di Ester Moscati e Ilaria Myr
A partire dalla Torà e poi nel Talmud e nella letteratura ebraica odierna, che significato ha il dialogo nell’ebraismo? Risponde il volume Discutere in nome del Cielo (Guerini e Associati editore), firmato da Vittorio Robiati Bendaud e Ugo Volli, in uscita a metà settembre.
Vita Ebraica
Rav Arbib: il valore (e qualche limite) del dialogo tra le fedi
di Ester Moscati
«Il dialogo interreligioso – spiega Rav Arbib – ha un’importanza evidente e dei limiti altrettanto evidenti. L’importanza è quella di diminuire le tensioni. Penso soprattutto al dialogo con la Chiesa cattolica che credo abbia portato a risultati importanti, come l’impegno nella lotta all’antisemitismo e all’antigiudaismo».
Cerimonia finale del corso Bat Mitzva Club
di Micol Molinari
Il Bat Mitzva Club quest’anno è riuscito a essere ancora più creativo! Vista l’impossibilità di incontrarci in presenza abbiamo avuto molti degli incontri su zoom (online) ogni due settimane. Questo ha consentito di rimanere “vicine” alle ragazze e alle famiglie anche se lontane fisicamente.
Rosh Hashanà: tra libertà e responsabilità
di Rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo della Comunità di Milano
La caratteristica fondamentale dell’essere umano è la sua libertà. Ma essere liberi significa essere responsabili delle proprie scelte. L’importanza della famiglia ebraica per tutta la comunità. Rosh Hashanà è chiamato Yom hazikkaròn, giorno del ricordo, e Yom HaDin, giorno del Giudizio
Parashat Nitzavim. Il valore assoluto (e rivoluzionario) della vita sulla morte
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che manca alla Torah, quasi inspiegabilmente dato lo sfondo su cui si colloca, è una fissazione con la morte. Ma l’ossessione per la morte alla fine svaluta la vita.
La Shemità: una pratica ebraica per salvare il pianeta
di Sofia Tranchina
Durante l’Anno Sabbatico, come prescritto dalla Torà, il contadino non può seminare, piantare, tagliare né mietere nelle proprie coltivazioni. Una pratica che ha implicazioni ambientali e sociali importanti. Qui un approfondimento alla vigilia di Rosh ha Shanà, quando avrà inizio la Shemità.
La Teshuvà è crescita individuale e ritorno a noi stessi, secondo Rav Kook
di Daniele Cohenca
Nel pensiero del maestro, la Teshuvà, il ritorno, è possibile solamente attraverso una crescita individuale. L’obiettivo è posizionare e sfruttare correttamente tutte le nostre facoltà ed i nostri poteri, nonché il nostro talento e le nostre ambizioni, senza farci confondere da elementi esterni erroneamente definiti come “naturali”, ossia inevitabili, imprescindibili.
Challot dolci per Rosh HaShanà
di Sabrina Sermoneta Campagnano
Challot dolci per inaugurare un nuovo anno ebraico sereno e pieno di felicità: una classica ricetta tratta dal libro ‘Di casa in casa. Sapori Kasher del mondo in Italia’ a cura della Women’s Division del Keren Hayesod.
Apre a Milano il Denzel Sweet Bakery & More
di Redazione
Il nuovo negozio, che si trova in via Soderini 55 al posto di Dolce Vita, offre prodotti di pasticceria, panetteria e prodotti da banco (panini, insalate, primi, ecc…), tutti halavì (a base di latte). Si amplia così l’offerta del marchio Denzel gestito dai fratelli Afsaneh, Afshin e Ruben Kaboli, che vantano già un ristorante di successo in via Washington 9.
Parashat Ki Tavò. L’importanza della memoria
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Facendo degli israeliti una nazione di narratori, Mosè li ha aiutati a trasformarli in un popolo legato da una responsabilità collettiva: gli uni agli altri, al passato e al futuro e a Dio.
Parashat Ki Tetzé. Le regole contro l’odio nella Torah
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ki Tetzè contiene più leggi di qualsiasi altro parashà nella Torah, ed è possibile essere sopraffatti da questo imbarazzo di ricchezza di dettagli. Un verso, tuttavia, si distingue per la sua pura contro-intuitività: Non disprezzare un edomita, perché è tuo fratello. Non disprezzare l’Egiziano, perché eri straniero nel suo paese.
Ritratto di Rav Kook, fine pensatore del sionismo religioso
di Daniele Cohenca
Considerato il primo Rabbino “moderno”, in quanto fervente sionista si è spesso scontrato con coloro che vedevano nel sionismo la sola forte componente laica e, di conseguenza, ne è derivata una interpretazione distorta della sua immagine.