Spettacolo

Corpo a corpo

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La rassegna del Teatro Franco Parenti di Milano che si apre in occasione del Giorno della Memoria presenta Yossl Rakover si rivolge a D.o, uno spettacolo di Zvi Kolitz tratto da un testo considerato da Emmanuel Lèvinas un “salmo moderno”, ideato a interpretato da Marina Bassani. Un testo in cui il corpo a corpo si svolge direttamente con D.o e che, appena pubblicato, divenne immediatamente un riferimento per tutti gli ebrei, una sorta di preghiera, di testamento spirituale… Le domande che Yossl Rakover, immaginato come ultimo resistente durante l’insurrezione del ghetto di Varsavia, pone a D.o poco prima di morire, sono estreme e inesorabili.

Satira e Terzo Reich.

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Dopo il film Mein Fuehrer, uscito tra molte critiche nelle sale tedesche, la Germania continua a
ridere di Adolf Hitler con una nuova satira di Rolf Hochhuth (75 anni), che affronta il nazismo attraverso la clinica psichiatrica e si prende gioco del dittatore. Till Reinicke è il protagonista della nuova opera Heil Hitler di Hochhuth, in scena a Berlino. La tragicommedia in cinque atti racconta la storia di un giovane

Musica e impegno:

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Uri e Maurizio sono due trentenni romani, ideatori di “Progetto Davka”, un’iniziativa di divulgazione della musica ebraica ed israeliana. La loro idea è nata dalla tanta voglia che hanno di far conoscere alla gente una realtà a loro molto cara, il modo ebraico, al di là della percezione comune che viene diffusa dai media.
Entrambi ebrei, hanno imparato a conoscere la propria cultura attraverso lo studio e la trasmissione delle tradizioni familiari, integrandola con quella israeliana, attraverso frequenti e lunghi soggiorni in Israele.

Al Conservatorio di Milano un grande Shlomo Mintz

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ogni possibile apprezzamento artistico, nello straordinario concerto che il violinista israeliano Shlomo Mintz ha regalato al pubblico milanese nella sala grande del Conservatorio Giuseppe Verdi. L’esecuzione di quello che ormai è considerato unanimemente il leader dei grandi violinisti dei nostri tempi è stata indimenticabile e ha tenuto il pubblico della Società del Quartetto (la sala era gremita) con il fiato sospeso dalla prima nota della Sonata di Mozart in programma alla struggente conclusione dell’ultima composizione di Sostakovic, quella mitica sonata per viola e pianoforte conclusa alla vigilia della morte del grande compositore russo ed eseguita per la prima volta a Leningrado nel 1975 all’indomani della sua scomparsa.

Borat: Il film culto che ha diviso l’America.

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antisemita, razzista, misogino e omofobo mostra gli aspetti più spiacevoli e nascosti della società d’oggi (americana o del Kazakhistan), in una satira spinta ai limiti estremi che può disgustare o entusiasmare, e che è valso al film molte denuncie e proteste. Arriverà in Italia a Febbraio e sicuramente dividerà la comunità ebraica.
Borat: Cultural Learning of America For Make Benefit Glorious Nation of Kazakhistan è il film più irriverente, aggressivo, grottesco, comico e geniale della stagione cinematografica e negli Stati Uniti non si fa che parlare di questo, divide il pubblico, la critica, l’America e per vederlo bisogna fare lunghissime code. È un film antisemita o denuncia gli antisemiti?

Un palcoscenico dal ghetto di Terezin

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produzione israelo-tedesca, ma quella a cui si assiste a Tel Aviv in questa stagione è una rappresentazione assolutamente inedita. Basandosi su alcuni brani di opere scritte da un gruppo di internati nel ghetto di Terezin (Theresienstadt) e ricuperati dopo la guerra, in cui si rappresentano scene del ghetto, la regista israeliana Eliana Shechter ha messo in scena uno spettacolo recitato da ragazzi tedeschi e israeliani.

LA SINAGOGA DI CASALE OSPITA L’ARTE ISLAMICA

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da tutto il bacino del Mediterraneo per un messaggio di pace.
Dal 29 ottobre al 23 novembre il complesso della Sinagoga di Casale Monferrato ospiterà SalamAleikum, Mostra Internazionale di Arte Islamica, curata dal Centro Studi Europeo Ibn Sina e dalla Comunità Ebraica di Casale.
Tra gli autori, Franco Battiato

Noa a Milano

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israeliana Noa, che si esibirà in concerto a Milano, in occasione dell’apertura della mostra Omanut, è ormai una star del mondo dello spettacolo apprezzata in tutto il mondo.
Noa, il cui vero nome è Achinoam Nini, nasce a Tel Aviv nel 1969 per poi trasferirsi negli Stati Uniti a soli 2 anni. A 17 anni torna nella terra natale dove comincia il suo percorso musicale alla Rimon School of music.
Per le sue melodie Noa s’ispira, oltre che alla musica classica e jazz, ad artisti eccezionali che hanno saputo combinare musica folkloristica e poesia, come Leonard Cohen, musica e pittura, come Joni Mitchell e a cantautori come Paul Simon, del duetto Simon and Garfunkel, che hanno dato un grande contributo alla musica dei nostri tempi.