di Nathan Greppi
Da oltre quarant’anni è il luogo dove si tengono i colloqui ebraico-cristiani, la più importante iniziativa in Italia sul dialogo interreligioso tre queste due fedi. Dall’estate 2021, ad essi si aggiunge anche il raduno annuale dell’AECG (Amicizia Ebraico-Cristiana Giovani), nata quell’anno e che raggruppa giovani cristiani ed ebrei di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Dopo il successo dell’anno scorso, dal 27 al 30 luglio si è tenuta la terza edizione del loro raduno presso la Foresteria del Monastero di Camaldoli (frazione di Poppi, in provincia di Arezzo). Titolo di questa edizione, che aveva come tema principale la musica nelle varie confessioni religiose, era Con cembali sonori, con cembali squillanti! (Salmo 150).
In totale, vi hanno preso parte 27 ragazzi (16 cattolici, 9 ebrei e 2 anglicani). I luoghi di provenienza erano eterogenei, dal nord al sud, anche se la regione più rappresentata era il Veneto. In particolare, molti degli ebrei erano anche affiliati all’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia), mentre dall’altra parte vi erano diversi ragazzi provenienti dalla FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) e dall’Azione Cattolica.
Da entrambe le parti c’è stata molta apertura: per i partecipanti ebrei è sempre stata garantita la presenza di pasti kasher, a partire dalla cena di giovedì per la fine del digiuno di Tishà BeAv, nonché gli spazi per la Tefillà e Havdalah. Dall’altra parte, quasi tutti sono andati il sabato sera a sentire i monaci che cantavano i Vespri.
Come si evince dal titolo, molta importanza ha avuto il tema della musica religiosa. Il venerdì si sono tenuti due incontri al riguardo: Arte, musica e danza: dare vita alla lettera, avente come relatori Andrea Dall’Asta della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale ed Elena Lea Bartolini della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, e La musica e la danza nelle diverse tradizioni religiose, con tre ospiti di diverse confessioni; Emanuele Bordello, monaco di Camaldoli, Maurizio Di Veroli, musicista ebreo romano del progetto Davka, Ilenya Goss, pastora valdese di Mantova.
Non tutte le iniziative di carattere musicale erano state pianificate; il venerdì sera, rientrati da una passeggiata in mezzo ai boschi sulle colline del Casentino, i ragazzi si sono uniti ad un gruppo di coristi che cantavano in italiano e in ebraico, mettendosi a cantare e ballare tutti insieme in amicizia al ritmo di Hine Ma Tov. E anche il sabato sera, dopo la fine di Shabbat, molti dei ragazzi si sono riuniti per cantare e ballare tutti insieme.
Come l’anno scorso, non sono mancate riflessioni sui brani biblici nelle diverse tradizioni, che nel caso degli ebrei riguardavano la Parashà di Vaetchannan, nonché l’assemblea dei soci iscritti. Dopo aver fatto sabato pomeriggio un bilancio delle attività svolte nell’ultimo anno, la domenica mattina si sono tenute le elezioni per il Consiglio Direttivo. Tra gli eletti, figurano anche due ebrei romani, il vicepresidente David Morselli e la consigliera Dafna Terracina (quest’ultima è anche vicepresidente UGEI).
Al termine dei lavori e del pranzo, domenica pomeriggio i ragazzi hanno ripreso ognuno la strada di casa, con ancora in testa le note di Hine Ma Tov.
(Foto credits: Giorgio Zoia)