tele e leterogeneità delle tecniche adottate.
Spettacolo
Con gli occhi del Nemico
della situazione dIsraele, delle difficoltà di vivere in un paese sempre in guerra, della necessità di trovare un nuovo approccio per costruire una pace. Argomenti che tratta nel suo ultimo libro Con gli occhi del Nemico.
Personale dellartista israeliano Menashe Kadishman
in questi giorni a Torino. Così il critico Arturo Schwarz parla di lui: “Senza dubbio tra i maggiori scultori contemporanei, è nato a Tel Aviv il 21 agosto del 1932. Dapprima ha studiato con lo scultore Moshe Sternschuss (1947-1950. Dopo un intermezzo come pastore al kibbutz Ma’ayan Baruch e Kvutzat Yezre’el (1950-1953) – un’esperienza che influenzerà profondamente la sua arte – riprenderà gli studi con lo scultore Rudi Lehmann (1954) e poi con Antony Caro presso la St. Martin’s School of Art e con Reg Butler presso la Slade School of Art, università di Londra (1959-1960). Torna in Israele nel 1972 dove vive tuttora, a Tel Aviv”.
I Guardiani della soglia
Il Padiglione Israeliano alla 52ª Biennale dArte di Venezia.
Si è aperta il 7 giugno scorso a Venezia la cinquantaduesima edizione della Biennale dArte. Il padiglione israeliano questanno è dedicato alla giovane artista Yehudit Sasportas (nata ad Ashdod nel 1969), non una raccolta di opere, ma una complessa installazione che ha completamente trasformato lelegante padiglione costruito da Zeev Rechter (uno degli architetti della Città Bianca di Tel Aviv).
Oyoyoy!
si è concluso ed è stato un successo.
Siamo arrivati al termine di dieci giorni faticosi, ma anche molto soddisfacenti
La città bianca di Tel Aviv in mostra a Roma
Dopo Mendrisio e Losanna, la grande mostra su Tel Aviv arriva in Italia, a Roma, dove sarà esposta presso la Casa dellarchitettura fino al prossimo 30 giugno.
La mostra sulla Città bianca, promossa dallAmministrazione Municipale della metropoli israeliana e dal Museo dArte di Tel Aviv, è il risultato di una lunga ricerca
OyOyOy si apre il Festival
la seconda edizione di Oyoyoy. Il Festival Internazionale di Cultura ebraica parte da Casale Monferrato. In 10 giorni ospiterà numerose personalità della cultura, della politica e dello spettacolo di tutto il mondo e di tutte le religioni, divisi in quasi un centinaio di appuntamenti tra Casale, Alessandria, Vercelli, Asti, Trino, Valenza e Moncalvo.
Tehillim del regista Raphaël Nadjari
Menachem e la sua famiglia conducono una vita tranquilla che viene sconvolta dalla misteriosa sparizione del padre dopo un incidente automobilistico. I componenti adulti della famiglia trovano rifugio nel silenzio e nella fede; Menachem e il fratellino David si mettono alla ricerca del padre.
Marc Chagall, un universo in mostra
L’universo di Marc Chagall arriva a Roma dove, fino a domenica 1 luglio, presso il Complesso del Vittoriano, sarà allestita la mostra “Chagall delle meraviglie” che, attraverso circa 180 opere tra dipinti, gouaches, disegni, sculture e incisioni, ripercorre l’intero itinerario della vita e dell’opera dell’artista russo. “Chagall continua a parlarci anche ora -ha affermato Claudia Zevi, curatrice della mostra- e, nell’organizzare questa rassegna, ci siamo chiesti come mai sia così e, per trovare una risposta, abbiamo prima guradato all’uomo e alle varie vicende cha ha attraversato, sempre riflettendoci sopra; un uomo religioso, ebreo ma, aperto a tutte le religioni. Per lui – ha proseguito Claudia Zevi- dipingere era una necessità interiore”.
Arturo Schwarz, ebreo, anche
Arturo Schwarz racconta in queste pagine il suo essere “anche” ebreo, evidenziando come questo forte senso di appartenenza rafforzi le sue convinzioni in un´epoca sopraffatta dall´irrazionalità, dall´egoismo, dallo sfruttamento, dalla svalutazione dei sentimenti, dove le fondamenta dell´ebraismo riescono a riportare alla luce i valori indissolubili, e purtroppo oggi ignorati, dell´esistenza. Scegliendo come punto di osservazione l´”Etica”, l´immensa opera di Baruch Spinoza, in cui la visione unitaria dell´esistente diviene base alle tre massime aspirazioni del vivere, l´esigenza di libertà e di felicità e la brama di assoluto, Arturo Schwarz ci conduce in un viaggio affascinante, sorprendente e rivelatore, addentrandosi nell´intrico delle tradizioni ebraiche e dei testi sacri, e toccando ogni luogo dell´esistenza.
Fiera del libro
“La letteratura italiana come ponte tra la Fiera del Cairo e quella di Gerusalemme”. E’ il primo punto che Simonetta Della Seta, direttrice dell’Istituto di cultura in Israele ha sottolineato nel raccontare la partecipazione italiana alla 23/a Fiera internazionale del libro di Gerusalemme.
“Un momento politico importante – aggiunge illustrando il programma avviato in stretta collaborazione con l’ambasciata italiana a Tel Aviv – e lo facciamo anche perché la nostra è una cultura di dialogo e attraverso la nostra letteratura riusciamo a far passare certi messaggi ed avvicinare certi mondi”.
Per l’appuntamento clou nel Padiglione italiano dove – dice Della Seta – “abbiamo invitato editori, scrittori e poeti arabo-israeliani che hanno partecipato, in quanto individui alla Fiera di Cairo, visto che Israele non è accettata. Tramite noi possono raccontare al pubblico israeliano cosa significano le due Fiere e a Gerusalemme offrire quindi più di una voce della Fiera di Cairo”.