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Via Unione, storia di un’esperienza straordinaria

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della Cultura ebraica, a Milano si è svolta una tavola rotonda su Via Unione, luogo di transito nel dopoguerra , con la partecipazione di Gualtiero Morpurgo, Mario Pavia, Aron Tennenbaum. Paola Sereni ha presentato gli ospiti e introdotto il tema con una panoramica sulla storia della Comunità ebraica nel momento della ricostruzione dalle macerie fisiche e psicologiche lasciate dagli anni di persecuzioni, guerra e lager. Via Unione rappresentò in quel contesto un porto sicuro, un rifugio per chi aveva perso tutto, per quel flusso ininterrotto di profughi, superstiti, sopravissuti che arrivavano dai campi a Milano, dopo soggiorni in campi di raccolta organizzati dagli alleati in Germania e Austria, a volte dopo lunghi, tortuosi viaggi, o passaggi, soli e sbandati, attraverso le Alpi.

Intervista a Daniel Barenboim

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è il direttore della West-Easter Divan Orchestra, nata nel 1999 da un progetto dello stesso maestro israeliano e dello scomparso intellettuale palestinese Edward Said, che aveva come obiettivo quello di creare un’orchestra in cui suonassero ragazzi israeliani, palestinesi e libanesi. L’abbiamo intervistato nell’ambito del concerto milanese alla Scala che ha raccolto negli scorsi giorni un enorme successo.

L’orchestra della pace

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altri, più pessimisti, “orchestra dell’utopia”. E’ l’orchestra sinfonica West-Eastern Divan diretta dall’israeliano Daniel Barenboim, che ne è stato anche l’ideatore insieme all’intellettuale palestinese Edward Said, scomparso nel 2003. L’orchestra è nata nel 1999 da un sogno, quello di far suonare insieme musicisti israeliani e mediorientali, provenienti dal Libano e Gerusalemme, da Ramallah e dalla Siria, dalla Giordania e dalla Turchia.

L’”Affaire Dreyfus”

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la Corte di Cassazione francese proclamava la piena innocenza del capitano Alfred Dreyfus scagionandolo dalle accuse di “alto tradimento” per le quali l’ufficiale ebreo era stato trovato colpevole e deportato all’Isola del Diavolo. La sua riabilitazione metteva il punto finale alla drammatica vicenda durata 12 anni. Iniziato nel 1895 con l’arresto del capitano ingiustamente sospettato di aver venduto segreti all’addetto militare tedesco, lo scandalo era cresciuto sulla “fertile terra” dei pregiudizi antisemiti e si era è sviluppato all’ombra di silenzi, di bugie e di manipolazioni dell’allora potente casta dei militari.

FestAè – 1° Festival delle Arti Ebraiche

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2006 la prima edizione di FestAè – 1° Festival delle Arti Ebraiche.

L’evento nasce con l’intento di far meglio conoscere la cultura ebraica attraverso la cucina, la musica, l’arte e lo spettacolo, con particolare riguardo al suo aspetto gioioso e partecipativo.

La scelta di Ferrara quale sede di questo importante appuntamento è da ricercare nella storia che la città ha intrecciato per oltre otto secoli con quella della sua comunità. L’evento si svolgerà nelle vie dell’ex ghetto ebraico.

I bambini del mondo illustrano la Bibbia

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“I bambini del mondo illustrano la Bibbia” è arrivato in maggio in Italia, a Casale Monferrato, dopo aver toccato negli ultimi sei anni 100 paesi, dalla Russia all’America, dalla Polonia a Taiwan, con la partecipazione attiva di circa 850 mila bambini. L’esperienza è interessante perché si tratta di una mostra interattiva nella quale vengono esposti alcuni disegni legati al testo biblico eseguiti da bambini di vari paesi, accanto ai quali, alla fine dell’esposizione, troveranno posto anche i nuovi disegni eseguiti in loco dai giovani visitatori. Questi sono coinvolti da animatori in una sorta di laboratorio di pittura nel quale ognuno, secondo le proprie capacità (ed età), illustra un episodio o una figura biblica.

La gioventù è il motore del mondo

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milioni di fans è stato proprio il suo look da ultraortodosso coniugato alla sua musica travolgente in cui si mescolano sonorità hip hop, reggae ed ebraiche che raccontano la storia di questo giovane ex hippy (26 anni), ex drogato, trasformatosi dopo un viaggio in Israele in un seguace del movimento Lubavitch. Martedì 16 maggio in Italia a Milano al Rainbow club di via Besenzanica 3 un concerto del tutto particolare per un pubblico, quello di casa nostra, che deve ancora scoprirlo. L’esordio discografico è stato nel 2004 con Shake off the Dust, poi il successo l’anno dopo di Live at Stubb’s (disco d’oro). Dopo il successo americano ha cominciato la tourné mondiale con il suo nuovo disco Youth

Zona Franca

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italiane Free Zone (Zona Franca), il film del regista Israeliano Amos Gitai presentato l’anno scorso a Cannes, che vinse la Palma d’Oro per la migliore interpretazione femminile, quella dell’attrice israeliana Hana Laszlo. Dieci copie del film che si potranno vedere solo in versione originale con sottotitoli in italiano. È la prima volta che un film israeliano viene girato in Giordania in collaborazione con The Jordan Royal film Commisssion.

Riso e Rose e Oyoyoy!

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e la festa di Shavouth si celebreranno in contemporanea il 3-4 giugno a Casale Monferrato a chiusura della prima edizione di OyOyOy! Festival internazionale di cultura ebraica. Il festival, iniziato il 7 maggio per terminare il 4 giugno, è organizzato dall’Associazione “Monferrato Cult” Onlus ed è promossa dalla Città di Casale Monferrato, dalla Provincia di Alessandria e dalla Regione Piemonte, con il patrocinio dell’ Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), e in collaborazione con la Comunità ebraica di Casale Monferrato e la Fondazione Arte Storia Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale Onlus.

Camminando sull’acqua

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è un agente speciale del Mossad, è uno molto cattivo e apre il film con la spietata uccisione di un esponente di Hamas davanti agli occhi di suo figlio. In seguito a un trauma, il suicidio della moglie, gli vengono affidati incarichi meno impegnativi come, appunto, la ricerca di un criminale di guerra nazista scampato alla giustizia. Eyal si ritrova quindi a seguire i due nipoti del nazista, Pia e Axel.
La sceneggiatura scritta da Gal Uchovsky, personaggio di spicco e molto influente in Isreale, è la punta di diamante di questo film che ha il raro dono di non appesantirsi mai nonostante il soggetto metta in gioco moltissimi punti caldi della storia contemporanea, della società, del vivere politico delle donne e degli uomini.