Assemblea: Bilancio e Ufficio Rabbinico i temi salienti

Giunta e Consiglio

di Roberto Zadik

Cinquecento mila euro sono stati stanziati eccezionalmente dall’Ucei per la Scuola della Comunità ebraica di Milano. È una entrata importante che è stata comunicata nel corso dell’Assemblea.

Mancano due settimane alla fine di questo faticoso 2013 ed è tempo di bilanci e resoconti sui mesi passati. Su questo e su tanti altri temi, ieri sera, il 16 dicembre presso l’Aula Magna si è tenuta l’Assemblea degli iscritti che dalle 21 ha coinvolto personalità importanti comunitarie come il presidente Walker Meghnagi, il Segretario Generale, Alfonso Sassun, il presidente del Coro KolHa Kolot, Ettore Scandiani, nominato nell’occasione presidente dell’Assemblea, i consiglieri Simone Mortara e l’assessore al Bilancio, Raffaele Besso. Nonostante il presidente Meghnagi  si aspettasse “una maggiore affluenza, capisco che c’è il Milan e il freddo di stasera” come ha sdrammatizzato, è stata una serata ricca di riflessioni e di argomenti importanti: Bilancio, vendita immobili e spostamento ufficio rabbinico da via Guastalla a via Sally Mayer.

Questo punto, illustrato nell’ultima parte dell’incontro dalla consigliera Claudia Terracina e dove ha parlato anche il Rabbino Capo, Rav Arbib, ha scatenato garbati ma decisi scambi d’opinione, seguendo una polemica che proseguiva da mesi. Tutto sommato la serata è stata però abbastanza pacata anche se  vivacizzata da diverse domande da parte del pubblico. Presenti una trentina di persone fra le quali, il vice presidente, Daniele Cohen, il vice presidente Ucei, Roberto Jarach, il Rabbino Capo, Rav Alfonso Arbib, i consiglieri Stefano Jesurum, David Nassimiha, Gad Lazarov, assessore ai Tributi, Afshin Kaboli, Guido Osimo, assessore alla Comunicazione, Sara Modena, consigliera Ucei.

Ribadendo il grande lavoro svolto da questo Consiglio che, come sottolinea il presidente “a parte qualche screzio che c’è anche nelle migliori famiglie, va avanti con un accordo ampio, in un anno molto difficile per la Comunità e per il Paese, del quale vedremo i frutti fra almeno 2 anni, in cui abbiamo bisogno della collaborazione di tutti.” Sottolineando l’importanza del pagamento dei contributi e tante volte sollecitare a questo le persone porta via tempo, pazienza anche se “fin dall’inizio abbiamo voluto evitare le cartelle esattoriali”.  Meghnagi ha proseguito aggiungendo che “siamo sempre disposti a incontrare  chi ha problemi, abbiamo degli ottimi servizi sociali e a venire incontro alle necessità dei singoli”. Parole chiare e precise che hanno messo in luce le tante cose buone realizzate quest’anno come “la centrale acquisti che prima non c’era” anche se la situazione generale è ancora molto pesante con Bilancio Preventivo 2014 che presenta un deficit di un milione e 900mila euro.

Per questo sono stati fatti diversi sacrifici come la dismissione di ben quattro appartamenti ed è stato intensificato  il fund raising: “abbiamo rafforzato” ha fatto sapere inoltre Meghnagi anche “la Fondazione Scuola che ha aiutato un centinaio di alunni ad iscriversi a scuola. Oltre a questo è stata intensificata anche la rappresentanza Ucei”. Successivamente, Scandiani ha passato la parola a Raffaele Besso, che ha analizzato nel dettaglio anche le varie voci di Bilancio preventivo 2014. All’inizio del suo intervento si è soffermato su ogni sezione specificando che entro febbraio ci sarà un gruppo di consiglieri che “ogni mese valuterà la situazione per apportare aggiustamenti e correzioni tempestivamente”. Analizzando le varie voci di Bilancio, Besso si è soffermato su punti importanti come l’8 per mille, confermato per il 2014 dalla delibera Ucei, le uscite per le Associazioni Giovanili, il grande successo del Festival Jewish and The City, la Casa di Riposo e la questione delle eredità e della vendita degli immobili. Alla fine il Bilancio preventivo è stato approvato in sala a parte cinque astenuti.

Qualche polemica anche se sempre molto contenuta, riguardo allo spostamento dell’Ufficio Rabbinico che ha animato l’ultima parte della serata. Si tratta di un’opportunità o di un rischio? Quali saranno i vantaggi e gli svantaggi di questo e quando avverrà? La Terracina ha presentato alcune slide sullo sfondo della sala riassumendo fattori positivi come la presenza del Rabbino Capo nella zona a più alta concentrazione ebraica della città anche se è altrettanto importante la valorizzazione del tempio di via Guastalla che, come ha rimarcato Rav Arbib, deve “restare un luogo di tefillà, di studio e di preghiera e non venire snaturato da altre finalità se non in via eccezionale”.

Tanti i problemi a riguardo, sorti nelle domande dei presenti. Cosa faranno gli iscritti che non abitano in zona scuola, ma verso la Stazione Centrale, il centro cittadino, Porta Venezia?, quesito posto da Sara Modena; oppure ci saranno ulteriori costi per l’allestimento di un ufficio a scuola, in un edificio che dovrebbe essere destinato in maggioranza all’insegnamento e non ad altro?

In termini di domande e di osservazioni da parte del pubblico è stata evidenziata, specialmente da  Bruno Piperno e da Nanette Hayon iniziatori della polemica, una sensazione di “sganciamento da via Guastalla che sarebbe letale per la nostra comunità” visto che è pur sempre una struttura di centrale importanza. Gad Lazarov si è definito favorevole alla proposta di un Ufficio Rabbinico a scuola mentre altre persone preferirebbero che restasse lì dov’è, anche se unanimemente è stato stabilito che “la decisione primaria spetta a Rav Arbib”.

A questo proposito in ultima battuta, dopo vari scambi d’idee su eventuali risparmi economici, sui quali Rav Arbib ha espresso il proprio scetticismo, egli ha preso la parola: “Non sono in grado di fare previsioni su cosa succederà e non vorrei che il Tempio di via Guastalla diventasse un centro eventi. Non dovrebbe essere la Comunità ad occuparsene ma direttamente i suoi frequentatori, come in una struttura privata”. Il Rav ha poi riflettuto sul fatto che “non bisogna abbandonare quella parte di Milano e vi confido come ero stato io all’inizio ad avere l’idea di spostare il mio Ufficio in zona scuola, perché è un dato di fatto che la maggioranza degli ebrei milanesi si sta spostando a vivere in questa zona, anche se poi ci ho ripensato. A Guastalla sono molto affezionato anche se non era il mio tempio prima di diventare Rabbino Capo”. Una profonda analisi quella del Rav che lascia la questione ancora in sospeso e il consigliere Besso ha precisato che lo spostamento avverrà solo se ci sarà il reperimento dei fondi per la ristrutturazione dei locali che “per la Comunità dev’essere a costo zero”.

La seduta si è conclusa verso le undici e trenta, con il consigliere Mortara che ha confermato il sostegno della Comunità a Rav Arbib e il bisogno “di darsi tutti una mano”.  Sul finale si è discusso di vari punti anche se molto in generale, dall’eventuale elezione di nuovi parnassim, agli interventi di Roberto Calosso, di Roberto Jarach sulla questione dei parnassim e sull’eventuale elezione di nuovi sostenitori del Tempio, e la conclusione del presidente Meghnagi che ha ringraziato i partecipanti alla serata rinviando la discussione al prossimo consiglio.