di Redazione
“Gli sforzi del Consiglio per il risanamento del conto economico della Comunità sono proseguiti nella direzione intrapresa sin dall’inizio del suo mandato e, nonostante le difficoltà finanziarie, abbiamo voluto mantenere e migliorare i servizi offerti per soddisfare i bisogni e le richieste di tutte le persone iscritte” – ha detto il co-presidente Raffaele Besso, presentando la relazione al Bilancio all’Assemblea degli Iscritti alla CEM, che si è tenuta la sera del 25 giugno nell’Aula Magna Benatoff.
E il co-presidente Milo Hasbani ha voluto far presente che “questo consiglio, insediato nel 2015, con molta probabilità porterà a termine il mandato ricevuto, e sarà l’unico caso dopo anni. Al momento del nostro insediamento ci siamo trovati ad affrontare parcelle salate di professionisti e legali, interessi passivi molto alti, che sono stati bloccati. Abbiamo sanato le cartelle esattoriali con l’erario e pagati i fornitori, che attendevano da oltre 12 mesi. Ci siamo impegnati moltissimo, su tutti i fronti e continueremo a farlo. Ci crediamo, siamo determinati. Ma vorremmo il sostegno di tutti gli iscritti in questo lavoro. È indispensabile. Malgrado il grido di allarme lanciato sul Bollettino di maggio, per chiedere agli iscritti se vogliano ancora avere una Comunità, la risposta non c’è stata. Solo una ventina di persone ha saldato i contributi alla Comunità. Abbiamo ancora da riscuotere un notevole credito”.
Hasbani ha poi ringraziato tutto il Consiglio, la Fondazione per la Scuola, il segretario generale Alfonso Sassun e il responsabile amministrativo Massimo Perseu per l’impegno che dedicano alla Comunità.
Presenti all’Assemblea circa 40 persone, compresi i presidenti, parte del Consiglio, la Giunta, il Segretario Generale e il Rabbino Capo; dopo aver eletto presidente dell’Assemblea Daniele Leoni hanno ascoltato, in apertura dei lavori, il co-presidente Raffaele Besso, che ha letto la relazione di gestione prima dell’analisi per settori. È stata letta anche la relazione della Società Price Waterhouse che certifica il Bilancio della Comunità ebraica di Milano: è stato trovato corretto con l’eccezione della allocazione della quota 8/00 che la Giunta CEM ha deciso per il 2017 di considerare per competenza e non per cassa, come stabilito dall’UCEI. La variazione entrerà in vigore dal Bilancio 2018. Anche Giuseppe Salvadori del Collegio Sindacale ha confermato che il Bilancio rispecchia i principi, ma che la situazione è seria, il patrimonio netto della CEM sta diminuendo.
Il Consigliere Rami Galante ha chiesto di tenere sempre in considerazione il fatto che questa è una Comunità e non un’Azienda e che quindi il Bilancio non può essere finalizzato ad un mero pareggio economico, quanto piuttosto a garantire i servizi e il sostegno agli ebrei di Milano, come le oltre 100 famiglie (su 2.750 iscritte alla CEM) aiutate dal Servizio Sociale. Nella stessa linea Davide Hazan, Assessore alla Scuola, ha sostenuto che l’istruzione ebraica è il core business della CEM a prescindere dal fatto che possa essere un costo rilevante. Ha poi presentato alcune importanti innovazioni nella Scuola, in particolare i progetti EFI e Neta@ che sono per la CEM partnership importanti anche dal punto di vista economico.
Qualche dato: il Bilancio 2017 si è chiuso con una perdita di circa 1.140.000 euro, mentre il Budget 2018 prevede una perdita di circa 600.000 euro che nella realtà potrebbe essere migliore per effetto di plusvalenze e sopravvenienze attive. L’impegno più gravoso resta la somma di quasi 1.000.000 di euro l’anno, tra capitale e interessi passivi, che la Comunità si è vincolata a pagare per la ristrutturazione del debito, resa necessaria all’inizio della nuova amministrazione comunitaria. È un peso notevole che la Comunità si è assunta per evitare lo stillicidio degli interessi passivi che hanno logorato per anni il Bilancio senza un vero piano di risanamento.
Diversi gli interventi del pubblico, tra preoccupazione per le cifre presentate e la richiesta di un maggiore coinvolgimento degli iscritti nella gestione comunitaria; tristezza per la scarsa affluenza degli ebrei milanesi alle Assemblee e la proposta che la Comunità sia “condivisa e non condotta”, cioè che siano attivati tavoli di lavoro allargati in cui gli iscritti possano contribuire con idee e azioni alla amministrazione della CEM.
L’Assessore al Personale Claudia Terracina ha voluto ringraziare il Segretario Generale Alfonso Sassun e il personale della Comunità, docente e no, per la collaborazione nella definizione degli accordi per il nuovo contratto di lavoro che, pur non riducendo i costi, sistemano il pregresso e consentiranno per il futuro maggiore flessibilità a vantaggio della possibilità di premiare il merito.
“La scelta della Giunta e del Consiglio di voler mantenere un equilibrio politico bipartisan – ha sottolineato Terracina – ha impedito azioni radicali nel cambiamento gestionale”, ma permangono ampi spazi per interventi che potrebbero migliorare la situazione, anche sul piano dell’efficienza e del risparmio, senza un impatto sui servizi garantiti. “Non approvo il Bilancio Preventivo 2018 – ha detto ancora – perché penso che occorra un piano straordinario e non un generico preventivo, in mancanza del controllo di gestione nell’impostazione quotidiana e nella verifica periodica dei dati di andamento”.
Ha concluso la serata Rav Alfonso Arbib, esortando a “non vedere solo i problemi ma le tante cose positive che la Comunità riesce ad attuare e che andrebbero meglio condivise con gli ebrei milanesi”.
Il Bilancio 2017 certificato è a disposizione di chi ne facesse richiesta in sede
o richiedendolo per email a segreteria.generale@com-ebraicamilano.it