di Nathan Greppi
Ogni giorno c’erano tante attività diverse: c’era chi si rilassava in piscina e chi seguiva dibattiti politici, chi giocava alle partite di calcio e tennis e chi seguiva corsi di danza israeliana. Senza contare le feste in discoteca che quasi ogni sera si organizzavano all’aperto, e le preghiere collettive per Shabbat.
Questo e molto altro ha avuto luogo durante la Summer U, il più importante evento annuale dell’EUJS (European Union of Jewish Students), organizzazione che raggruppa tutti i movimenti giovanili ebraici d’Europa (compresa l’italiana UGEI), e che quest’anno si è tenuto dal 16 al 23 agosto proprio in Italia, al Balletti Park Hotel di San Martino al Cimino, frazione di Viterbo. Esattamente lo stesso albergo aveva già ospitato l’edizione 2016 dell’evento.
In totale hanno partecipato circa 250 ragazzi, prevalentemente di età compresa tra i 18 e i 30 anni, provenienti da tutto il continente oltre ad alcuni americani e israeliani che vi risiedono per studio o lavoro. Con circa 45 partecipanti, quella italiana è stata la seconda nazionalità più rappresentata, superati solo da una sessantina di tedeschi e davanti a circa 16 spagnoli. 250 ragazzi che si sono riuniti tutti insieme per cantare, ballare e divertirsi nel bel mezzo della campagna laziale.
Anche se la maggior parte degli eventi erano di carattere internazionale, non sono mancate attività legate al territorio: giovedì sono stati organizzati viaggi di gruppo, dove era possibile scegliere se visitare Roma per vedere la Grande Sinagoga e il Museo Ebraico oppure recarsi a Tarquinia per andare in spiaggia. Mentre domenica gli italiani hanno organizzato un corso per cucinare le tagliatelle, come già avevano fatto alla Summer U del 2019.
Il giovedì sera si è tenuta una cena di gala alla quale hanno preso parte ospiti come il presidente UCEI Noemi Di Segni e l’ambasciatore israeliano in Italia Dror Eydar. Mentre in collegamento su un grosso schermo è apparso un videomessaggio del presidente d’Israele Isaac Herzog, che ha rivolto il suo saluto ai giovani ebrei europei.
Anche agli eventi diurni sono giunti ospiti importanti, come il già presidente del Comitato Ebraico Americano David Harris e l’attrice e regista teatrale Miriam Camerini. Harris ha raccontato di quando negli anni ’70 viveva a Roma, che all’epoca era assieme a Vienna il principale luogo di transito per gli ebrei sovietici che volevano emigrare in Israele.
Venerdì si sono tenute prima di Shabbat le elezioni del nuovo consiglio direttivo dell’EUJS, che rimarrà in carica fino al 2023: il nuovo tesoriere è l’italiana Micol Di Gioacchino, la quale ricopre lo stesso ruolo anche per l’UGEI e dichiara a Mosaico che “non vedo l’ora di portare un po’ di Italia in questa nuova EUJS. Voglio aiutare tutte le union giovanili che ne hanno bisogno, ad esempio nel fundraising, perché ambiscano ad essere migliori dopo che nell’ultimo anno hanno avuto molti problemi a causa del Covid.”
Il nuovo presidente è il 23enne francese Elias Dray, che ci spiega come “questi due anni saranno una grossa sfida a causa della crisi del Covid: vorrei che l’EUJS inizi organizzando dei seminari per insegnare ai ragazzi cosa vuol dire essere un giovane studente ebreo in Europa, come organizzare campagne e pubblicare programmi online.” Per quanto riguarda il ruolo dell’Italia nei progetti dell’EUJS, Dray afferma che “l’UGEI sta facendo un ottimo lavoro in Italia. Appoggiamo la loro decisione di lanciare l’edizione internazionale della rivista HaTikwa, per unire maggiormente gli studenti ebrei di tutta Europa.”
Al termine della Summer U, il presidente UGEI Simone Santoro ha fatto un bilancio “assolutamente positivo, in particolare dato che abbiamo dovuto organizzare il tutto in quattro e quattr’otto a causa del Covid. Abbiamo avuto un record di presenze italiane mai visto prima ad una Summer U.”