di Daniele Cohenca
Vita Ebraica
Parashat Ha’azinu. L’etica della responsabilità umana è insita nell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Quando le parole prendono il volo, si modulano in una cantica. Questo è ciò che accade qui nella parashà di Ha’azinu mentre Mosè, con l’Angelo della Morte già in vista, si prepara a congedarsi da questa vita.
Una storia di vera bontà per celebrare Yom Kippur
a cura dell’Ufficio Rabbinico
Questa storia dell’Alter Rebbe che si svolge a Yom Kippur dimostra che la vera bontà non si manifesta in un tripudio di gloria, ma spesso comporta un coinvolgimento per nulla manifesto, per esempio prendendosi cura di persone bisognose in modo invisibile.
Per fare Teshuvà, bisogna sapere perdonare se stessi
di Daniele Cohenca
Questo cammino richiede una grande presa di coscienza, come visto, ma anche una grande consapevolezza e conoscenza di sé stessi; possiamo mentire a chiunque, nasconderci e mascherarci: non possiamo mentire o nasconderci a noi stessi, né a Dio.
Parashat Vayelech. La leadership è delicato equilibrio fra comando e consenso
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La leadership non è semplice. È complessa perché coinvolge le persone e le persone sono complesse. Devi ascoltare e devi guidare. Devi lottare per il consenso ma alla fine, se non c’è, devi correre il rischio di decidere.
“Tu dici, io dico…” la machloqet: discutere in nome del Cielo
di Ester Moscati e Ilaria Myr
A partire dalla Torà e poi nel Talmud e nella letteratura ebraica odierna, che significato ha il dialogo nell’ebraismo? Risponde il volume Discutere in nome del Cielo (Guerini e Associati editore), firmato da Vittorio Robiati Bendaud e Ugo Volli, in uscita a metà settembre.
Rav Arbib: il valore (e qualche limite) del dialogo tra le fedi
di Ester Moscati
«Il dialogo interreligioso – spiega Rav Arbib – ha un’importanza evidente e dei limiti altrettanto evidenti. L’importanza è quella di diminuire le tensioni. Penso soprattutto al dialogo con la Chiesa cattolica che credo abbia portato a risultati importanti, come l’impegno nella lotta all’antisemitismo e all’antigiudaismo».
Cerimonia finale del corso Bat Mitzva Club
di Micol Molinari
Il Bat Mitzva Club quest’anno è riuscito a essere ancora più creativo! Vista l’impossibilità di incontrarci in presenza abbiamo avuto molti degli incontri su zoom (online) ogni due settimane. Questo ha consentito di rimanere “vicine” alle ragazze e alle famiglie anche se lontane fisicamente.
Rosh Hashanà: tra libertà e responsabilità
di Rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo della Comunità di Milano
La caratteristica fondamentale dell’essere umano è la sua libertà. Ma essere liberi significa essere responsabili delle proprie scelte. L’importanza della famiglia ebraica per tutta la comunità. Rosh Hashanà è chiamato Yom hazikkaròn, giorno del ricordo, e Yom HaDin, giorno del Giudizio
Parashat Nitzavim. Il valore assoluto (e rivoluzionario) della vita sulla morte
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che manca alla Torah, quasi inspiegabilmente dato lo sfondo su cui si colloca, è una fissazione con la morte. Ma l’ossessione per la morte alla fine svaluta la vita.
La Shemità: una pratica ebraica per salvare il pianeta
di Sofia Tranchina
Durante l’Anno Sabbatico, come prescritto dalla Torà, il contadino non può seminare, piantare, tagliare né mietere nelle proprie coltivazioni. Una pratica che ha implicazioni ambientali e sociali importanti. Qui un approfondimento alla vigilia di Rosh ha Shanà, quando avrà inizio la Shemità.
La Teshuvà è crescita individuale e ritorno a noi stessi, secondo Rav Kook
di Daniele Cohenca
Nel pensiero del maestro, la Teshuvà, il ritorno, è possibile solamente attraverso una crescita individuale. L’obiettivo è posizionare e sfruttare correttamente tutte le nostre facoltà ed i nostri poteri, nonché il nostro talento e le nostre ambizioni, senza farci confondere da elementi esterni erroneamente definiti come “naturali”, ossia inevitabili, imprescindibili.