di Simone Foa
Triste ventesimo anniversario per l’Unione Giovani Ebrei Italiani, riunita dal 28 al 30 novembre nella città di Firenze, in occasione del congresso ordinario di fine anno; nella giornata di domenica, infatti, la nota associazione ebraica non è riuscita a rinnovare il consiglio esecutivo per l’anno 2015, dal momento che nessun candidato si è fatto avanti, né tra il consiglio uscente, né tra i restanti ugeini presenti.
Così infatti recita la mozione di chiusura approvata dal congresso: “Il XX Congresso Ordinario UGEI riunito a Firenze dal 28 al 30 Novembre 2014, preso atto dell’assenza di candidature per il Consiglio Esecutivo 2015, visto lo Statuto, demanda al Consiglio Esecutivo 2014 la permanenza in carica solo ed esclusivamente per il disbrigo dell’ordinaria amministrazione e per la rappresentanza esterna dell’UGEI sino ad elezione del nuovo Consiglio.
Istituisce inoltre un Comitato di transizione incaricato di organizzare un Congresso Straordinario entro il primo trimestre del 2015.
Propone che tale Congresso Straordinario si tenga nella città di Milano ed elegge il Comitato di transizione con la seguente composizione:
Presidente: Shemuel Lampronti
Altri membri: Talia Bidussa, Sara Astrologo, Benedetta Disegni, Sonia Hason, Liora Bruckmayer e Francesca Matalon”.
In altri termini, l’UGEI ha chiuso i battenti il 30 novembre, lasciando in sospeso l’intera attività discussa ed approvata al congresso fiorentino, per poi riaprire con un congresso straordinario i primi giorni di marzo nel capoluogo lombardo, nella speranza che in questa sede venga fuori un nuovo Consiglio in grado di mandare avanti “la baracca”.
Non sono tempi felici per la più grande organizzazione ebraica giovanile italiana: molti forse ricorderanno il “marzo nero” del 2013, quando un intero consiglio fu sciolto a causa di lotte intestine, ad appena due mesi dall’entrata in carica; poi il tumultuoso congresso straordinario a Milano dove si toccarono temi fin troppo delicati che servirono solo a creare polemiche sterili, fino ad arrivare al congresso ordinario a Roma dello scorso anno, richiesto a gran voce dai giovani Ebrei capitolini ma poi, di fatto disertato dalla maggior parte di essi.
Da qui era partita l’esperienza dell’ultimo consiglio che aveva quindi raccolto un’eredità pesante, dimostrando però di voler cambiare registro attraverso un modus operandi più organico, volto a recuperare gran parte della base ugeina fuoriuscita. Molte le iniziative e gli eventi proposti sia a livello locale sia nazionale, arrivando a toccare piccole comunità come Bologna e Trieste dove, nel recente passato l’UGEI era stato assente. Ma gli sforzi sono stati vani e, dello sparuto gruppo presentatosi a Firenze, nessuno se l’è sentita di prendere il testimone e di mandare avanti l’associazione.
Nella speranza che il futuro congresso milanese aiuti l’UGEI a ritrovare la strada, è indubbio il fatto che in momento così delicato per l’ebraismo italiano, noi giovani non possiamo permetterci di dare l’estremo saluto all’unica associazione giovanile ebraica a livello nazionale che, nel bene e nel male ci ha rappresentato in tutti questi anni.