A Camaldoli, giovani ebrei e cristiani a confronto

Giovani

di Nathan Greppi

Come gli altri anni, arrivare non è semplice, soprattutto per chi non ha la macchina. Ma una volta giunti nella Foresteria del Monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo, i ragazzi hanno potuto rivedere i loro amici che non vedevano da tempo, oltre a fare nuove conoscenze.

Complessivamente, sono stati tre giorni carichi di emozioni quelli che, da venerdì 26 a domenica 28 luglio, hanno visto arrivare 26 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni a Camaldoli per il raduno annuale dell’AECG (Amicizia Ebraico-Cristiana Giovani). Tra i presenti vi erano persone appartenenti a diverse confessioni religiose (ebrei, cattolici, avventisti, anglicani…), italiani e stranieri (provenienti da Pakistan, Perù, Brasile).

Gli incontri

Come negli anni precedenti, anche stavolta gran parte dei dibattiti ruotava intorno ad un tema cardine, che quest’anno era la “giustizia”: si è cercato di capire come le varie fedi interpretano la giustizia divina, diversa dal diritto degli esseri umani, e quale significato presenta nella società contemporanea.

Tra venerdì e sabato tre relatori hanno spiegato in due sessioni il significato della giustizia divina per tre diverse tradizioni religiose; Massimiliano Boni, consigliere UCEI e consigliere della Corte Costituzionale, ha esposto il punto di vista ebraico sull’argomento; Emanuele Campagna, direttore del Centro Evangelico di Cultura di Sondrio, ha trattato la prospettiva valdese; e Donata Horak, teologa e docente di diritto canonico presso lo Studio teologico Alberoni di Piacenza, si è occupata del punto di vista cattolico.

A parte le sessioni tematiche, sabato mattina si è tenuto anche un incontro in cui giovani esponenti di varie religioni commentavano le letture del giorno: due ebrei, Giada Biondini e Andrea Luzzatto Voghera, hanno commentato la parashà, mentre due cristiani, la cattolica Erica Leonardi e l’avventista Avraam Asan, hanno commentato passi della Bibbia cristiana.

Le preghiere e l’assemblea

Tra venerdì e sabato, era possibile partecipare in maniera facoltativa alle preghiere: tutti potevano prendere parte a Kabbalat Shabbat, alla Tefillah e alla Havdalah, e lo stesso dicasi per i Vespri in chiesa. E durante i pasti, chi lo chiedeva poteva ricevere dei piatti kasher.

Non sono mancate le attività associative più organizzative: domenica mattina si è tenuta l’assemblea dell’AECG, dove oltre a votare le mozioni e a pianificare le attività per l’anno a venire, si sono tenute le elezioni del direttivo. Su cinque eletti, figurano tre cristiani e due ebrei: Gabriella Serra (presidente), David Morselli (vicepresidente), Giordano Bottecchia (segretario e tesoriere), Andrea Luzzatto Voghera e Lucia Fontana (consiglieri).