A Torino, un Purim internazionale per i giovani ebrei

Giovani

di Nathan Greppi
È stato molto intenso l’International Purim Shabbaton tenutosi a Torino da venerdì 21 a domenica 23 marzo, e che ha radunato circa 170 giovani ebrei nella fascia d’età 18-35 anni, sia ebrei italiani o studenti stranieri residenti in Italia, ma anche ragazzi giunti apposta dall’estero, per un totale di oltre venti nazionalità diverse.

 

Entrando nei locali della comunità ebraica torinese, si capiva fin da subito che non era uno Shabbaton come gli altri: a confrontare le rispettive esperienze dell’ultimo periodo non erano solo ebrei italiani o studenti stranieri residenti in Italia, ma anche ragazzi giunti apposta dall’estero, per un totale di oltre venti nazionalità diverse, che hanno dato un tocco cosmopolita a tutto l’evento, e permesso che vi fosse una maggiore eterogeneità di esperienze da condividere per scambiare opinioni.

In sintesi, è stato molto intenso l’International Purim Shabbaton tenutosi a Torino da venerdì 21 a domenica 23 marzo, e che ha radunato circa 170 giovani ebrei nella fascia d’età 18-35 anni. Organizzato dall’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia), l’evento ha visto come partner anche l’Unione degli Studenti Ebrei di Germania (JSUD), l’EUJS (European Union of Jewish Students), la NUIS (National Union of Israeli Students), l’Agenzia Ebraica, l’AJC (American Jewish Committee) e la Moishe House.

Rompere il ghiaccio

Per dare inizio alle danze, venerdì pomeriggio la Moishe House ha organizzato un incontro dove i ragazzi potevano presentarsi e parlare un po’ di sé e delle loro vite, oltre a partecipare ad un quiz sulla storia degli ebrei in Italia. Dopo le prime attività ricreative, ci si è riuniti per accendere le candele di Shabbat, e dopo le preghiere di Minchà, Kabbalat Shabbat e Arvit i ragazzi hanno cenato tutti insieme nei locali della comunità. Più in generale, nel corso dell’evento chi voleva pregare ha sempre avuto un’occasione per farlo, sia per Shacharit la mattina che per Minchà e Arvit la sera.

Dibattiti sull’attualità

Coloro che incarnano il futuro delle comunità ebraiche hanno avuto modo di confrontarsi sui temi più caldi del presente e puntare anche lo sguardo al passato, attraverso diversi dibattiti tenutisi in contemporanea sabato pomeriggio: Baruch Lampronti ha condotto una visita guidata della Sinagoga di Torino, illustrandone la storia e le peculiarità. Mentre la psicologa Ruth Mussi ha raccontato come si è evoluto, nel corso della storia, il ruolo della donna nell’ebraismo.

Passando dalla storia all’attualità, il rabbino capo di Torino Rav Ariel Finzi ha trattato la prospettiva ebraica sul rilascio degli ostaggi, sicuramente il tema che più di ogni altro oggi rappresenta una ferita aperta per gli ebrei in tutto il mondo. Più leggero, ma comunque di una certa importanza, il dibattito che ha visto confrontarsi tre esponenti del giornalismo ebraico giovanile, che hanno parlato del lavoro delle rispettive testate: David Di Segni per HaTikwa, organo di stampa dell’UGEI, Alexandra Krioukov per EDA, periodico della JSUD, e Ariela di Gioacchino per The Bridge, rivista in lingua inglese dell’EUJS. Un tema sentito è stato in particolare come queste realtà hanno reagito al 7 ottobre.

Tra attivismo e divertimento

Siccome l’evento è stato organizzato per Purim, dopo la fine di Shabbat e la cena non poteva mancare la festa in maschera, dal titolo The enigma of Turin: Between Shadows and Wonders, tenutasi nella suggestiva cornice di Villa Sanquirico, nel cuore del capoluogo piemontese. Alla festa, oltre ad indossare i costumi e le maschere più svariate, i ragazzi hanno potuto ballare al ritmo dei grandi successi della musica italiana, israeliana e internazionale.

La mattina dopo, ancora stanchi dalla festa ma comunque reattivi, i ragazzi hanno fatto un giro a piedi alla scoperta di Torino e della sua storia. Al termine del tour, ognuno ha ripreso la strada di casa, portando con sé il ricordo di un fine settimana felice e carico di emozioni.

“Più di 170 ragazzi e ragazze da tutta Europa, e non solo, si sono incontrati in una delle città più suggestive del Bel Paese e che incarnava a pieno il tema scelto per le attività dello Shabbaton: ‘Tra Emancipazione e Liberazione’”, dichiara a Mosaico il presidente UGEI Luca Spizzichino. “Le discussioni di questi giorni ci hanno portato a una riflessione profonda su chi siamo oggi e sul nostro ruolo nella società civile come giovani ebrei italiani ed europei”.