I giovani ebrei italiani che aderiscono allUnione dei giovani ebrei dItalia (Ugei) hanno appena concluso a Livorno il loro dodicesimo congresso. Al di là dei risultati di questa importante assise, i quali forse interessano più alcuni addetti ai lavori che tutto il grande pubblico, ricordare che un tale appuntamento abbia avuto luogo va al di là del ritualistico riconoscimento di quanta importanza abbiano i nostri giovani.
Istituzioni sclerotizzate, leadership talvolta distratte e un sistema di informazione che finisce spesso per ripetere stancamente se stesso, rintanato nel quieto vivere di unossequienza che serve a rassicurare solo i propri inventori; hanno finito per relegare i giovani in una posizione secondaria ed emarginata.
Escluderli, evitare di ascoltarli, ha costituito un errore imperdonabile, una maniera di più per abdicare al proprio futuro.
Ma qualcosa si muove e qualcuno sta cominciando a rendersi conto che senza i giovani, senza la carica di vita e di speranze di cui sono portatori, non andremo molto lontani. Le soluzioni pronte non esistono. Ma per lo meno aumenta la consapevolezza (e alcuni segnali raccolti nel caotico, più recente congresso dellUnione delle comunità ebraiche lo hanno dimostrato) che i giovani meritano nuove attenzioni e che fare progetti, varare bilanci senza tener conto delle loro esigenze, sarebbe un errore che non ci possiamo più permettere.
Il congresso Ugei, quello di unorganizzazione che ovviamente non rappresenta linsieme della gioventù ebraica italiana, ma certo molte sue importanti componenti, ha a sua volta segnato un passaggio importante. Perché alla nuova consapevolezza che unapertura decisa verso i giovani è necessaria, deve necessariamente seguire uno slancio dei giovani verso la massima partecipazione nella vita dellebraismo italiano. Basta spingerle, e molte porte si apriranno.
La stagione dei paternalismi e delle tutele ha fatto il suo tempo. Se vogliono farsi avanti, i giovani ebrei italiani incontreranno certo qualche resistenza di chi rigetta il nuovo con sospetto, ma troveranno anche molti nuovi alleati disposti a collaborare per un grande progetto di rinnovamento.