A Milano il congresso dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia

Giovani

di Nathan Greppi
Nonostante lo sciopero dei treni, che ha reso il viaggio di ritorno più complicato per chi veniva da fuori, sono oltre 120 i ragazzi ebrei di età compresa tra i 18 e i 35 anni che, da venerdì 22 a domenica 24 novembre, sono giunti a Milano per il 30° Congresso ordinario dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia). Un’occasione importante, anche perché è proprio a Milano che l’UGEI è stata fondata nel 1995.

I partecipanti sono arrivati da diverse località: non solo dai maggiori centri, Milano e Roma, ma anche da piccole e medie comunità (Torino, Firenze, Genova, Padova, Livorno) o da città prive di una comunità ebraica autonoma (Savona, Siena). Inoltre, si sono aggiunti anche alcuni studenti stranieri (israeliani, francesi, turchi, ecc.). Le attività sono iniziate venerdì pomeriggio, quando i giovani hanno lasciato l’albergo per incamminarsi verso i locali della Comunità Ebraica di Milano in Via Sally Mayer; qui, dopo le preghiere di Arvit e una lezione sulla Parashà della settimana da parte del Rabbino Capo di Milano, Rav Alfonso Arbib, sono iniziati i lavori congressuali.

Durante i lavori, proseguiti anche sabato e domenica, il Consiglio UGEI ha fatto un bilancio delle attività svolte nell’ultimo anno, che dopo il 7 ottobre e i rigurgiti d’odio nelle università ha visto l’associazione impegnarsi pubblicamente come non accadeva da anni. i partecipanti sono stati suddivisi in varie commissioni, ognuna con un tema specifico sul quale discutere e scrivere eventuali mozioni da mettere ai voti. Inoltre, domenica sono stati eletti due nuovi membri del Consiglio, per sostituirne altrettanti che si sono dimessi per ragioni personali: al posto di Danny Sanders (Roma) e Andrea Luzzatto Voghera (Padova), sono entrati Shulamit Bondì (Roma) e Ruben Forti (Firenze).

Oltre a Rav Arbib, sono giunti a portare i loro saluti anche altri esponenti delle istituzioni ebraiche e milanesi, tra cui il Vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano Ilan Boni, il Vicepresidente UCEI Milo Hasbani, il consigliere comunale (ed ex-Presidente UGEI) Daniele Nahum e la Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi. In particolare, si è voluto ricordare ai giovani ebrei italiani l’importanza del restare uniti in tempi difficili come quelli attuali, e che nonostante tutte le cattive notizie ci sono ancora tante persone che ci sostengono.

Diverse le occasioni per mangiare tutti insieme, come le cene e i pranzi in comunità, così come non sono mancati i momenti per le preghiere. E il sabato sera, dopo la fine di Shabbat, si è tenuta una festa presso il locale Ripeat Milano, dove i ragazzi hanno ballato fino a notte fonda al ritmo dei maggiori successi della musica italiana, israeliana e internazionale.

Ai momenti gioiosi se ne sono alternati altri assai tristi: domenica mattina, si è osservato un minuto di silenzio in memoria del rabbino israelo-moldavo Zvi Kogan, recentemente assassinato ad Abu Dhabi.

Domenica pomeriggio, al termine dei lavori congressuali, ognuno ha ripreso la strada di casa, felice di aver passato un fine settimana con gli amici in un periodo tanto drammatico. Interpellato da Mosaico, il Presidente UGEI Luca Spizzichino ha dichiarato che “l’anno che ci lasciamo alle spalle è stato segnato da eventi che hanno messo a dura prova la nostra comunità, ma questo Congresso è stata la dimostrazione di come l’ebraismo giovanile italiano sia vivo e con tanta voglia di fare”.

 

(Photo credits: Alessia Gabbianelli)