di Nathan Greppi
Quest’anno l’Italia è stata scelta per ospitare l’edizione 2021 della Summer U, il principale evento annuale dell’EUJS (European Union of Jewish Students), per cui dal 16 al 23 agosto si riuniranno centinaia di giovani ebrei provenienti da tutta Europa. Nel corso dell’evento si terranno anche le elezioni del loro consiglio, e tra i candidati vi è anche l’italiana Micol Di Gioacchino: romana, 21 anni, studentessa di Amministrazione Aziendale all’Università di Roma Tor Vergata, nel marzo 2021 è stata eletta consigliere dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia), ricoprendo il ruolo di tesoriere. Ruolo che spera di ricoprire anche per l’EUJS.
Come è iniziato il tuo attivismo?
Già a 16 anni ero madrichà del Benè Akiva, tramite il quale ho mosso i miei primi passi: facevo attività didattica indirizzata ai ragazzi nella fascia d’età 14-15 anni, e già allora ho avuto la possibilità di interfacciarmi con l’ambiente ebraico europeo, attraverso vari campeggi estivi.
E il tuo coinvolgimento con l’UGEI e l’EUJS?
Mi sono avvicinata prima all’EUJS, partecipando alla mia prima Summer U nel 2018. In seguito, ho partecipato anche a vari eventi UGEI, ma non mi sono candidata alle elezioni del 2019 perché in quel periodo facevo un semestre di studio in Inghilterra. Anche lì ho comunque continuato a fare attivismo assieme alla Jewish Society dell’ateneo dove studiavo, l’Università del Hertfordshire. Tornata in Italia, ho ripreso a collaborare con l’UGEI pur mantenendo i contatti con le altre associazioni giovanili europee, e il 22 marzo di quest’anno sono stata eletta nel consiglio UGEI. In questa veste ho contribuito a organizzare iniziative con l’EUJS, e alla fine ho ricevuto la proposta di candidarmi per l’EUJS da parte del presidente UGEI Simone Santoro e del presidente EUJS Bini Guttmann.
In qualità di tesoriere, che competenze hai acquisito da quando sei entrata in carica?
Mi ha fornito una grande formazione nella gestione e nel controllo della contabilità. Inoltre, ho imparato molto per quanto riguarda la pianificazione finanziaria, cioè su come investire i fondi UGEI e suddividerli tra le varie attività che si vuole portare avanti.
Quali sono i problemi che secondo te deve affrontare l’ebraismo italiano giovanile?
C’è da dire che adesso l’UGEI riesce a coinvolgere molti più giovani rispetto a cinque anni fa. Sicuramente va comunque migliorata la capacità di far conoscere i nostri progetti a quei giovani che ancora non ci conoscono, e raggiungere quelli che sono ancora scettici nei nostri confronti.