Vita Ebraica

Ripensare se stessi a Rosh Hashanà, un esame di coscienza personale e collettivo

Ebraismo

di Rav Alfonso Arbib, Rabbino capo della Comunità di Milano
Nel pensiero ebraico nessuno può dire “io vivo la mia vita”, perché la vita degli altri è anche la nostra. Perché il mondo umano poggia su tre cose: sulla Torà, sulla tefillà e sulla ghemilùt chassadim (far del bene al prossimo). Le feste solenni come check point etico-morale, comportamentale, interiore

Parasha

Parashat Nitzavim. Essere ebrei è scegliere la vita

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il giudaismo ci insegna come trovare Dio quaggiù sulla terra non lassù in cielo. Significa impegnarsi con la vita, non rifugiarsi da essa. Cercare non tanto la felicità quanto la gioia: la gioia di stare con gli altri e insieme a loro fare una benedizione sulla vita. Significa correre il rischio dell’amore, dell’impegno, della lealtà. Significa vivere per qualcosa di più grande della ricerca del piacere o del successo. Significa osare molto.

Adam Laloum e Boris Bloch alla terza edizione di PianoSofia

Appuntamenti

Dal 1° al 8 ottobre prossimo a Milano si terrà la terza edizione di PianoSofia, festival di musica e pensiero nato nel 2020 per iniziativa dei musicisti milanesi Luca Ciammarughi e Silvia Lomazzi.  Il Festival 2022 ospiterà, tra gi altri, due straordinari pianisti ebrei che raramente si ascoltano in Italia: Adam Laloum e Boris Bloch.

GECE 2022. L’agronomia israeliana: grande esempio di adattamento, per contrastare la crisi climatica.

di Michael Soncin
L’intervento dal titolo ISRAELE: Quando l’agricoltura incontra l’innovazione, è stato introdotto e moderato dal professore Ugo Volli, ed ha visto la partecipazione del giornalista e divulgatore scientifico Marco Merola, con il professore Aaron Fait , dell’Università Ben Gurion del Negev, scienziato esperto nel campo delle tecniche agronomiche.

Un coinvolgente “Mediterreanean live” con il concerto dei Progetto Davka al Teatro Menotti per la GECE

di Roberto Zadik
Atmosfere ipnotiche, canzoni piene di emozione e nostalgia ma anche di gioia e speranza, quelle eseguite sul palco del Teatro Menotti, a conclusione della prima Giornata Europea della Cultura ebraica. Una trascinante “Cantica del Mare”, questo il titolo della performance che, domenica 18 settembre, ha “stregato” il pubblico ripercorrendo con passione e coinvolgimento mondi ebraici scomparsi a 430 anni dalla famosa “Cacciata degli ebrei sefarditi”.