Quasi 400 persone hanno affollato lunedì 29 gennaio la sala più grande del Cinema Gloria per l’anteprima del film Sono tornato di Luca Miniero, organizzata dal movimento giovanile ebraico Hashomer Hatzair. Giovani e adulti hanno affollato la sala per la serata esclusiva, prima proiezione nazionale del film uscito nelle sale cinametografiche italiane il 1 febbraio.
A introdurre la serata Emanuele Fiano, deputato PD ed ex shomer, che ha spiegato quanto il film di Miniero metta in luce, in modo divertente ma profondamente amaro, la possibilità che, senza memoria, anche il fascismo di Mussolini possa tornare.
In un collegamento telefonico, poi, il regista Luca Miniero e l’attore Gioele Dix – alias David Ottolenghi, anch’egli ex partecipante dell’Hashomer Hatzair – hanno salutato i presenti, augurando una buona visione.
II film
Presentato alla stampa il 29 gennaio, Sono tornato sta suscitando reazioni contrapposte fra chi lo definisce utile e geniale, e chi invece dice che “non insegna”. A colpire lo spettatore i saluti romani e i selfie con Mussolini fatti in modalità candid camera da molti passanti nelle strade di Roma.
SINOSSI (tratta da MyMovies.it)
28 aprile 2017. Nel bel mezzo di Piazza Vittorio, cuore multietnico della Capitale, si materializza il Duce in persona, risorto proprio nel giorno della sua morte. Dopo un breve smarrimento iniziale (“Sono a Roma o ad Addis Abeba?”) Mussolini decide di riprendere in mano le redini del Paese, e invece di venire rinchiuso in un ospedale psichiatrico accanto al matto che si crede Napoleone viene “scoperto” da un aspirante documentarista, Andrea Canaletti, che lo crede un attore perfettamente in parte. Andrea presenta il Duce ai dirigenti del canale televisivo con cui collabora da eterno precario, i quali creano un programma ad personam: un nuovo balcone dal quale Mussolini potrà affacciarsi per parlare alle masse. Ma gli italiani di oggi saranno pronti a seguirlo? Luca Miniero riprende pari pari la trama della commedia tedesca Lui è tornato, a sua volta adattamento cinematografico dell’omonimo best seller, sostituendo il Duce al Fuhrer.